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Bristol, 3 luglio 2023

Bristol è la città in cui sono nato e in cui ho vissuto fino all'approdo nelle Formule minori. Poi ho viaggiato per tutta Europa per i vari campionati, fino a stanziarmi nel Principato l'anno scorso.

È uno di quei periodi in cui mi manca la mia terra. Ne ho approfittato per risollevare l'umore a Carlos, il quale pare si stia riprendendo.

Certo, è il secondo giorno, ed è la quinta volta che mi batte a golf. Sto facendo di tutto per perdere solo per vederlo felice. E quando sorride il mio cuore prende a battere come un pazzo.

Giochiamo da anni a golf e poche sono le volte che ho vinto contro di lui. Onestamente, non mi interessa.

Siamo all'Henbury Golf Club, a quindici minuti da casa mia. Be', quella che ho comprato per trascorrere dei giorni da soli. I miei genitori sanno che sono in Inghilterra con Carlos.

«E...centro!» esulta quest'ultimo beccando la buca e alza la mazza, contento di aver vinto l'ultimo round.

Gli batto il cinque e restituiamo l'attrezzatura, pronti per tornare a casa. Sono le otto e mezza quando rientriamo.

Non abbiamo pianificato nulla.

«Che dici se...» tento, ma mi tronca sul nascere. «Non sono in vena di uscire stasera. Perché non restiamo a casa a guardare un film?»

Ecco, come non detto. Il golf sì, andare in un locale no.

«Non fare la persona depressa! Beviamo qualcosa e poi torniamo a casa. Fallo per il tuo muppet friend», gli faccio il labbruccio. Cede ed esulto.

Tempo di una doccia e di indossare qualcosa di più elegante che ci troviamo allo Shakespeare Tavern, uno dei pub che solevo frequentare da bambino insieme ai miei genitori.

Non manca l'Estrella Galicia a tavola. Parliamo del più e del meno, evitando argomenti scomodi. L'unica nota positiva è il fatto che ha superato la rottura con Hélène -ammesso che sia vero e non una balla. Sperava che la cosa con Charles fosse momentanea, e invece si sono rivelati innamorati. Ha pianto per giorni sulla mia spalla perché ero io a consolarlo. Quella ragazza non l'ha mai meritato. Io ho raccolto i cocci del suo cuore rotto, cercando di rimetterlo in sesto mentre il mio perdeva un pezzo dopo l'altro a causa dei miei sentimenti per lui.

«Vado in bagno. Torno subito», dice alzandosi.

Lo vedo allontanarsi e sospiro.

«Oh, ma vaffanculo!» sbotto tra me e me e lo seguo, fregandomene delle conseguenze. Ho aspettato fin troppo. Mi merito un cazzo di bacio!

Apro la porta e lo noto dinanzi allo specchio.

«Che...?» domanda confuso.

Non gli lascio tempo di finire la frase. Poggio le mani sulle sue guance e incollo le labbra sulle sue. Carlos rimane immobile per qualche secondo, poi ricambia. Le sue mani mi tirano verso di lui. La mia schiena tocca il muro, le mani navigano sui nostri corpi e le lingue danzano.

«Lando...»

«Per favore, non dire niente», dico prima di baciarlo di nuovo, affamato dei suoi baci. Infilo una mano nei suoi boxer, trovandolo già duro. «Torniamo a casa», riesce a mormorare.

Ho sentito bene o sto sognando?

«Sei...sei sicuro?» domando guardandolo, le gote arrossate, le labbra gonfie e i capelli scompigliati. Dio, che visione!

Annuisce ed esce dal bagno. Raccattiamo le nostre giacche e camminiamo a passo svelto tra le strade di Bristol, trepidanti di quello che succederà da qui a poco.

Flatline // CarLandoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora