capitolo 11

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Dahlia:

Sono le 7.50 e mi sto ancora piastrando i capelli, tra dieci minuti dovrei essere a scuola pronta per la gita.

Sono arrivata a scuola con cinque minuti di ritardo, ma per fortuna mi hanno aspettata.

" Roxanne sei in ritardo." Mi riprende il professor Rossi.

" il meglio arriva per ultimo" dico facendo l'occhiolino al sore sorridendo. Il professore alza gli occhi al cielo.

So che mi adora, ma non lo da a vedereperché non vuole offendere gli altri.

" Ragazzi c'è un nuovo studente che è arrivato da poco in questa città, oggi verrà in gita con noi. Cercate di essere gentili con lui e di non escluderlo, è difficile integrarsi in una nuova scuola, quindi conto si di voi." Il professore fa cenno verso un ragazzo.

" ehm... ciao a tutti, io sono... Damon de Santa e.... cosa devo dire?" Tutti ridacchiano e il ragazzo sorride imbarazzato.

" va bene così Damon." Conclude il professore.

Damon è un ragazzo molto bello. È alto, i suoi occhi sembrano estratti dal ghiaccio, ha i capelli di un biondo molto chiaro e delle lentiggini molto leggere sul naso.
È bono ragazzi, certo che lo è.
Indossa una semplice maglietta nera che aderisce al suo addome e ha i pantaloni della tuta grigi.

Tutte le ragazze lo accerchiano e cominciano a fargli domande stupide del tipo:" sei fidanzato? Fai palestra?"

E lui risponde a tutte:" no non sono fidanzato e sì vado in palestra perché?"

Le ragazze non la smettono di ridacchiare e guardarlo.

Mi avvicino per presentarmi, ma le ragazze non si decidono a spostarsi e io non riesco a passare per raggiungerlo. Vabbè vorrà dire che ci farò amicizia dopo. Sempre se è simpatico.

Non riesco a smettere di fissarlo e lui incrocia il mio sguardo sorridendomi. Okay è simpatico.

Guardo il telefono e mi arriva una notifica: Alfonso.

Oddio, ieri dovevo andare in ospedale a firmare il contratto. E ora?

Alfonso:

Dahlia ieri dovevi venire a firmare e salutare tua mamma🙁

La andrò a trovare quando tornerò dalla gita.

Ehm... penso sia troppo tardi...

In che senso??? Non dirmi che...

Si Dahlia, l'hanno sedata ieri.

Le lacrime mi scendono, ma non stacco lo sguardo dal telefono. Dimmi che ho letto male

L'hanno sedata ieri.

È tutto vero.

Sei una puttana, nessuno ti vuole, un'egocentrica del cazzo.

Le parole di Derek mi tornano in mente.

Mi asciugo le lacrime con il palmo della mano e salgo sul bus che ci porterà in gita.

Una luna in comuneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora