DEATH | ✔️

Capitolo 9

Mi rendo conto che è estremamente debole non solo per le sue fattezze ma anche perché si capisce che ogni parola gli costa un enorme sforzo fisico.

"F-f-f-figlia.... miah ...."

Non mi sono mai sentita più amata di così.

Dei lunghi respiri intervallano il discorso.

"Quanto ....... ho .... atteso...... te ......"

Crolla nel sono prima di finire il suo discorso. L'emozione deve averlo stancato troppo.

E io rimango lì ferma ad osservarlo, incredula.

Provo un minestrone di emozioni perché, se da una parte sono entusiasta, dall'altra sono furiosa per non aver avuto la possibilità di parlare con mio padre per colpa di Harry potter.

Mentre penso a queste cose giro lo sguardo tra tutti i mangiamorte, che nel frattempo, essendo diventata una di loro, si fidano di me e hanno scoperto i loro volti.

Uno in particolare attira la mia attenzione. È come se lo avessi già visto da qualche parte e per lo più mi ricorda qualcuno. Ma chi?

Ha dei lunghi e fluenti capelli biondi e un'aria di sufficenza estremamente famigliare.

Ma quello... QUELLO È LUCIUS MALFOY!!!!!!!111

Lui sembra innervosito dai miei continui sguardi, ma subito dopo vengo accompagnata da un certo Marcello a riposarmi in una delle stanze.

In effetti mi rendo conto di non aver mangiato e bevuto da certe ore e non nascondo neppure una certa stanchezza dopo tutto il travalio di queste ore.

Sorprendentemente le stanze sono molto diverse dall'atrio in cui sono stata fino ad ora. Con qualche incantesimo sono riusciti a rendere le stanze grandi, ampie e spaziose.

Sul tavolino poco oltre la porta ci sono tutti i miei cibi preferiti: pasta col checiap, il sanguinaccio (che tra laltro, mi dice Marcello, piace anche a lui) e la handuia. Per non parlare del dolce più buono al mondo: la cassata con tanti canditi gommosi e uvetta a volontà!!!!!1!!

Mi soddisfo con ciascun piatto fino a sentire il pancino che tira.

A quel punto mi accorgo di aver esagerato e per digerire mi tuffo nel letto cadendo subito dopo in un sonno profondo profondo.

Sogno mio padre.

"Chloe. Quello che volevo dirti è che mi spiace averti fatto passare tutte queste tribulazzioni ma avevo bisogno di essere certo che tu fossi forte abbastanza per superare la battaglia che abbiamo da vanti."

Mi sveglio di soprassalto e mi chiedo se lui avesse cerca to di mettersi in contatto con me nel sonno o se è stata tutta una mia fantasia personale.

A calmarmi, trovo al mio fianco il mio dolce frutteto, che stringo forte con le lacrime agli occhi: è l'unica certezza della mia vita, e lo potrei riconoscere fra altri mille uguali. Lo riempio di baci e mi alzo.

Sono tesa perché turbata dal sonno turbolento, ma non darò modo a nessun di vederlo, soprattutto al mio papi.

Una nuova vita ha inizio da oggi.