Aaliyah
Per essere meno allenato di tutti loro, Eros correva davvero veloce, quando arrabbiato. Le sembrava un centometrista.
«Eros, aspetta-»
Lui si voltò a guardarla. Aveva gli occhi arrossati dal pianto, ma intrisi di risentimento. «Tu lo sapevi che l'avrebbe fatto?» La voce tremò, nel vano tentativo di reprimere un singhiozzo.
Aaliyah scosse il capo. Come poteva conoscere le intenzioni di Thanatos? A stento la coinvolgeva nelle sue missioni folli e suicide. Aveva anche trovato suo fratello, senza dirle effettivamente nulla. E adesso si ritrovava col peso della verità da affrontare e un legame da ricucire, nonostante lei e Miguel ormai appartenessero non solo a due mondi diversi, ma anche nemici.
La ragazza sospirò piano. «No, certo che no.» Gli indicò la mano, sanguinante. «Posso aiutarti a curarla?»
Eros si mordicchiò il labbro, in tensione. Aaliyah aveva notato come il suo atteggiamento fosse strano per il contatto fisico.
A volte sembrava non importargli, anzi lo avrebbe quasi definito come un drogato di abbracci. Ma poi delle ombre facevano capolino sul suo volto e si irrigidiva all'improvviso.
«So fare da solo, ma puoi restare.» Aprì la porta della stanza e si fece da parte per farla entrare. Aaliyah annuì e lo seguì all'interno della camera. Si appollaiò su una delle sedie in vimini. Eros si sedette sul bordo del letto, dopo aver sfilato un kit di pronto soccorso da uno degli armadi.
Le lanciò una breve occhiata, così Aaliyah si protese verso di lui e afferrò un batuffolo di ovatta. Lo intinse nel disinfettante e lo posò sul palmo aperto di Eros. Tirò via con una pinzetta un coccio di vetro incastrato nella carne.
Eros si lasciò sfuggire un sibilo di dolore, nonostante i denti stretti. «Sai cosa fa più male?»
Aaliyah abbassò il capo. Forse era colpa sua. D'altronde aveva lasciato che fosse Thanatos a occuparsi del Generale. Se avesse disobbedito almeno quella volta, avrebbero avuto un morto in meno. E soprattutto un cuore infranto in meno.
«No, cosa?» Tagliò la garza e iniziò ad applicarla attorno a un pezzo di ovatta pulito, per tamponare la ferita.
Eros sbuffò piano. «Che non abbiamo mai più chiarito. La nostra ultima conversazione è stata un litigio.» Si morse forte il labbro, ma l'ennesimo sussulto travolse il suo corpo e le lacrime ripresero a rigargli le guance. «Credeva che, quando Thanatos uccise Schultz, io fossi sollevato di vederlo solo perché così ero certo che Thanatos non era morto. Come se a me interessasse solo della mia libertà-» Si rannicchiò su sé stesso, posando i gomiti sulle ginocchia e portandosi le mani in volto per nascondere le lacrime.
Aaliyah gli accarezzò i capelli biondi. Avevano preso a crescergli, arrivando quasi a sfiorargli le spalle. «Mi dispiace, ma sono sicura che sapesse quanto gli eri grato-»
Lui scosse la testa in modo quasi nevrotico. Tirò su col naso. «Ne dubito, 'Liyah. L'ho perso e tutto quello che mi resta non sono altro che degli stupidi ritratti.» Bofonchiò. «Forse è stato tutto sbagliato-»
Aaliyah sospirò piano. «Perché non provi a riposare un po'? Non è colpa tua. Non potevi saperlo.»
Eros fece una smorfia, ma si lasciò cadere sul letto. Prese a fissare il soffitto, singhiozzando. Si accucciolò su un fianco, dandole le spalle. Poi tirò il lenzuolo su di sé, fino a coprirsi completamente. «Ti dispiace? Scusa, ma vorrei stare un po' solo.»
«Non devi scusarti. Se hai bisogno di me, sono nella camera accanto.» Aaliyah si allontanò. Spense la luce e gli mormorò a bassa voce una buonanotte, un soffio incastrato tra le labbra. Si richiuse la porta alle spalle e prese un grosso respiro.
STAI LEGGENDO
𝐒𝐡𝐚𝐝𝐨𝐰𝐬 𝐚𝐧𝐝 𝐂𝐡𝐚𝐨𝐬
AdventureSol è una città di luce e futuro. Che poi nasconda il proprio volto crudele e disumano nelle piccole zone d'ombra, non è un mistero. A seguito dell'Incidente, il mondo è diviso tra il futuro in Akademie e quello alla Mostra. Una linea sottile divide...