Orgoglio pregiudizio... e zombie!

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*Vincitrice del suddetto concorso*

Questa storia partecipa al concorso di San Valentino indetto da WattpadFanfictionIT


Se state leggendo questo diario, allora buon per voi... siete dei sopravvissuti!
Ma se sei Sirius per l'amor di Dio METTI GIÙ IL MIO DIARIO.
Detto questo, vorrei onorarvi della mia testimonianza e di come, insieme ai miei più cari amici, siamo riusciti a sconfiggere quei dannati mostri.
Incominciamo dal principio.
Io mi chiamo Remus Lupin ed ero un ragazzo del tutto normale prima di quella fatidica notte. Normale per modo di dire dato che sono sia un mago che un lupo mannaro. E non mi preoccupo neanche più di dirlo, dato che un certo babbano sconosciuto ha creato dei mostri mangia-cervelli.
In confronto, il lupo mannaro è un cucciolo ammaestrato.

Nota di Sirius
bellissimo
Black,
in realtà
lo ammaestro
io ;)

Breve descrizione: gli zombie sono persone colpite da uno strano virus. Anziché morire loro cominciano a camminare come morti viventi e sono esseri semi senzienti, dato che il loro unico pensiero è CERVELLI.
È molto simile ma non identico a un Infero (questi ultimi, ammetto, sono molto più spaventosi).
È un esperimento babbano, per cui il problema a noi maghi non ci riguarda più di tanto. Se non altro, grazie alla protezione magica che separa il mondo babbano dal mondo magico, li tiene lontani da noi.
Ma se la barriera viene indebolita, be', allora fuori le bacchette!
La prima volta che mi è capitato di imbattermi in loro è stato a scuola, quando avevo sedici anni.
Era San Valentino, il giorno più odioso dell'anno. Il mio ragazzo che non è altro uno dei miei tre più fedeli amici, aveva voglia di fare qualcosa di "nuovo".
Premetto subito, non è stato lui a indebolire la protezione della barriera magica di cui è dotata la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Non ne avrebbe il potere, e poi è uno stupido.

