-papà dimmi che non ci credi- disse Samuel una volta in macchina con il padre mentre si massaggiava i polsi doloranti.
-a cosa non dovrei credere? Al fatto che mio figlio nonostante tutto l'impegno che ci abbia messo a crescerlo è come il padre biologico?- sbottò Carey guardando storto Samuel che rimase completamente spiazzato da quel commento.
-papà io...io davvero ho provato ad aiutare quell'omega! Non puoi dire che sono come quello li solo perché mi hanno arrestato! Ti giuro che mi hai cresciuto bene e non aggredirei mai qualcuno solo per violentarlo!- sbottò Samuel davvero con il cuore a mille. No, suo padre non poteva davvero crederci a tutte quelle menzogne.
-certo come no! Sei un'alpha e non posso cambiare il tuo essere nonostante tutta la mia buona volontà- disse serio Carey -odio il fatto che sei un alpha- disse serio il biondo.
-a chi lo dici- sussurrò Samuel -qualunque cosa io faccia non ti va mai bene! Sono sempre quello che sbaglia anche quando cerca di fare le cose nel migliore dei modi. Papà sto studiando legge e secondo te mi metto davvero a fare una cosa del genere? Come fai a credere ad un estraneo e non a quello che è il tuo stesso figlio?-
-ti stai arrampicando sugli specchi Samuel. Azzardati a toccare i tuoi fratelli e ti faccio finire in prigione io stesso-
-papà sono i miei fratelli, le persone che proteggerei con la mia stessa vita, non puoi davvero credere che potrei far loro del male-
-tutto è possibile, mio padre mi avrebbe volentieri ucciso solo perché sono un omega e avevamo lo stesso sangue. Loro non condividono il tuo stesso sangue quindi sei molto più problematico- e Samuel chiuse gli occhi e prese un profondo respiro per cercare in qualche modo di calmarsi. -andiamo- aggiunse poi Carey fermando la macchina e uscendo dalla stessa per entrare in casa. Samuel lo seguì in completo silenzio sperando che al padre servisse solo un po' di tempo per ragionare a mente lucida e capire che non avrebbe mai potuto fare qualcosa del genere.
-ehi perché tu sei a casa adesso, il lavoro?- domandò confuso Gayle osservando prima il marito e poi il figlioccio.
-perché il figlio di Manuel ha deciso di emulare il padre e fare il maniaco. Ha aggredito un omega e se la polizia non fosse arrivata in tempo lo avrebbe violentato-
-eh?- Gayle osservò sconvolto il marito per poi osservare preoccupato Samuel che stava letteralmente tremando.
-è quello che è successo Gayle, dobbiamo tenere lontano il mostro dai nostri figli-
-Carey...Samuel cos'è successo?- provò a chiedere il moro e per un momento Samuel vide un barlume di speranza in quella domanda di Gayle.
-mi hanno accusato di qualcosa che non ho fatto solo perché ho tentato di salvare un omega e...-
-salvare un omega che hai provato a violentare!- sbottò Carey interrompendo il figlio -non ho nessuna intenzione di credere alle tue parole perché sei figlio di quell'uomo!-
-ma sono anche figlio tuo e tu e Gayle mi avete cresciuto non quel mostro! Papà non solo lui- tentò di dire tramando Samuel e urlò leggermente cosa che fece si di richiamare nel soggiorno anche Isabelle e Taylor dal piano superiore.
-che sta succedendo?- domandò confuso Taylor osservando i tre che aveva difronte.
-non avvicinatevi a Samuel- disse prontamente Carey bloccando i figli -è un alpha stronzo come tutti gli altri. Ha tentato di violentare un'omega oggi quindi non siete al sicuro-
-ma...ma Sammy è nostro fratello!- protestò Isabelle osservando preoccupata il fratello maggiore che nonostante stesse provando a stare calmo la mora aveva tranquillamente capito che il biondo non stesse minimamente bene.
-no, non lo è in quanto figlio di un mostro- disse serissimo Carey -stategli lontano se non volete finire male e se solo proverà a toccarvi lo manderò personalmente in prigione-
-ho capito papà- sussurrò Samuel -non vi darò fastidio- continuò il ragazzo abbassando lo sguardo azzurro.
-meglio per te- disse secco Carey -ho perso un pomeriggio di lavoro per colpa tua e delle tue azioni-
-posso andare in camera a studiare? Domani ho un parziale sul quale vorrei concentrarmi su qualcosa che non mi faccia innervosire visto che la mia stessa famiglia non mi crede-
-smettila con questo comportamento Samuel o ti mando via di casa-
-vado a studiare- disse semplicemente il biondo incamminandosi verso le scale che portavano al piano superiore. Non sapeva in realtà se sarebbe riuscito a studiare per quel parziale con tutto quello che era successo quel giorno e si maledisse mentalmente per aver seguito un'altra volta il suo istinto: sarebbe stato mille volte meglio farsi i fatti suoi.
-papà che cazzo!- non riuscì a trattenersi Isabelle -conosci Sammy non farebbe mai una cosa del genere! E non dire che non te ne sei accorto anche tu di quanto stava tremando!-
-signorina le parole- la riprese Carey -e poi...nemmeno io volevo crederci all'inizio ma l'omega che ha incolpato Sammy è sotto la tutela della polizia e non mentirebbe mai- sussurrò il biondo incrociando le braccia al petto -Samuel è un'alpha pericoloso e dobbiamo accettarlo tutti-
-io non lo accetto- disse serio Taylor incrociando le braccia al petto -non accetto di dover stare lontano da quello che è mio fratello solo e soltanto perché un omega del quale si fida la polizia dice che lo ha aggredito. Conosco mio fratello e so che non lo farebbe mai-
-non sempre le persone sono quello che crediamo Taylor-
-io sono d'accordo con Tay- aggiunse Isabelle -e non ho nessuna intenzione di stare lontana dal mio fratellone solo perché un estraneo crede che sia pericoloso. Andiamo- aggiunse poi la mora verso il fratello salendo velocemente le scale seguita a ruota da Tayler. I due ragazzi e raggiunsero la camera di Samuel aprendo di scatto la porta.
-che ci fate qui? Non avete sentito che sono pericoloso?- domandò il biondo che si era messo a prendere i libri per studiare dalla sua tracolla ma non riuscì a fare altro perché si trovò stretto tra l'abbraccio dei suoi fratelli.
-non sei pericoloso- gli sussurrò Isabelle e Samuel sentì di poter tornare un attimo a respirare.