gita

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Il giorno della gita stava quasi per arrivare e intanto armin era tornato con una bellissima sorpresa per Eren e cioè quattro biglietti per l'Inghilterra che avrebbe utilizzato successivamente quando ne avrebbe sentito il bisogno. Mikasa invece regalò ad Eren un libro che il ragazzo aveva chiesto. Parlava dell'universo e di ciò che ci circonda. Amava la scienza.
Eren fece visita alla nonna di Mikasa molto spesso e ben presto guarì.

Mancava un giorno alla gita.
"Mikasa non ci saremo per un po', ci mancherai" Disse Eren.
Armin quasi piangeva e la abbracció. Si diedero un abbraccio di gruppo prima di tornare a casa a preparare le valige.
Eren portò tutto il necessario ed era molto agitato per tutto quanto, anche perché si trovavano con gente più grande. Andò a letto subito e si sveglió molto presto per andare a prendere l'autobus che li doveva portare a città del Messico,  dove tutti erano diretti. Bussò a casa di Armin che era già pronto e corsero mentre mangiavano due fette di pane marmellato non avendo tempo.
Salirono sull'autobus e i due si sedettero insieme. Levi appena vide Eren dal finestrino si sentì felicisssimo. Si sedette nei posti dietro con i suoi coetanei ma ebbe modo di salutare Eren quando gli passò vicino.
"Sono contento che voi due siate venuti. Se non foste per voi la gita sarebbe saltata per la mancanza di posti. Ci divertiremo. Ne sono sicuro. Ah e non preoccupatevi se noi siamo più  grandi. Qui saremo tutti una grande famiglia." Fece un occhiolino e  andó via, nei posti dietro.  Le ore trascorrevano e si fece notte.
Molti ragazzi dormivano o riposavano. Levi ed Eren però erano svegli. Il ragazzo più grande si avvicinò al sedile dei ragazzini.
"Armin. Psss. Armin."
Lo chiamò Levi senza farsi sentire da Eren.
"Levi senpai?!"
"Cambia il tuo posto con il mio"
Armin si alzò subito, di scatto. Per andare negli ultimi posti dove dormivano quasi tutti.
Eren si girò.
"Levi..." Era a metà tra l'imbarazzo e la calma.
"Eren. Come va?"
"Tutto okay. E tu?"
"Bene. Vuoi un po' di caffè? Tiene svegli. Così potremmo parlare"
"Grazie mille, versane solo un po'"
Sì prepararono due tazze di caffè che Levi aveva portato in una specie di borraccia termica e li serví accuratamente.
Dopo aver bevuto il caffé, delicatamente Levi poggió la sua testa sulla spalla di Eren che si sentì le farfalle nello stomaco ed entrò in panico. Levi gli sussurrò:"tanto non ci vede nessuno.  Dormono tutti"
"Ahah, già"
Poggió la sua testa su quella di Levi e gli strinse le mani per riscaldarle dal freddo che faceva fuori. Le portó anche alla bocca e le riscaldó con il suo respiro. Levi mise la mano sul petto di Eren.
"Hai dei bellissimi occhi color ghiaccio sai? Se non fosse stato per quelli,non so se ti avrei riconosciuto. Non mi stancherei mai di guardarli."
Eren alla fine si lasciò andare.  Ormai era palese quello che c'era fra loro due ma non poteva correre.
Levi dall'imbrazzo sprofondó il viso nel corpo grande di Eren,dove si sentiva protetto.
"Non essere sciocco." Disse per mantenere l'area da duro. Ma si addolcí: "anche tu hai dei bellissimi occhi verdi. Hai presente il panorama che abbiamo visto al tuo compleanno? Ecco, io ben poco,poiché continuavo solo ed esclusivamente a guardare te e i tuoi magnifici occhi verdi in cui mi sono perso.... posso sembrare sdolcinato ma è..quello che penso insomma..."
"Mi rende felice" Disse Eren con una voce bassissima.
"Aah, il caffè non ha funzionato,eh, Eren?. Metti la tua spalla sulla mia e dormi. Ti chiamo io fra qualche ora, tranquillo"
"Va bene, buona notte"
Entrambi si strapparono un bacio sulla guancia.
"Buonanotte Eren."

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