{4} Going out to the Swan Lake

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🌻 SOLEIL 🌻

Ho deciso che oggi mi metterò le Converse, solo perché sono comode e non voglio sembrare troppo romantica a questo appuntamento, se così lo vogliamo chiamare, con Cyrus.

Prendo il giaccone dall'appendiabiti, vado un momento in bagno per controllare se sono messa bene, esco ed apro la porta di casa.

Prima però ovviamente saluto come si deve la mia amica che sta leggendo un libro, presumo spicy, dato che è uno dei suoi generi preferiti.

🌹🗡️🖤

Mentre cammino mi metto una cuffia per ascoltare musica, ma rimanere lo stesso nel pianeta Terra e non viaggiare troppo nei mille pensieri che ho sempre.

Sono le 16:46 e mi trovo davanti al cancello del parco.
Vorrei aspettare per non far passare Cyrus come un ritardatario, ma mi ricordo che sono io in anticipo.

Ci siamo dati appuntamento alla panchina azzurra che si affaccia sul lago.
Vedo molte coppie che passeggiano mano nella mano e si sorridono: spero con tutta me stessa che la storia che sta iniziando tra me e il Towards vada bene.

Non devo illudermi.

Però sembra così gentile con me...

Ad ogni modo, presumo siano arrivate le ore sei, perché vedo un ragazzo sorridente e uguale a Cyrus sbracciarsi per salutarmi.
Mi alzo e gli arrivo incontro.

Non so se è il caso abbracciarlo...
O basta solo un sorriso con un "Ciao"?

Rimango un secondo bloccata, perché mi spiazza con un abbraccio caloroso e mi alza con le sue braccia sorridendomi.

È bellissimo.

«Come va Kyte?» mi sorride di nuovo.
«Molto meglio ora che sono con te.»

L'ho detto. Certe volte non riesco proprio a controllarmi.
Che stupida. Ora penserà che sono fissata con lui.

«Anche io, piccola. Ti va di un gelato? E poi una passeggiata qua in questo bel parco?»

Ho già detto che adoro questa persona stupenda?

«Sicuro. Spero che in gelateria vendano anche i ghiaccioli... Ho un legame molto forte con i ghiaccioli alla fragola... Un ricordo di mia mamma, se n'è andata quando ancora andavo alle medie.»

Butto fuori quelle parole di getto senza pensarci.
Quando si tratta di sentimenti, brutti o belli, il mio cervello non è attivo e non mi controllo.
Là è il mio cuore che parla.
La bocca della verità.
Non dell'intelligenza; quello è il cervello, che si attiva raramente.

«Cavolo, mi dispiace tantissimo per la perdita. Ti offro io il ghiacciolo, comunque.»

Ci avviamo verso la gelateria; Towards prende un gelato alle nocciole caramellate e io il ghiacciolo alla fragola.

Quando torniamo al lago, Cyrus mi prende la mano e io sento una sensazione travolgente allo stomaco.
Mi si infiamma la faccia fino alle orecchie e le mie pupille si dilatano facendo scomparire quasi completamente il grigio nuvola nei miei occhi.
Sto sudando dappertutto, pure sul palmo, e spero che lui non lo noti.

Dopo un paio di giri dove ammiriamo i cigni e abbastanza chiacchiere è ora di tornare a casa, si è fatto tardi e mi manca Maya non so perché.

«Allora ciao Soleil Garil Kyte.» Mi saluta il bel ragazzo di fronte a me. Il ragazzo che mi fa andare in panico con un solo sguardo.
«Ciao Cyrus Towards.» gli sorrido «Ci vediamo i prossimi giorni.»
«Sicuramente piccola.»

Piccola.
Ahh, quella parola.
Mi fa andare sotto shock quando la pronuncia; è diventata ufficialmente una delle mie parole preferite.

Rosso amore, rosso dolore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora