Capitolo 8

167 9 20
                                    

Era appena uscito dalla mia camera e io già, volevo rivederlo. Non volevo che se ne andasse, volevo che mi tenesse ancora stretta tra le sue braccia. Era chiedere troppo forse?

So che sono un incoerente, perché prima dicevo che dovevo stargli lontana perché era fidanzato, e l'attimo dopo, pensavo che lo vorrei qui tutto per me.

Vorrei poter provare la sensazione di baciare quelle labbra che sanno di peccato, vorrei poterlo toccare senza aver paura di quello che potrebbe accadere. Perché doveva essere tutto così difficile? Perché non poteva essere tutto come nei sogni?

Con la mano cercai la zip del vestito, la trovai e lo tolsi. Mancava ancora qualche ora prima della cena di stasera, quindi avevo tutto il tempo del mondo per potermi preparare con calma.

Decisi di fare un bagno caldo, andai verso l'armadio e tirai fuori un asciugamano e l'intimo, e poco dopo corsi in bagno chiudendo la porta dietro di me a chiave. Non volevo che entrasse nessuno.

Poggiai tutto sul mobile del lavandino, mi girai e iniziai a riempire la vasca. Mi guardai come mio solito allo specchio, e non vidi nessun tipo di miglioramento. Non era facile perdere peso purtroppo, lo sapevo bene, però faceva male vedermi sempre qualche difetto addosso.

Scacciai le lacrime dagli occhi, chiusi il rubinetto e mi immersi poco per volta nell'acqua calda. Ogni volta che potevo mi ritraevo qualche momento di pace, anche solo fare un bagno caldo, per me era segno di beatitudine.

Sorrisi come una scema, pensi ancora a lui. Come potevo dimenticarlo? Il suo tocco ancora bruciava sulla mia pelle, riuscivo a sentire le sue mani su di me.

Con le dita feci strada tra i miei seni, feci dei piccoli cerchi sulla pancia e scesi sempre più giù fino alla mia intimità. Poggiai due dita sul monte di venere, continuai a fare dei cerchi e un respiro ansante si fece strada tra le mie labbra. Non ero stata mai con nessuno, nessuno mi aveva toccata, tranne lui. Ero vergine e inesperta, però ogni tanto mi davo del piacere da sola. E questo era uno di quei momenti. Il mio cuore batteva all'impazzata, tutti muscoli del mio corpo erano contratti.

All'improvviso infilai un dito dentro di me, inarcai la schiena e mi morsi il labbro per non fare troppo rumore. Feci entrare e uscire il dito varie volte, un piacere mai visto prima mi offuscò la vista.

<<Cazzo...>>

Mille brividi si posarono sulla mia pelle, aprii di più le gambe per facilitarmi la cosa e uno strano calore mi avvolse. Pensai e ripensai a lui, fantasticai su di lui sopra e dentro di me, pensai al suo corpo nudo sopra il mio.

<<Ethan, cazzo...>>

Una pulsazione al basso ventre mi travolse e venni travolta da un orgasmo travolgente. Tirai la testa all'indietro e poggiai estasiata le mani sul bordo della vasca. Cazzo.  Il mio respiro era ansante e incontrollato, non riuscivo a riprendermi. Un piccolo sorriso spuntò sulle mie labbra, cavolo, mi ero appena procurata un orgasmo pensando alla mia guardia del corpo.

Recuperai il cellulare dal mobile e notai che si era fatto già abbastanza tardi, quindi uscì velocemente dalla vasca, rischiando di scivolare varie volte, e mi asciugai frettolosamente. Uscì dal bagno con ancora i capelli bagnati, e notai, la porta della mia stanza socchiusa. Era forse entrato qualcuno? Lasciai perdere, tolsi l'asciugamano e indossai l'intimo nero, corsi di nuovo in bagno per asciugarmi i capelli e dopo un'ora ero finalmente pronta per la serata. Avevo indossato l'abito di prima, era molto bello, lungo, con uno spacco sulla gamba e un po' scollato sul seno. Non mi stava benissimo, ma me lo facevo andare bene. Avevo raccolto i capelli in uno chignon basso, lasciando due ciuffi ribelli ai lati e mi osservai allo specchio soddisfatta del risultato. Diciamo soddisfatta.

My BodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora