I need to tell you something

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I tre ragazzi stavano tornando a casa e nel lasciare Armin nel vialetto di casa sua, rimasero Eren e Mikasa.
"Allora mikasa, cos'è che dovevi dirmi?"
La ragazza fece tre passi indietro. Il suo volto era coperto da capelli. Dopo pochi secondi si sentì un mugolio. Mikasa alzò la testa e piangeva con i denti serrati.

"MI PIACI DALLA 5 ELEMENTARE, EREN. SONO STATA PER TUTTA LA VITA DA SOLA, ABBANDONATA A ME STESSA. MI SONO SENTITA SOLA SEMPRE, TRANNE CHE CON TE. CERCO DI SALVARTI SEMPRE PERCHÉ TU HAI SALVATO ME ED È PER QUESTO CHE TI SONO GRATA. SAREI DISPOSTA A DARTI LA LUNA SE SOLO ME LA CHIEDESSI. È CHE IO AMO TUTTO DI TE MA QUESTO NON TI IMPORTERÁ MAI."

Il ragazzo alzò la testa stupido. Mikasa era la sua migliore amica e non voleva vederla soffrire. Quei sentimenti che non poteva cambiare a suo piacimento li sentiva sbagliati.
Corse da lei e la strinse in un abbraccio.
"Mikasa.non devi preoccuparti per questo. È vero,io ti voglio solamente bene ma ti aiuterò a non soffrire. La nostra amicizia non finirà"
"CERTO CHE NON FINIRÀ EREN! MA È DIFFICILE VA BENE?! PERCHÉ SE IO CERCO UN ABBRACCIO ALLORA SAI CHE IN QUEL MOMENTO POTRESTI FAR ACCENDERE QUALCOSA IN ME. SE CERCO UNA CAREZZA SOLO UNO DEI DUE SI SENTIRÀ IL CUORE SCOPPIARE. SE FOSSE STATO PER ME, EREN, NON TI AVREI PROVOCATO TUTTO QUESTO DOLORE DICENDOTI I MIEI SENTIMENTI. MA NON CE LA FACEVO PIÙ. TI PREGO PERDONAMI"
Eren strinse ancora più forte e qualche lacrima gli rigava il volto.
"Scusa tu. Avrei dovuto capire prima i tuoi sentimenti. Non abbandonarmi mai okay?"
Lei gettó un urlo per sfogarsi e finì li.
Eren si sentiva sbagliato nei suoi confronti ma non poteva farci niente. Intanto non ci pensava e studiava per il compito che avrebbe avuto domani. Pensò che il mondo era un posto crudele. Amare qualcuno che non ti ama è come aspettare un aereo alla stazione, insomma.
Gli prese una crisi di nervi e sbatté i pungi sulla scrivania.
Si sciaquó la faccia ed andò a dormire senza pensare a niente. Ormai era andata così.

Il giorno dopo era come se non fosse successo niente, ma era successo. I due decisero di non dire niente ad Armin.

"Eren , dobbiamo andare da Levi a confermargli per la gita"
Lui guardò mikasa in un segno di approvazione o no. Mikasa sapevo che se si sarebbe mostrata triste avrebbe rovinato i piani del suo migliore amico e anche la sua felicità.
"Vai!" Disse mettendo un sorriso.
Si ritrovarono di fronte alla porta della terza E. Come al solito i due ragazzi erano lì.
"Eren devo parlarti un attimo in privato" Disse Levi.
Al ragazzo batteva il cuore in maniera incondizionata.
"Si, va bene, in ogni caso possiamo venire in gita"
"Lo riferiremo all'insegnante" Disse jean.

Poco dopo Levi ed Eren si ritrovarono da soli nel bagno, a parlare.
"Senti Eren, le parole che mi hai detto quella sera mi hanno colpito"
Rimase sul misterioso.
"Io ho detto solo quello che pensavo"
" sai, decisi di venire in questa scuola ed essere il più arrogante di tutti. Il ragazzo più freddo ecc. Solo per non essere ferito ancora. Non mi va di parlare del mio passato ma un giorno te ne parlerò. In poche parole credo che io sia arrivato ad un punto in cui necessito del bisogno di qualcuno, vuoi essere quel qualcuno?"
Un insieme di unicorni, fiori e quant'altro si formò nella testa di Eren.
"Beh, devo dirti qualcosa anche io.... Ti conoscevo di già. Non so se lo ricordi ma quando tu litigasti con quei bulli io ero presente. Prendevano di mira anche me ed è come se tu mi avessi reso la vita meno difficile. Una luce nel tunnel oscuro, se così si può definire. È per questo che ti ammiro molto"
Levi sembrava quasi troppo stupido al livello da piangere da un momento all'altro.
"Mi cogli di sorpresa, veramente"
Eren non disse niente. Si sentiva troppo in ansia.
"Se mi deluderai allora sarà peggio per te."
"Non ti deluderó. Se lo farò allora puoi anche staccarmi la testa"
Sui volti dei due qualcosa come un sorriso apparí, e per la prima volta era reciproco.

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