Nota di Sirius
arrabbiatissimo
Black,
ehii!!! >:c

Comunque, questa cosa nuova che voleva fare era uno scherzo da Malandrini. La sera di San Valentino debuttavano le coppiette e si esibivano in una gara di ballo. I più bravi e innamoratissimi vincevano un premio.
Sirius voleva partecipare.
«No, non ci penso proprio, e poi non so ballare!» dissi infastidito.
«E dai Moony, ho bisogno di partecipare a questo ballo per mettere in atto lo scherzo!»
James e Peter concordarono con lui.
«Siete gli unici a poterlo fare» ribatté James, sistemandosi gli occhiali che gli erano scivolati sul naso.
Peter ridacchiava e tirava su i cuori che avremmo appeso al soffitto della Sala Grande.
Era stata la McGonagall a proporre agli studenti di offrirsi volontari per decorare la Sala per il giorno degli innamorati.
Sirius mi aveva obbligato a offrirmi perché se lo avesse fatto lui o James, la professoressa si sarebbe insospettita e li avrebbe rifiutati senza se e senza ma.
Invece io che ero un prefetto, mi aveva accolto a braccia aperte.
Povera prof, se è lei che sta leggendo (spero di no) mi scuso infinitamente. Ps: Sirius l'ho conciato per le feste da parte sua :)
Dunque, il ballo di San Valentino.
Mi ero fatto convincere alla fine. Io e Sirius avremmo partecipato alla festa come debuttanti. Non ne ero entusiasta ma lui era in estasi e non vedeva l'ora di mettere in atto il suo piano per rendere memorabile il ballo. Peccato che non sarebbero stati dei cuoricini scoppiettanti di polvere colorata a rendere quella serata memorabile.
Inutile dirvi che ero nervoso. Odiavo essere al centro dell'attenzione e non credevo di dovermi imbellettare per poter attuare questo scherzo. Se fosse stato per me o se fossi stato noncurante, avrei messo il primo completo elegante che mi sarebbe capitato a tiro. Invece, tutti quelli che avevo non eguagliavano la bellezza del completo di Sirius.
Lui vinceva a mani basse, perché era - anzi, - è bellissimo in qualsiasi abito addosso. Il suo completo celeste faceva invidia a chiunque, persino a me che ero il suo ragazzo, tuttavia avevo la certezza di essere fidanzato con la creatura più bella della terra. E ne ero profondamente grato.
«Sei bellissimo, Pads.»
Lui era trasalito. Si stava sistemando il cravattino allo specchio ed era talmente concentrato che non si era accorto che ero arrivato da dietro.
Sirius mi guardò dal riflesso e rimase stupefatto quando mi vide. Si voltò e mi squadrò dalla testa ai piedi. Io arrossii, perché non credevo di aver avuto molta scelta rispetto a lui. Il mio era un completo semplice che mi aveva spedito la mamma. Lo preferivo al completo elegante da mago di mio padre.
«E tu ti sei visto, Moony?»
«Sì, ma rispetto a te...»
«Sei un fottuto schianto.»
Si avvicinò e mi prese il viso tra le mani per stamparmi un bacio sulle labbra. Sorrisi e ricambiai il bacio stringendolo contro di me.
«Ti rendi conto che è il nostro primo San Valentino? E noi lo festeggeremo con uno scherzo.»
«È stata tua l'idea.»
«Lo so, ed è grandioso perché ho sempre detestato le coppiette che si scambiavano le lettere d'amore, ridicoli.»
Gli diedi uno schiaffo sulla nuca. «Ma se sei il primo a vantarti delle lettere che ricevi. Razza di incoerente!»
Quell'anno non erano mancate, e io avevo provato un nervoso che mi partiva dal petto e mi faceva uscire il fumo dalle orecchie. Avrei volute bruciarle una per una davanti a tutta la Sala Grande.
Sirius ridacchiò e mi baciò sulla punta del naso. Si era dovuto sollevare in punta di piedi per farlo.
«Non le ho neanche aperte» disse come se mi avesse letto nel pensiero.
Sorrisi, mio malgrado e mi sistemai un'ultima volta i capelli. Lui mi guardava come se non avesse visto nient'altro di più bello sulla faccia della terra.
«Oh, Moony, mio caro Moony che brilli nella notte tra le stelle e illumini i volti di quelli che ti osservano!»
«Smettila, è imbarazzante.»
Scendevano le scale per andare in Sala Grande. Non eravamo gli unici ovviamente e iniziavo a sentirmi un po' nervoso. Mentre arrivavamo, James e Peter ci vennero incontro. Erano vestiti eleganti anche loro.
«Ehi ragazzi, farete un figurone!» disse James. «Ho visto alcune coppie che parteciperanno, nessuno può battervi.»
«Prongs, non dobbiamo vincere il ballo» gli ricordai. «Piuttosto, dovrete fare attenzione a Gazza e alla sua gatta. Lui avrà occhi ovunque e se vi becca...»
«Lo sappiamo» annuì Peter. «Per questo useremo le bacchette nascoste sotto la manica delle giacche.»
«Sarà uno spasso. Daremo un po' di colore a questa noia di festa.»
«Signor Lupin, signor Black! Eccovi qui»
La McGonagall ci raggiunse con un bellissimo vestito rosso, ricamato con motivi floreali.
Lei era sempre impeccabile ed elegante ma quella sera...
«Minnie! Ma lei è fa-vo-lo-sa!» si stupì Sirius.
La professoressa fece un sospiro profondo ma non lo raguardì per il nomignolo. «Signor Black, faccia il galantuomo con il suo accompagnatore e lo porti al centro della sala insieme alle altre coppie.»
Sirius le sorrise e mi prese a braccetto, trascinandomi senza alcun preavviso dentro la Sala.
Sembrava molto più grande senza i quattro lunghi tavoli delle Case. Il soffitto era adornato di candele e con i nostri palloncini a forma di cuore. Ce n'erano di diversi colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu e rosa. Li fissai con un leggero sorriso e poi feci l'errore di guardarmi intorno. Tante facce ci fissavano scioccate. Chi bisbigliava e chi ci puntava il dito.
Iniziai a sudare freddo, il cuore a battermi forte. Sirius al contrario di me era tranquillo e camminava a testa alta, abituato a chi lo giudicava.
«Stai calmo» mi disse all'orecchio non appena ci mettemmo l'uno di fronte l'altro. Io lo guardai annuendo, ma la calma non arrivava. Mi sentivo sempre più nervoso.
«Ti amo Moony, sei la cosa più preziosa che ho.»
Questo mi sciolse.
Sorrisi e lo afferrai per il fianco, pronto per il ballo.
