Ricordi? Eri leggera
Una libellula sotto la cera (eh)
Ti ho persa ed era palese
Eri gocce di pioggia dentro una bufera
Siamo la scia di una stella cometa
Come una droga, ma solo la scesa
Una forchetta che infilza la presa
Ti tengo la mano, tu molli la presa
Sogno che mori e t'allungo la vita
Più ti vorrei fuori, più resti decisa
-Spigoli, Mara SatteiFor you,
I'd steal the starsAaliyah
Come ogni notte guardava dall'alto la città in cui era nata e dalla quale si nascondeva alla stregua di un ratto nelle fogne.
Continuava a chiedersi se laggiù ci sarebbe mai stato un posto per lei, nel mondo. Se prima o poi sarebbe riuscita a vivere in un posto normale, che non decideva per lei le sue sorti, categorizzandola in utile o meno.
Era stata salvata dalla Mostra tempo prima. E ora l'avrebbe fatto lei con qualcuno. Doveva farlo, era il suo modo di dimostrare che non aveva dimenticato la propria sofferenza solo perché, adesso, era al sicuro tra i cunicoli della vecchia città.
Thanatos l'aveva salvata da sua madre. Vedeva in lei un futuro radioso alla Mostra, avrebbe aiutato la famiglia. Da piccola era terrorizzata dal trasferimento dalla città. Suo padre aveva perso il lavoro e, per sistemare ogni cosa, sarebbe toccato a lei alla Mostra e a suo fratello in Akademie.
Eppure, Aaliyah aveva sempre sognato di poter accedere in Akademie, di poter realizzare tantissime invenzioni, dando vita alle idee che aveva in testa. L'Akademie era il futuro, smistava i ragazzi tra esercito, curatori, meccanici e costruttori, giuristi.
Ricordava poco. Il giorno del trasloco suo padre le presentò Doom. Voleva salvarla. Ma il suo gemello? Dov'era adesso? Le mancava ogni giorno.
Rabbrividì ancora, al solo pensiero.
Ricordava le urla di sua madre in lontananza. Ci fu il panico.
E poi una presa forte si era avvolta al suo braccio. Doom provò a rassicurarla. Qualcosa premette contro il suo naso e perse i sensi, abbandonando una volta per tutte la sua ordinaria vita a Sol. O forse, avrebbe dovuto definirla futura condanna.
«Ancora qui sola soletta? Non fa un po' freddo? Perché a me si stanno congelando le pa-»
Aaliyah si voltò a guardare Thanatos, scoccandogli un'occhiataccia. Lui si limitò a stringersi nelle spalle, alzando le mani in segno di resa.
«Stavo guardando le luci della città.»
Thanatos fece uno sbuffo rumoroso, lasciandosi cadere al suo fianco, lungo il cornicione del tetto. Lasciò penzolare le gambe nel vuoto. «E cosa ti dicono? A me sembrano i culi luminosi delle lucciole.»
«Non ce la fai a stare un po' zitto e poetico?»
«Quello solo per pochi... e poi già sono noiosamente tranquillo tutto il giorno, fammi sfogare almeno quando posso essere me stesso.»
Aaliyah fece un piccolo sorriso. Accennò alla sua maschera, questa volta nera, metallica e ben ingegneristicamente costruita. La osservò con un pizzico di orgoglio. L'aveva progettata lei, in fondo. «Perché non te la togli? Non ti fidi abbastanza di me?»
Lui si voltò a guardarla. Gli occhi erano nascosti da un velo rossastro. Probabilmente per quello si divertivano a chiamarlo demone. Aaliyah aveva anche pensato di progettare un paio di corna piccole sulla testa, come a marcare il concetto.
«Non è questo. Ma so che, se vedessi il vero me in difficoltà, ti metteresti in pericolo. E ti ho già salvata una volta.»
«Perché sei venuto qui? Sai che mi piace la mia solitudine, tanto per citarti.» Roteò gli occhi con fare melodrammatico.
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𝐒𝐡𝐚𝐝𝐨𝐰𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐂𝐡𝐚𝐨𝐬
AdventureSol è una città di luce e futuro. Che poi nasconda il proprio volto crudele e disumano nelle piccole zone d'ombra, non è un mistero. A seguito dell'Incidente, il mondo è diviso tra il futuro in Akademie e quello alla Mostra. Una linea sottile divide...