Capitolo 20: L'altra

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"La incontrerò?" chiese Diana dopo un po' di silenzio.

"Vuoi incontrarla? risposi, trovando strana la sua domanda.

"Forse mi piacerebbe incontrare la donna che ha fatto cambiare idea a mia moglie in quel modo" commentò alzando le spalle "È qualcuno dell'ospedale?"

due

"No" Ho risposto semplicemente "Al momento giusto la incontrerai."

"E tu vivrai qui con lei?"

Era una bella domanda.

"Non lo so, Diana" Ho confessato "Abbiamo appena concordato il divorzio. Non riesco ancora a decidere cosa farò da adesso in poi. Ho bisogno di pensare."

"Ma prima avresti chiesto il divorzio. Non avevi nessun programma?" chiese accigliandosi.

"Sì, ma non prevedevano che tu andassi dall'altra parte del Paese. Nei miei piani sarei uscita io di casa e non tu. I nostri figli sono qui. Non penso che sarebbe una buona idea lasciarli soli in questa casa" dissi, guardandomi intorno prima di riportare la mia attenzione su di lei "Dobbiamo parlare con loro."

"Lo so" concordò, abbassando per un attimo lo sguardo.

"Domani è il loro ultimo giorno di scuola" E anche di Camila. Entrambe stavamo contando i minuti fino a quel giorno, perché così avremmo avuto più tempo insieme senza le sue lezioni pomeridiane "Possiamo parlare con loro domani a cena, se vuoi."

"Potrebbe essere subito dopo la lezione? Potremmo pranzare insieme" suggerì "La sera avrò un cocktail d'addio in azienda, ma ho il pomeriggio libero."

Il problema con la sua idea era che volevo davvero passare il pomeriggio con Camila. Ma come posso dirlo a Diana senza che lei pensi che stavo mentendo sul fatto che non l'avrei mai tradita?

"Quando vai via?"

"Tra una settimana" rispose lei, sorridendo leggermente "So di averti avvertita all'ultimo minuto, ma avevo bisogno di riflettere prima di prendere quella decisione."

"Allora potremo parlare con loro domani" Alla fine ho accettato. Avrei chiamato Camila oggi e le avrei spiegato la situazione. Anche se non avrei potuto vederla domani, ero sicura che sarebbe stata felice quanto lo ero io. Dopotutto significava che avremmo potuto stare insieme prima di quanto immaginassimo.

La mattina dopo, però, non ero ancora riuscita a parlare con Camila. In parte era colpa mia e di Diana, che aveva chiesto di passare la notte con me nella nostra stanza. Non abbiamo fatto nulla, ovviamente. Niente di più che parlare di questi quasi vent'anni insieme, ricordando i momenti belli e brutti, ridendo di situazioni insolite già affrontate. È stato come dire addio ad un'amica. Ed era qualcosa di cui sarei sempre stata grata. Perché ha permesso che ciò accadesse. Perché anche se non la amavo come donna, era comunque mia amica e non volevo che la situazione cambiasse.

Ho provato a chiamare Camila durante la pausa a scuola, ma sul suo cellulare è partita subito la segreteria. Non avendo scelta ho inviato un breve messaggio chiedendole di chiamarmi il prima possibile.

Ma quando arrivai a scuola all'orario previsto per incontrare Diana lì, verso la fine della lezione, lei non mi aveva ancora chiamato.

"È normale essere nervosi, vero?" chiese Diana, stando accanto a me e prendendomi la mano.

"Un po' lo sono anch'io" confessai, guardandola velocemente.

"Credi che si arrabbieranno con me perché me ne vado in questo modo?"

"Ovviamente no. Non sono più bambini. Logan finisce la scuola oggi. Se tutto andrà bene presto andrà al college. I due lasceranno la casa prima di quanto pensiamo."

7 minuti in paradiso || Camren G!P || Traduzione ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora