Capitolo 1

20 3 2
                                    

Dahlia:

Mi sveglio e prendo il telefono, sono le 8.00 del mattino.

Scendo a fare colazione e mia mamma mi abbraccia:" buongiorno tesoro, come stai?"

Mi sciolgo dall'abbraccio.

Sono abbastanza anaffettiva, non mi piace il contatto fisico.

Mentre mi avvicino al frigo per prendere una tazza di latte con i cereali le rispondo:" tutto bene, te?"

Non mi risponde allora mi giro e la vedo con lo sguardo sul cellulare e con gli occhi lucidi. Corro da lei e leggo il messaggio lasciato dall'amico di papà:

"Carmen sbrigati, tuo marito è in ospedale. Venendo al lavoro ha fatto un incidente molto grave. Non sanno se si risveglierà."

Rileggo il messaggio più volte sperando di star sognando. Guardo la mamma negli occhi, sto per piangere ma mi trattengo.

Mia mamma ha lo sguardo perso nel vuoto, prendo le chiavi della macchina e gliele porgo. Lei continua a non dare segni di vita, così le prendo il telefono dalle mani e scrivo al collega di papà:

"Ciao alfonso sono Dahly, la mamma è come ipnotizzata sono preoccupata. Puoi venirci a prendere così veniamo in ospedale. Ora cerco di capire come farla stare meglio."

Mi risponde subito:

"Certo Dahly dieci minuti e sono lì."

Guardo la mamma e cerco di farla sedere, ma lei continua a guardare il vuoto ed è di pietra. Il suo corpo è freddissimo, la faccio sdraiare sul divano e la copro con una coperta.

Vado in camera mia a vestirmi e a truccarmi.

Mi vesto con dei jeans neri e un maglioncino verde scuro. Mi metto un po' di correttore, del mascara e l'eyeliner.

Mi guardo allo specchio: ho i capelli lunghi castani chiari e gli occhi verdi. Tutti mi dicono che sono bella, ma come un po' tutte le ragazze della mia età sono piena di insicurezze.

Ho avuto tre fidanzati nella ma vita, ma niente di serio.

Tra due giorni comincio la scuola, mi sono iscitta in un liceo scientifico con la mia migliore amica Marilin che ho conosciuto ad una festa dopo il trasloco.

Io voglio diventare veterinaria, lei cardiochirunga.

Sento suonare il campanello, sarà Alfonso.

Mi precipito giù e apro la porta, lui entra e vede la mamma in quello stato. Preoccupato la carica in macchina, io chiudo la porta e salgo in macchina dietro al sedile di Alfonso.

Lui mi guarda dallo specchietto retrovisore e mi sorride cercando di confortarmi e io gli domando:" cos'è successo a papà" e lui mi racconta.

Arriviamo all'ospedale e mamma viene portata in una stanza per essere visitata io vado da papà. È sdraiato su un lettino e ha addosso una camicia bianca e blu. Gli infermieri mi informano:" suo padre dovrà fare un intervento che durerà due giorni e forse riusciremo a salvarlo, tra venti minuti cominciamo."
Mi metto di fianco a lui e lo abbraccio.

All'improvviso mi arriva un messaggio dal liceo in cui dovrò andare:

" Buongiorno, tra due giorni sarà il primo giorno di scuola e domani: domenica 14 settembre, si terrà una festa per l'inizio della scuola. Più avanti verrete informati di tutto il materiale necessario. Arrivederci e buona giornata."

Guardo papà e decido di non andare alla festa.

Stanno succedendo troppe cose e non ho voglia di andare, voglio stare con mamma.

Sono passati venti minuti e i dottori mi fanno uscire, così vado nella stanza della mamma e un'infermiera mi fa sedere su una poltrona e poi mi dice:" mi dispiace ragazzina, sua mamma sta entrando in un Coma. Dovremmo tenerla qui finché non si risveglia e non sappiamo quanto ci vorrà. Ha qualcuno a casa con cui stare? È ancora minorenne per vivere da sola."

Ho le lacrime che stanno per uscire dagli occhi, faccio e un respiro profondo e faccio un cenno di no alla dottoressa. Mi accompagna all'entrata e io vado in bagno dove scoppio a piangere. Il trucco mi cola e per mia fortuna ho tutti i trucchi per risistemarmi.

Vado da Alfonso per capire dove sarei andata e mi dicono che potevo tornare a casa mia, ma un adulto deve venire a controllarmi almeno una volta al giorno e così decidono che è Alfonso ad occuparsi di me, intanto siamo in buoni rapporti ed è il migliore amico di papà, lo conosco da quando ho cinque anni.

Mi riaccompagna a casa e io mi metto le cuffie per ascoltare la musica senza fiatare neanche una volta.

Arrivati a casa saluto alfonso e lo ringrazio,entro in casa e mi rendo contro che Marilin mi ha lasciato un messaggio:

"domani andiamo alla festa, poi ci organizziamo meglio, non vedo l'ora!!"

Non avevo voglia di risponderle e di spiegarle la situazione cosi lancio il telefono sul letto e mi ci sdraio.
Piansi tutta la sera e neanche i libri mi hanno aiutata a non pensarci.

__________spazio autrice__________

Spero che vi stia piacendo la storia❤. Non so se è molto chiara la storia, però mi sto impegnando al massimo.

Ecco come mi immagino Dahlia:

Ecco come mi immagino Dahlia:

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Una luna in comuneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora