Elijah si passò per l'ennesima volta una mano tra i capelli sospirando mentre addentava il suo cornetto appena pucciato nel cappuccino.
-Eli la vuoi smettere di sbuffare? O almeno dimmi cosa ti preoccupa- protestò Dash osservando il fratello maggiore davvero confuso dal suo comportamento -sono giorni ormai che sei un'anima in pena per non parlare del fatto che mamma si è arrabbiata con te l'altro giorno perché l'ha chiamata l'agente Phil dicendo che non ti davano più protezione. Cos'è successo?-
-è successo che forse sono un cretino- sussurrò Elijah alzando finalmente lo sguardo per osservare il minore -e basta-
-che è successo?-
-sei troppo piccolo-
-anche se ho sei anni meno di te sono comunque tuo fratello e se non parliamo tra di noi con chi lo vuoi fare? A quanto pare non hai amici-
-nemmeno tu li hai!-
-ma con i miei compagni di classe ci vado d'accordo mentre tu non lo hai mai fatto, mai- gli fece notare Dash -andiamo io ti dico tutto!-
-eh va bene- sbottò Elijah dando un altro morso furioso al suo cornetto -è successo che il ragazzo che aveva l'ordinanza restrittiva mi si è avvicinato e io ho chiamato Phil per avvisarlo che dovevano raggiungermi-
-ti ha aggredito? Stai bene?-
-no e questa cosa non la sa nemmeno mamma quindi vedi di non dirle niente-
-non le hai detto che l'alpha si è nuovamente avvicinato a te? Perché?-
-perché...perché lui veramente mi ha aiutato quella volta- sussurrò Elijah tremando leggermente con la voce -mi ha gridato contro dicendomi che non gli fregava niente dell'ordinanza perché ormai gli avevo già rovinato la vita accusandolo ingiustamente. Che la sua famiglia e i suoi amici non gli credevano più e che era solo colpa mia perché la mia accusa ha gettato fango su tutto quello che aveva fatto per non essere il classico alpha stronzo- spiegò con calma Elijah chiudendo anche un attimo gli occhi -e infine mi ha detto che non mi avrebbe più dato fastidio aggiungendo che non avrebbe mai più aiutato un omega in difficoltà per colpa mia visto quello che aveva pagato nel farlo-
-e tu? Che gli hai detto?-
-nulla perché cazzo...io mi sono fatto prendere dall'ansia e l'ho accusato ma rivivendo quella scena...rivivendo quella scena io mi sono accorto che realmente ha cercato di aiutarmi e chiedermi come stavo solo che non l'ho capito pensando subito male-
-Phil è arrivato quando stavate parlando?- domandò Dash osservando come il fratello fosse davvero sconvolto per tutta quella storia.
-no, i suoi uomini sono arrivati molto tempo dopo come loro solito e lui era già andato via. Non ho avuto il cuore di dire loro quello che era successo quindi è stato per loro un falso allarme e a buon ragione Phil si è arrabbiato togliendomi questo privilegio che mi aveva dato, mi aveva già minacciato una volta e ho superato il limite-
-non puoi spiegargli quello che è successo?- domandò titubante Dash -o almeno spiegalo alla mamma-
-la mamma odia gli alpha quindi mi direbbe che ho sbagliato. Per quanto io non mi fidi del tutto di quel biondino io...io sento che mi ha realmente aiutato e non voglio dargli altri problemi- disse sinceramente Elijah scuotendo la testa -non mi piacciono gli alpha e non mi fido di loro ma un conto è proteggersi e un conto è essere stronzi. Io non voglio essere stronzo- Elijah finì definitivamente il suo cornetto passando a bere il suo cappuccino con calma -e poi...-
-poi?- domandò curioso Dash aspettando che il fratello continuasse quello che aveva iniziato a dire.
-l'altro giorno sono tornati a seguire le lezioni i due alpha dai quali mi sono seduto parecchio lontano ovviamente e mi sono accorto che non potevo non credere al terzo alpha-
-spiegati-
-a uno ha rotto il braccio e all'altro il naso e avevano ancora i segni della colluttazione...se fosse stato realmente loro complice non li avrebbe mai conciati in quel modo- Elijah fece un mezzo sorriso triste -ha veramente provato ad aiutarmi e io l'ho ripagato nel peggiore dei modi-
-devi scusarti con lui- disse serio Dash -adesso che sai al cento per cento che non è cattivo puoi farlo-
-no, non posso perché tutto il campus sa che ha un'ordinanza restrittiva nei miei confronti maledizione! Se mi avvicino a lui per chiedergli scusa...potrei metterlo nei guai e non voglio. È riuscito a parlarmi solo perché in quel momento ero in un luogo dove non stava passando nessuno-
-e non puoi andare da Phil e dirgli di togliere quell'ordinanza? Elijah hai detto tu stesso che non è stato lui quindi perché non aiutarlo in quel modo? E poi anche se non gli parli potresti scusarti indirettamente in quel modo-
-non è così semplice...Dash se io mi rimangiassi la parola...sarebbe falsa testimonianza la mia-
-e di loro che eri così sconvolto dall'aggressione che non sei riuscito a capire chi ti stesse aggredendo e chi aiutando! È una buona scusa se ci pensi attentamente e puoi anche spiegare loro perché ti sei mosso così tardi per rivelarlo- continuò il minore convinto che il suo fosse davvero un ottimo piano per aiutare con il fratello.
-proverò a farlo ma spero davvero che Phil non parli con mamma altrimenti io sono finito. Se mamma scopre che ho aiutato un alpha che potrebbe farmi qualunque cosa da di matto- disse sinceramente Elijah e ci avrebbe davvero provato a parlare con Phil a patto che l'agente non dicesse davvero niente alla madre di tutta quella situazione. Probabilmente non avrebbe più avuto a vita quell'aiuto privilegiato che lo aveva fatto sentire davvero al sicuro per quei quattro anni ma ricordandosi il volto devastano del biondo e i suoi occhi azzurri così carichi di rabbia e frustrazione seppe che quella era davvero l'unica soluzione. Voleva aiutare l'alpha che aveva messo nei guai con le sue parole e lo avrebbe fatto ma sarebbe comunque rimasto convinto sul fatto che era meglio evitare la maggior parte degli alpha a vita.