-Carey si sta impegnando Sammy- disse Lennard osservando il nipote che era seduto al suo fianco su quello che era il divano di casa sua con i gemelli entrambi addormentati sulle sue gambe.
-lo so ma mi ha fatto male zio- sussurrò Samuel stringendo la sua tazza di caffè che lo zio gli aveva offerto non appena aveva visto il nipote alla porta.
-prima o poi dovrete pure tornare a parlarvi come prima e soprattutto tu non devi venire qui ogni santa volta che restate da soli a casa-
-i miei fratelli non c'erano e Gayle è a lavoro. Non mi sento ancora pronto ad affrontarlo okay?- borbottò Samuel mentre prendeva il suo telefono che aveva preso a vibrare avvisandolo della risposta di Elijah al suo precedente messaggio. -zio...tu e zio Rae come vi siete messi insieme?- domandò cercando di farla sembrare una domanda normalissima.
-come mai?- domandò sorpreso Lennard osservando il nipote -c'è per caso un omega che ti piace Sammy?- chiese divertito il biondo mentre il nipote sbuffava: era certo di aver nascosto per bene le sue vere intenzioni allo zio.
-probabilmente-
-okay c'è un omega che ti piace- ridacchiò Lennard -cucciolino ti conosco da quando sei nato non puoi davvero credere di riuscire a nascondermi alcune cose-
-puoi rispondere alla mia domanda e basta?- si arrese a chiedere Samuel bevendo un sorso del suo caffè.
-gli ho detto che mi piaceva- rispose Lennard -il giorno del tuo quarto compleanno Sammy-
-eh?- Samuel guardò sorpreso lo zio -davvero? Non me lo ricordo-
-eri piccolo- scosse la testa Lennard -eravamo a festeggiare nel ristorante dove lavorava Rae e io gli ho rivelato i miei sentimenti dopo che il suo vecchio datore di lavoro ha cercato di costringerlo ad andare a letto con lui- scosse la testa il biondo -quel coglione-
-che odio gli alpha prepotenti- sbottò Samuel -quindi gli hai solo detto che ti piaceva?-
-Sammy cosa ti preoccupa? Lo vedo che la tua testa sta fumando-
-ecco...siamo amici e io...io non voglio rovinare la nostra amicizia solo per dirgli che mi piace e ho anche paura che possa pensare che io voglia costringerlo e...-
-Sammy hai detto che siete amici- lo bloccò Lennard -ergo l'omega ti conosce e anche se non dovesse ricambiare i tuoi sentimenti non arriverà mai e poi mai a pensare che tu possa allungare la mani a un suo no. Non sei una persona che si prende quello che non può avere con la forza- continuò il biondo che voleva rassicurare il nipote anche per dargli il coraggio di dichiararsi -credimi so quanto è difficile dichiararsi ma non puoi davvero tenerti tutto dento altrimenti finisci come tuo padre che si preclude la possibilità di essere felice per anni-
-zio...la questione è più complicata di quanto tu creda- disse serio Samuel -e preferirei aspettare un po' prima di espormi- poi il biondo osservò l'orario sul suo cellulare -devo andare-
-dove se non hai lezione?- chiese curioso Lennard.
-dal mio amico-
-dall'omega che ti piace?- chiese ancora per sicurezza Lennard al nipote e Samuel annuì.
-se papà te lo chiede digli che sono rimasto qui tutto il tempo, non voglio un suo terzo grado su dove vado. Si lamenta già troppo che torno più tardi a casa come se non fossi abbastanza grande per poter tornare all'ora che voglio-
-immagino che centri sempre l'omega con tutte queste tue uscite no?-
-siamo amici e dobbiamo pur poter passare del tempo insieme considerando che non seguiamo gli stessi corsi all'università- disse serio Samuel alzandosi e portando prima il bicchiere del caffè ormai vuoto in cucina e poi salutando lo zio con la mano uscendo dall'abitazione a velocità della luce. Camminò a passo svelto fino ad arrivare in nemmeno dieci minuti di cammino al campus e sorrise quando notò Elijah che lo stava aspettando appoggiato a uno dei muretti che sorreggevano il cancello d'ingresso.
-ehi- lo salutò Elijah quando li vide e gli sorrise anche, sorriso che fece bloccare solo per un istante Samuel.
-ciao, tutto bene?- domandò Samuel mentre Elijah si staccava dal muro per raggiungerlo con molta calma e il cuore a mille.
-si, a parte le occhiatacce dei due coglioni come al solito ma lo sanno che non possono toccarmi in classe- e Elijah alzò le spalle come se quello non fosse un problema cosa che davvero non era visto che ormai aveva capito di essere al sicuro in classe anche se i due alpha lo guardavano storto.
-se ti danno fastidio non ci metto niente a tirargli un pugno in faccia- disse serissimo Samuel.
-no Sam, non serve- scosse la testa Elijah -finiresti solo per finire nei guai e non è il caso-
-ma se non sanno che sono stato io...-
-Sam- lo richiamò Elijah ridacchiando -smettila- e scosse la testa -devo dirti una cosa- aggiunse poi il moro facendosi improvvisamente serio.
-dimmi, sai che puoi dirmi tutto- e anche Samuel si fece serio timoroso di quello che stava per dirgli l'omega ma allo stesso tempo stava cercando di non farglielo vedere.
-ecco...non voglio che la nostra amicizia ne risenta ma davvero se non lo faccio me ne potrei pentire: mi piaci Sam, non credevo sarei mai arrivato a dirlo, soprattutto dopo aver sempre disprezzato gli alpha ma mi piaci davvero tanto e non solo come amico- e Samuel stava guardando sorpreso il moro che aveva difronte capendo che tutti i problemi che si era fatto in quei mesi non avevano ne capo e ne coda. -di qualcosa ti prego...anche che mi odi ma davvero io...- solo che Elijah non riuscì a finire la frase che si trovò le labbra di Samuel sulle sue. Il bacio però fu velocissimo visto che l'alpha si stacco velocemente.
-cazzo scusa è solo che mi sono lasciato trasportare e...-
-ehi- lo bloccò Elijah con un sorrisetto che si stava ampliando sulle labbra -sei autorizzato a baciarmi quando vuoi Sam- e l'alpha non se lo fece ripetere due volte riposando le labbra su quelle del moro che aveva difronte.