-sei sicuro di non voler entrare?- domandò ancora una volta Elijah osservando il suo ragazzo quasi con occhi da cucciolo.
-vorrei ma tua madre tornerà a breve e non mi sopporta- scosse la testa Samuel -per non parlare del fatto che a quanto pare i miei hanno deciso che oggi dovevamo mangiare insieme la pizza e se non mi presento vorranno un motivo valido- continuò il biondo sospirando.
-i tuoi ancora non sanno nulla di me vero?- chiese Elijah e Samuel annuì.
-non voglio che invadano la mia vita privata solo perché li avviso di star uscendo con qualcuno. Mi conoscono abbastanza da sapere che se inizio ad uscire con qualcuno significa che la questione è seria e quindi premerebbero per conoscerti-
-ed è tanto brutto che mi conoscano Sam?-
-certo che no ma sai...non so se tu voglia conoscerli- spiegò velocemente il biondo -non voglio forzarti a fare qualcosa che non vuoi-
-quanti alpha ci sono nella tua famiglia?- si trovò quindi a chiedere Elijah -sai ancora sono terrorizzato dagli alpha e tu sei l'unico del quale mi fidi- spiegò velocemente il moro.
-io e mio zio- rispose velocemente Samuel -solo noi due e mio zio è innocuo proprio come me- continuò a spiegare l'alpha sperando in qualche modo di far tranquillizzare Elijah.
-non avevi detto che tuo padre si era sposato?- domandò curioso Elijah che si ricordava di come Samuel gli avesse detto che il padre si fosse sposato con un altro uomo dopo aver avuto lui.
-si ma è un beta e i miei fratelli sono un beta e un omega- spiegò tranquillamente Samuel -è anche per quello che quando ho scoperto di essere un alpha mi sono sentito in difetto. Volevo che quella che era diventata la mia famiglia mi accettasse e non che io fossi quello diverso, quello che ricordava a tutti che non ero il figlio di Gayle...e Gayle mi ha aiutato tantissimo a capire che anche se ero un alpha per lui non aveva importanza e che sarei stato un bravo fratello maggiore- di quello non aveva mai apertamente parlato con Elijah. Certo aveva detto più volte al suo ragazzo di non essersi sentito subito a suo agio come alpha ma non aveva mai spiegato del tutto il perché.
-visto come ti sei sempre comportato nei miei confronti sono più che sicuro che tu sia un ottimo fratello maggiore- rise Elijah -mandami una foto della pizza però-
-va bene amore- sorrise Samuel sporgendosi per lasciare un bacio sulle labbra di Elijah che sorrise a quel contatto e allacciò le braccia intorno al suo collo.
-se non vi allontanate entro due secondi faccio una strage- disse una voce femminile che Samuel riconobbe immediatamente come quella della madre di Elijah e si allontanò controvoglia dal suo ragazzo che avvertì sbuffare.
-mamma è il mio ragazzo- protestò appunto Elijah -posso baciarlo quando voglio-
-non davanti a me- disse seria la donna sfidando con lo sguardo Samuel che rimase fermo a fissare negli occhi la donna senza però dire una parola per giustificare il suo gesto.
-dovrai abituarti alla presenza di Sam mamma perché è il mio ragazzo che ti piaccia o no- ringhiò Elijah.
-sei arrivato a casa no? Quindi puoi anche entrare senza restare fuori per troppo tempo- concluse Myra lanciando un'occhiataccia verso Samuel per poi entrare in casa mentre Elijah sbuffava.
-odio quando fa così-
-si preoccupa per te, con il tempo accetterà la mia presenza ma davvero le devi dare solo un po' di tempo- gli sussurrò Samuel lasciandogli un bacio sulle labbra a stampo -buonanotte-
-buona pizza e buonanotte anche a te- sussurrò Elijah entrando nel vialetto sotto lo sguardo attento di Samuel che si incamminò verso casa degli zii sono una volta che vide la porta di casa chiudersi dietro le spalle del suo omega.
-è questa l'ora di arrivare? Dov'eri?- furono le prima domande che gli fece Isabelle quando lo vide entrare insieme al fattorino delle pizze nella casa degli zii.
-studiavo- mentì in parte Samuel anche perché veramente lui e Elijah avevano studiato per un po' insieme in biblioteca.
-ah si?-
-oh Sammy puoi darmi una mano con la tavola?- gli chiese Carey notando la presenza del figlio e Samuel osservò per un po' il padre dubbioso sul da farsi visto che ancora non voleva abbassare le sue difese -ti faccio bere una birra dopo- cercò di convincerlo Carey.
-zio Lennard devo parlarti- lo ignorò Samuel andando verso lo zio che lo osservò parecchio confuso per quell'uscita -da solo- e Lennard guardò prima il fratello maggiore che aveva una faccia indecifrabile e poi il nipote annuendo e quindi allontanandosi dal resto della famiglia.
-ti ha offerto una birra...tuo padre è davvero disperato- gli sussurrò Lennard una volta in giardino dove nessuno avrebbe ascoltato la loro conversazione.
-non voglio ancora abbassare le mie difese- disse serio Samuel -ho bisogno di essere certo al cento per cento di poter tornare a dire che mio padre si fiderà di me a prescindere di quello che dicono gli altri-
-quindi mi hai chiamato in causa solo perché volevi allontanarti-
-non solo...ti ricordi della nostra conversazione di una settimana fa più o meno?-
-certo...gli hai parlato? È andata male?-
-no...è il mio ragazzo- sorrise Samuel mentre Lennard sgranava gli occhi a quella rivelazione.
-ti avevo detto che buttarti sarebbe stata la cosa migliore-
-non l'ho fatto io- scosse la testa Samuel -ma lui, il giorno stesso in cui te ne ho parlato. Mi ha rivelato che il fratello si era accorto di come ci guardavamo e gli ha detto chiaro e tondo di buttarsi per primo perché io non l'avrei mai fatto- spiegò velocemente Samuel.
-perché?-
-perché il mio ragazzo è stato violentato anni fa da un alpha e...e diciamo che molti alpha hanno provato a farlo nuovamente e lui ne è terrorizzato quindi...-
-non volevi sembrare uno di loro- capì Lennard osservando attentamente il nipote -dovrai dirlo a Carey e Gayle-
-no- scosse la testa Samuel -al momento voglio tenerlo per me-