Capitolo 13

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-cazzo- sfuggì in un sussurro a Elijah quando si accorse di che ore si erano fatte. Era rimasto tutto il pomeriggio in università perché si era impuntato di studiare per tutto il giorno considerando il fatto che nell'ultimo periodo non riusciva minimamente a farlo a casa e non si era minimamente accorto del tempo che passava. Certo la biblioteca chiudeva effettivamente alle ventitré ed erano solo le venti ma con l'inverno alle porte le giornate si erano fatte molto più corte e Elijah non si fidava tanto a girare da solo di notte, soprattutto quando doveva tornare a casa che distava più di quanto volesse realmente ammettere dal campus dell'università.

Il moro doveva anche muoversi a tornare a casa visto che era nel pieno del suo periodo di calore e pensando di tornare a casa prima che fosse ora di cena non si era portato dietro i soppressori che avrebbe dovuto riprendere di li a breve.

-sono un coglione- borbottò ancora Elijah prendendo velocemente tutto quello che aveva spalmato sul tavolo della biblioteca per studiare e rimetterlo nella sua tracolla. Si guardò intorno appurandosi di non aver dimenticato nulla e poi andò velocemente verso l'uscita della biblioteca intenzionato ad aumentare ancora di più il passo una volta fuori dal campus: voleva davvero metterci pochissimo ad arrivare a casa rispetto al suo solito.

Non riuscì però a fare più di tre metri una volta fuori dal campus visto che si accorse quasi subito che un alpha aveva preso a scrutarlo attentamente e con parecchio interesse: che i soppressori avessero smesso di funzionare più velocemente del solito? In realtà non voleva saperlo e decise di non osservare negli occhi l'alpha e abbassando la testa quasi iniziò a correre. Ma forse fu la scelta più sbagliata da fare visto che l'alpha lo raggiunse in pochissimo tempo prendendolo per un polso e trascinandolo in quello che era un vicolo buio tra le abitazioni presenti vicino al campus.

-lasciami stare- quasi urlò Elijah cercando di divincolarsi dalla presa dell'alpha e sperando che alcune delle persone che aveva intravisto per strada potesse in qualche modo aiutarlo.

-perché mai dovrei?- domandò l'alpha leccandosi le labbra con la lingua.

-sarai in grossi guai se provi a toccarmi e sono serio-

-ah si? Tuo padre vuole il suo erede alpha e tu sarai un ottimo contenitore- e Elijah sgranò gli occhi. Sperava di dimenticarsi di quello che era successo quattro anni prima, soprattutto perché suo padre era stato buttato in prigione insieme agli alpha che lo avevano violentato, ma stava succedendo di nuovo.

-come...-

-come ha fatto se è in prigione? Abbiamo i nostri agganci e ha anche promesso al primo di noi che ti ingraviderà di averti per il resto della vita-

-la polizia sarà qui a breve- urlò Elijah sperando di attirare nuovamente l'attenzione di qualcuno ma l'alpha che lo stava bloccando rise di gusto. E dopo quella risata Elijah si accorse che altri due alpha si erano avvicinati loro quasi come a copertura.

-non arriverà nessuno perché nessuno si vuole mettere contro tre alpha. Rimani tranquillo e vedrai che forse ti piacerà anche visto che voi omega siete fatti per questo- e Elijah lo guardò storto sentendosi morire dentro. Se sono non fosse stato così stupido da perdere la protezione che gli aveva garantito Phil forse in quel momento sarebbe stato al sicuro. Chiuse gli occhi accettando quello che sarebbe venuto di li a poco perché non era forte per affrontare un singolo alpha e tre erano letteralmente fuori dalla sua portata.

-muoviti a fottertelo che non voglio aspettare- disse uno dei due che facevano da palo in quel momento e sotto sotto Elijah iniziava a concordare con lui: prima si muoveva e prima lui poteva essere libero di tornare a casa...sempre se sarebbe tornato a casa.

-sai il tuo paparino ci ha promesso anche un bel po' di soldi se riusciamo a fare un piccolo alpha quindi mettiti d'impegno e aiutaci infondo hai anche smesso di divincolarti, hai capito chi comanda- a quelle parole però Elijah si innervosì e aprì gli occhi solo per prendere bene la mira e sputare in faccia a quello che era l'alpha che lo stava tenendo bloccato al muto. -tu stupido omega vuoi morire per caso-

-prova a farlo- ringhiò Elijah conscio che l'alpha che aveva difronte non lo avrebbe mai fatto visto che proprio come gli aveva appena finito di dire valeva parecchi soldi in quel momento.

-tu...-

-ehi!- un urlo che ad Elijah risultò parecchio familiare interruppe l'alpha dal continuare a parlare e nonostante il moro avesse cercato di vedere chi avesse parlato voltandosi verso la direzione del suono non riuscì a farlo perché la visuale gli era quasi completamente oscurata dall'alpha che lo stava bloccando. Era certo, parecchio certo, di dover conoscere il proprietario di quella voce.

-occupatevi di lui e vedete di non far avvicinare nessuno- disse serio alpha prima di spingere ancora di più Elijah contro la parete portandogli in alto entrambe le braccia con solo una mano per poi con l'altra cercare la cerniera dei jeans per aprirglieli. Elijah però cercò quel poco che poteva di muoversi il più possibile rendendo difficile il lavoro dell'alpha, aveva ritrovato una sorta di speranza con l'arrivo di quella quarta persona e valeva la pena provare -sta fermo se non vuoi che ti faccia male-

-se proprio vuoi che io stia fermo devi farlo da solo- sbottò Elijah cercando di prendere alla sprovvista l'alpha e assestargli un calcio nelle palle solo che alpha ebbe i riflessi pronti riuscendo a bloccargli il ginocchio e stringerglielo con una sola mano.

-questi giochetti non funzionano minimamente con me omega ora sta buono-

-Sammy quel coglione ha un coltello attento!- sentirono urlare a una quinta voce e subito dopo si avvertì quello che era il rumore di uno sparo e sia Elijah che il suo aggressore alpha si voltarono per capire cosa stesse succedendo -polizia, fermi o vi uccido tutti- 

I didn't trust you, maybeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora