LA VITA VA AVANTI
Con in testa una parrucca bionda a caschetto, che mi copriva la cicatrice sulla fronte con una frangetta, indossando dei vestiti succinti che mettevano in risalto la mia magrissima figura, e portando un paio di occhiali da sole abbastanza grandi e scuri da oscurare i miei occhi agli altri, girai tra le strade di Snowy Mountain, da dieci anni che non vi mettevo piede, come fossi stata una turista qualsiasi che apprezzava i paesaggi di montagna.
Il manto di neve brillava sotto i raggi di quel mattutino sole marzolino e, se non fosse stato per gli occhiali da sole, mi avrebbe accecato.
Nessuna persona, con cui avevo avuto a che fare in passato, mi aveva riconosciuta, nemmeno quelle due papere - che avevo incrociato davanti al fioraio - e che, all'epoca, si definivano le mie migliori amiche.
A quanto mi era stato riferito, poi, non avevano neanche pianto al mio funerale, intente com'erano a flirtare con quei due cretini di Josh e Conan, di cui, però, non rammentavo mai il cognome, ma le facce da stupidi sì.
La mia prima tappa fu al cimitero; scoppiai a ridere di gusto nel vedere quanto ridicola apparisse la mia lapide rosa, arricchita da un paio di fari accesi, la cui luce puntava proprio sul mio nome: Malory Hood.
Mia madre e il suo volermi sfoggiare come una perla... Scossi la testa, storcendo la bocca. Anche da "morta" non si è voluta risparmiare di sfruttare la mia immagine. Scommetto che mi piange ancora dicendo che ero la ragazza più adorabile della città. Povera signora Small, avrà avuto una concorrenza sfacciata nel corso di questi anni: chi tra le due avrà portato meglio il lutto?
Continuai il mio giro tra le lapidi, riconoscendo un altro nome: Arthur Barlow, morto il 14 Aprile, proprio il giorno prima della fuga della figlia, Tracy, che gli aveva lasciato persino un biglietto che non lui aveva mai letto.
Adagiai una gerbera accanto alla sua lapide, portandone ancora una ventina tra le mani. Sentendomi in vena di visite, mi addentrai persino nella parte più vecchia del cimitero, maledicendomi di aver indossato stivali con i tacchi (del tutto inadatti per avventurarsi su stradine di terra come quelle).
«Questo deve essere il vecchietto porta rosa che Drake tanto ammirava...» mi dissi, notando quell'arrivo troppo recente, rispetto agli altri defunti da cui era circondato, là, proprio accanto a una vecchia lapide, decorata da vistose crepe, di una ragazza morta molto giovane e parecchi anni prima.
Una rosa ciascuno... Mi dissi, chinandomi e osservando quanto marci e congelati ne erano i petali. Drake è passato di qui.
Non vedevo Drake Gorman e sua moglie Tracy da un paio di anni ormai, ma sapevo che, senza farsi vedere da nessuno, a ogni loro anniversario di morte, Drake faceva visita all'uomo di cui aveva tanto ammirato l'amore per la sua Elisabeth.
Di recente, però, le sue visite in quel triste luogo si erano estese anche al padre: il povero Amery era venuto a mancare da qualche mese, il fegato completamente devastato dall'alcol.
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Avrei amato solo te
RomantikTracy Barlow sta per compiere diciotto anni, è una ragazza solitaria amante dei romanzi rosa e delle stelle. La madre, scontenta che la figlia non abbia alcun amico, decide di portare tutta la famiglia nella sua cittadina d'infanzia, Snowy Mountain...