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RIFIUTATO

Cornelia Hood era entrata in casa con una busta della spesa stretta tra le braccia esili, la vidi di sfuggita mentre Malory mi spingeva in cucina

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Cornelia Hood era entrata in casa con una busta della spesa stretta tra le braccia esili, la vidi di sfuggita mentre Malory mi spingeva in cucina.

«Fa vedere che eri qui per lavorare e non per me!» mi disse Malory sottovoce, poco prima che la donna entrasse nella stanza. «Gli attrezzi di mio padre sono sotto il lavandino!»

«Cosa sta succedendo qui?» domandò la donna alla figlia, non appena ebbe notato la mia presenza. I suoi occhi astiosi erano puntati su di me, crudeli e carichi di veleno. «Malory che ci fai a casa? Vuoi rovinare la tua media di presenze, cominciando ad assentarti, adesso? Questa tua giornata persa non gioverà al tuo curriculum. Ricordati che hai perso già troppo tempo e la cosa non mi fa piacere raccontarla.»

«Mamma non mi sentivo bene e Drake... Drake Gorman è venuto per il lavandino!» le rispose la figlia, passandosi nervosa una mano tra i capelli lisci e scuri, così simili a quelli della madre.

«Perché non è venuto tuo padre? Non dovresti essere a scuola anche tu?» cominciò a interrogarmi la snob signora Hood.

Era un'altra di quelle donne che ritenevo una strega sotto copertura, tanto era bastarda.

«E lei non ha un marito a cui essere fedele? Che fa con il signor Willows quando il signor Hood è a lavoro?» la provocai d'impulso, ma, osservando lo sguardo di disappunto di Malory, mi detti una calmata e moderai i termini. «Ci sono molti lavori da fare nella vecchia villa dei Farlow, mio padre è occupato lì!»

«Vero,» fece la donna, cominciando a sistemare i viveri nel suo costoso frigorifero, col chiaro intento di ignorare la mia insinuazione iniziale, «la casa della mia amica Zaya necessita di molti piccoli restauri!»

Piccoli... Pensai sarcastico. Come no! Quel cesso è da demolire e basta!

Alzai indignato un sopracciglio mentre, allungato di schiena a terra, armeggiavo col lavandino per scoprire quale fosse il problema.

«Signora,» la chiamai, cercando di non apparire troppo divertito da quel problemino insignificante che avevo riscontrato, «non ha bisogno di far rifare l'intera cucina, come ha detto a mio padre al telefono: questo è un semplice caso di blocco intestinale!» la donna parve non cogliere la mia battuta, il suo condannarmi dall'alto con sguardo confuso mi diede la conferma.

«Giovanotto,» mi insultò la donna, portandosi le mani sui fianchi come volesse prevalere su di me, mostrandosi superiore alla mia persona, «l'ironia non mi è mai stata gradita! Se tuo padre sopporta un maleducato come te, in casa sua, non significa che anche tra queste mura vi sia la stessa tolleranza. Pretendo rispetto io! Non sono come te, un mostriciattolo senza vergogna e privo di un minimo di decenza, sono una signora per bene...»

«Ho capito!» le risposi con un tono troppo aggressivo, sentii il piede di Malory darmi un calcetto alla gamba a mo' di rimprovero. «Mi scusi!» aggiunsi, fingendomi pentito.

Avrei amato solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora