-lo avete trovato?- domandò Samuel appoggiandosi alla sedia della caffetteria sulla quale si era lasciato bellamente andare dopo aver recuperato un caffè. Era stanco morto perché era in piedi dalle sette di quella mattina per le lezioni che iniziavano alle otto e non ne poteva più: aveva davvero una voglia matta di saltarsi tutte quelle del pomeriggio.
-no Sammy- disse Georg alzando gli occhi al cielo -e i due che erano con lui non vogliono collaborare-
-maledizione-
-i tuoi non hanno detto niente del tuo taglio e dei tuoi lividi?-
-hanno provato a fare domande ma ho sviato il discorso dicendo che avevo provato ad entrare nella squadra di pugilato dell'università e per la mini cicatrice che mi è rimasta sul sopracciglio ho detto semplicemente di aver sbattuto la testa sugli armadietti per sbaglio- Samuel sbadigliò leggermente -tu non hai detto nulla ai tuoi vero?-
-del fatto che mi hai chiamato per aiutarti a sistemare tre alpha? No Sammy tranquillo solo...hai parlato con l'omega? Il giorno dopo sembrava ancora un po' scosso-
-non lo vedo da quella sera- rispose sinceramente Samuel -prima lo vedevo poche volte perché credo faccia storia ma in quest'ultima settimana non l'ho visto nemmeno una volta- e Samuel iniziava anche un po' a preoccuparsi di tutta quella situazione: possibile che l'avessero trovato? E poi...aveva davvero tante domande che voleva porre al moro prima fra tutte perché quello che era il padre voleva farlo rimanere incinta così giovane.
-forse si sarà preso una pausa- propose Georg -era davvero preoccupato il giorno dopo quando è venuto a parlare con Phil anche se devo ammettere che in parte mi ha salvato da una ramanzina dell'agente Phil per il mio arresto avventato-
-che ha detto? E che ha detto l'agente, quell'uomo non mi piace minimamente- disse serissimo Samuel.
-lui solo quello che era successo evitando di dire che era stato aiutato da un altro civile, probabilmente non voleva metterti nei guai- iniziò Georg -e Phil gli ha gridato contro che se non fosse stato un emerito cretino l'avrebbe avuto ancora la protezione della polizia-
-io ero rimasto che l'aveva, anche perché per colpa di quella io mi sono trovato nei guai-
-anch'io me lo ricordavo quindi dopo che è andato via ho provato a chiedere a Phil perché un omega che chiaramente era stato preso di mira da qualcuno non avesse più la protezione e sai cosa mi ha risposto? Che l'aveva persa perché li aveva chiamati per una volta senza motivo e poi perché aveva rivelato di aver incolpato una persona innocente. Sammy credevo che fosse stato papà ad aiutarti invece il moro ha ammesso di averti accusato ingiustamente per questo ti hanno tolto l'ordinanza restrittiva- e Samuel sgranò gli occhi a quelle parole: possibile che Elijah lo avesse fatto dopo il suo sfogo e poi perché non dirglielo?
-e perché non me lo ha detto?- non riuscì a non chiedere Samuel all'altro ragazzo.
-non ne ho idea Sammy, non ne ho assolutamente idea sinceramente parlando- gli rispose tranquillo Georg -dovresti parlarne con lui di questa questione lo sai vero?-
-in parte vorrei farlo ma non posso presentarmi a casa sua di punto in bianco anche perché la madre e il fratello sembrano essere terrorizzati dagli alpha molto più di lui e non voglio creare problemi. Per non parlare del fatto che se mi metto per puro caso a parlargli qui probabilmente finisce con me dal direttore solo e soltanto perché la gente crede ancora che io sia pericoloso- fece notare il biondo bevendo con calma il suo caffè.
-diavolo ti trattano ancora come se fossi il peggiore dei criminali?-
-certo che si- confermò Sammy -puoi dire alla gente quante volte vuoi che in realtà non sono stato io e che sono semplicemente stato accusato ingiustamente ma non crederanno mai alle mie parole perché io per loro sono il problema e basta- scosse la testa il biondo -non risolveremo mai questa situazione, non nell'immediato-
-vorrei poter fare qualcosa per aiutarti Sammy-
-ma non puoi e sai perché? Perché la gente crederebbe ancora di più che io stia cercando di cancellare qualcosa di sbagliato che ho fatto realmente e che non mi merito questo trattamento. Lascia perdere e basta- e mentre Samuel diceva quelle parole sgranò gli occhi accorgendosi che finalmente Elijah sembrava essere ricomparso al campus. Il ragazzo infatti era passato all'esterno della caffetteria, sotto uno dei porticati che collegava quasi tutto il campus, e Samuel lo aveva notato solo grazie al fatto che si era seduto proprio vicino a una di queste vetrate. -devo lasciarti, grazie mille e se trovi quel coglione avvisami- chiuse velocemente la chiamata con il castano per poi recuperare tutta la sua roba e con metà caffè ancora nel bicchiere di carta si affrettò ad uscire dalla caffetteria per raggiungere Elijah. Elijah che si era accorto solo all'ultimo che un alpha aveva iniziato ad inseguirlo e quando si accorse chi era alpha si tranquillizzò rallentando anche il passo per permettere all'altro di raggiungerlo.
-mi hai fatto spaventare inizialmente- disse il moro quando ebbe l'altro a portato d'orecchio.
-mi dispiace ma sono giorni che non ti vedevo al campus e mi sono preoccupato- gli disse Samuel -tutto bene?-
-si, ho saltato le lezioni nell'ultima settimana per riprendermi per questo non mi hai visto- confermò Elijah guardandosi intorno e notando anche come parecchia gente aveva preso a fissarli -ci stanno guardando male-
-stanno guardando male me perché credono che possa farti del male. Non tutti sono convinti che io sia stato scagionato giustamente- spiegò quasi con noncuranza Samuel ignorando anche gli sguardi della gente, voleva capire come stesse realmente il moro e del resto gli interessava davvero poco.
-ma io...io credevo si fosse risolto tutto- sussurrò davvero confuso Elijah da tutta quella situazione.
-non basta togliere un'ordinanza restrittiva per cambiare il pensiero delle persone Elijah, a che ora finisci le lezioni oggi?-
-alle diciotto, perché?-
-ti accompagno a casa-
-ma...-
-niente ma, sarà buio e uno dei tre tizi che ti hanno aggredito è ancora a piede libero e nessuno mi assicura che non possa riprovarci. Io finisco lezione poco prima quindi non mi costa niente accompagnarti a casa-