La musica iniziò a suonare e tutte le coppie debuttanti si mossero sinuosamente. Io avevo dovuto imparare i passi di danza e se non ci fosse stato Sirius ad insegnarmelo gli avrei pestato i piedi tutto il tempo.
Ero terribilmente impacciato!
«Bravo, un due tre, un due tre» mimava con le labbra, non staccando mai gli occhi da me.
Mi piacerebbe raccontarvi quanto siamo stati bravi e che probabilmente avremmo pure vinto il debutto.
La cosa folle che capitò nel bel mezzo della festa lo potete ben immaginare.
La musica continuava, ma io a un certo punto mi ero fermato, preoccupando Sirius.
«Che succede?»
Era anche quasi il momento dello scherzo, ma quello che percepivo non faceva parte del nostro piano.
Dovete sapere, che essendo un lupo mannaro, posso annusare la magia che c'è attorno a noi. Gli odori e i profumi li posso sentire molto meglio rispetto a una persona normale.
«C'è qualcosa che non va» dissi mentre giravo lo sguardo verso il portone della Sala.
Tesi i muscoli e misi mano sulla bacchetta. Sperai di non essere l'unico a percepire che qualcosa non andasse, o sarei risultato un folle.
«La magia là fuori sembra... aver perso della forza. Non so come spiegarmi. Dobbiamo dire a Silente-»
Non feci in tempo di finire la frase che degli studenti urlarono. Ci girammo tutti per guardare cosa fosse successo e immediatamente tirai fuori la bacchetta. Anche Sirius lo fece.
Il fuoco del camino scoppiettò e cambiò colore dal rosso al verde, buttando fuori delle persone.
«Quelli che cosa sono?» chiese Sirius. Altre urla si alzarono verso l'entrata della Sala. Molti ragazzi corsero via e alcuni lanciarono degli Schiantesimi per allontanare quegli esseri che non erano stati invitati al ballo.
«Gli zombie? Ma come è possibile?»
Io e Sirius ci mettemmo spalla contro spalla, allontanando con degli incantesimi quei mostri dalla pelle cerea, imbruttiti dalla lenta decomposizione.
«Che diavolo sono?! Stupeficium!» urlò Sirius. Un lampo rosso colpì uno degli zombie che stava per venirci addosso. Erano persino veloci, quindi erano stati attaccati dal virus da poco.
«È una creazione babbana, ma non dovrebbero essere qui!»
La situazione divenne del tutto caotica. Gli studenti si dividevano in chi scappava e chi cercava di ferire quei mostri. Ma il problema era che non si potevano ferire.
Punto 1) gli zombie sono morti perciò è inutile usare Incantesimi di Schianto.
Punto 2) usate il fuoco, potrebbe funzionare.
«Levioso! Bombarda
Colpii uno di loro e prese fuoco. Le urla del mostro mi fecero accapponare la pelle ma almeno si era incenerito.
«Incendio
Sirius riuscì a darne fuoco uno. L'odore di carne bruciata era persino peggio delle urla.
Molti altri ragazzi che stavano combattendo come noi seguirono il nostro esempio e fu piuttosto semplice avere la meglio.
Silente finalmente alzò la sua bacchetta ed evocò un drago di fuoco enorme che risucchiò tutti gli zombie e li fece diventare un bel arrosto mangia-cervelli.
Nessuno fu ferito, morso o mangiato.
«Stai bene?» mi chiese Sirius.
«Sì, che odore orribile.»
«Già, gli elfi avranno molto lavoro da fare per pulire tutto questo macello.»
«Ragazzi, ragazzi! State bene!»
James arrivò trafelato verso di noi. Sorrisi mentre notavo una piccola fiamma su una ciocca dei suoi capelli scombinati.
Gliela spensi tra le dita.
«Grazie, amico.»
«Lo scherzo non-»
Ci mancavano solo che i cuori scoppiassero, e infatti qualcuno li fece esplodere. Oppure il fuoco emanato dal professor Silente, non ne avevo idea.
I cuori esplosero e tutta la polvere colorata al loro interno ci cadde addosso.
La reazione non era quella che mi ero aspettato. Tutti si misero a ridere felici, anche i professori, e io, Sirius e James ci guardammo con aria divertita e fiera.
«Questo San Valentino è stato strano.»
«È il nostro primo San Valentino e deve succedere il finimondo! Forse è un cattivo presagio.»
«Non è vero Moony! Siamo dei sopravvissuti!»
Sirius si slanciò per abbracciarmi e io lo strinsi forte mentre gli sollevai il viso per baciarlo. Lui ricambiò con un bacio appassionato.
«Silenzio, ragazzi!»
La voce di Albus Silente risuonò per tutta la sala. Persino i muri parvero tremare. Lui aveva un'espressione severa in volto, non l'avevo mai visto così preoccupato in sei anni di scuola.
«Sono felice che questo terribile attacco abbia avuto buon fine, ma sarebbe meglio non abbassare la guardia.»
Aveva ragione, per quanto fossimo allegri non c'era nulla da scherzare. Qualcuno li aveva portati nel castello e sospettavo chi potesse essere stato.
«Ora, andate a letto, la festa è conclusa.»
Seguii i movimenti del preside che se ne andava insieme alla McGonagall e altri professori. Erano tutti sotto shock.
«È stato Voldemort secondo voi?»
Sirius fece quella domanda mentre fissava il paesaggio fuori dalla finestra della nostra camera.
Peter tremava ancora dalla paura e sentire quel nome lo fece sobbalzare. «Sicuro!»
«E perché mai usare gli zombie in una scuola?»
«Forse per depistarci, o far capire a Silente che non sta giocando» rispose Sirius a James. «Probabilmente sarà il primo e ultimo attacco qui, ma ce ne saranno altri fuori da Hogwarts.»
«Credi che userebbe dei mangia-cervelli babbani contro i maghi?»
«Io non li conoscevo, se non mi avessi detto tu come ucciderli...»
«Già, i maghi non hanno a che fare con questi esseri.»
«Un motivo in più per unirci all'esercito di Silente.»
James e Sirius annuirono con convinzione e allungarono le mani strette a pugno. Lo feci anche io e mi girai verso Peter. «Vuoi unirti a noi quando sarà il momento?»
Peter deglutì e si avvicinò riluttante, unendo il pugno con i nostri.
In quel preciso momento, decidemmo che sarebbe stato anche compito nostro aiutare la comunità magica contro quei mostri.
E ora, dopo due anni, sono qui a scrivere una specie di diario per la sopravvivenza dei maghi e delle streghe sugli zombie.
Sia mai che vi capiti di incontrarne uno!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 19 ⏰

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