Capitolo 8: Ora?

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"Possiamo cambiare i piani di oggi?"

Stavo iniziando il mio giro in ospedale come facevo sempre dopo aver controllato e risposto alle mie e-mail, quando il mio cellulare ha vibrato nella tasca del cappotto e sono uscita da una delle stanze dove alcuni medici e specializzandi stavano analizzando un paziente in condizioni critiche.

Mi allontanai velocemente ed entrai in una stanza vuota, chiamando poi Camila.

"Che è successo?" le ho chiesto dopo che lei ha risposto "Non sei in classe?"

"Non potrò parlare a lungo, ok? Mi sto nascondendo nel bagno. Mi ero completamente dimenticata di questa visita con la scuola. Da qui andremo tutti in un ristorante riservato dalla scuola e lì pranzeremo, ma dovrebbe concludersi verso l'una del pomeriggio. Poi andrò direttamente a casa. Ma se vuoi puoi venire da me alla solita ora. Ti preparo qualcosa da mangiare."

"Volevo appunto mandarti un messaggio per dirti che oggi non avrei potuto pranzare con te" Ho detto "Tra poche ore ho un pranzo di lavoro che dovrebbe durare fino alle due del pomeriggio."

"Oh ok."

"Posso venire dopo?"

"Chiaro"

"Allora siamo d'accordo. Ci vediamo più tardi, piccolina."

Con mia sorpresa, Camila non era rimasta turbata dai regali che le avevo fatto. Venerdì, anche quando la chiamai di notte per parlarle, ci abbiamo messo un po' ad affrontare l'argomento finché lei, tra un silenzio e l'altro, mi ha ringraziato per i regali e si è scusata per aver fatto la pazza. Ha detto che si sentiva già meglio, sia per quanto riguardava il dolore che la nausea, e che le piaceva lo zaino e il profumo. E dopo non ne abbiamo più parlato.

Dopo aver finito il noioso pranzo, ho pensato di comprare a Camila un mazzo di fiori. Non di rose, perché aveva già detto che non le piacevano, ma poi mi sono ricordata che sua madre probabilmente le avrebbe fatto mille domande se avesse visto un bouquet misterioso, così ho comprato solo un tulipano rosso, che ho tenuto in mano mentre aspettavo che Camila venisse ad aprirmi la porta.

Quando ciò accadde, però, quel fiore quasi finì a terra.

Camila era lì davanti a me con addosso nient'altro che una piccola camicia da notte rossa con dettagli di pizzo nero, le sue gambe erano completamente scoperte dal pezzo troppo corto. Alzai di nuovo lo sguardo sul suo viso dopo aver terminato l'ispezione e la trovai con un piccolo sorriso e le guance leggermente arrossate.

"Camila..."

Ma non potei continuare, riuscendo solo a lasciare che il suo nome mi scappasse di nuovo dalla bocca in un sussurro.

"Benvenuta" Mormorò, accettando il fiore quando finalmente riuscii a porgerlo verso di lei, sentendomi come un robot mentre entravo nell'appartamento quando lei si fece da parte "Vieni qui" continuò, prendendomi per mano e conducendomi in soggiorno "Ho preparato qualcosa per te, ma se ti risulta troppo goffo non ridere, ok? Ci provo, non l'ho mai fatto prima"

Seguendo ancora i suoi comandi, semplicemente perché non ero in grado di reagire mentre i miei occhi non smettevano di analizzarle il corpo per un secondo, mi sedetti sul divano più grande e la guardai avvicinarsi ad un piccolo stereo.

La musica presto riempì la stanza, nello stesso momento in cui Camila salì sul tavolino di fronte a me. E poi ho capito che ero fottuta.

Christina Aguilera – Nasty Naughty Boy

Non so davvero cosa sia successo dopo. O meglio, lo sapevo, ma la mia mente era così annebbiata dal piacere che non riuscivo a pensare a nulla. Niente che non coinvolgesse la ragazza di fronte a me che si dondolava lentamente al ritmo della musica, lentamente...molto lentamente. E poi scuoteva i fianchi da una parte all'altra seguendo il ritmo della musica al momento giusto. Sembrava evitare di guardarmi, come se avesse paura di perdersi nei movimenti se lo avesse fatto, mentre io semplicemente non riuscivo a distogliere lo sguardo. Riuscivo a malapena a battere le palpebre.

7 minuti in paradiso || Camren G!P || Traduzione ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora