Arriviamo allo stabile in cui dobbiamo incontrare la giornalista; scendiamo dal taxi ed entriamo nel palazzo.
Immediatamente dopo l'entrata c'è un banco con dietro due ragazze; una di loro ci riconosce subito e ci spiega il modo per arrivare alla stanza nella quale avrà luogo il nostro incontro. Mentre ci avviamo verso l'ascensore, Joe mi prende per mano. Sono costretta a lasciarlo fare, anche se la cosa mi dà un po' fastidio.
Accediamo in una piccola sala arredata con un divano e due poltrone poste davanti; in mezzo si trova un tavolino di vetro.
- Benvenuti! Io sono Emily, piacere di conoscervi! - dice una ragazza alzandosi da una delle poltrone.
- Salve, Joseph Sugg, e lei è..
- Oh, lo so chi siete, non c'è bisogno che vi presentiate.
In seguito tutti e tre ci sediamo: io e Joe sul divano e lei sulla poltrona alla nostra sinistra, più o meno davanti a me.
- Bene, allora, io comincerei subito con le domande, dato che ne ho molte da farvi e ho a disposizione poco tempo.
- Mi dispiace che siamo arrivati in ritardo, ma non so se Joe lo faccia apposta o involontariamente a farmi aspettare.
Sono sicura che Joe dentro di sé vorrebbe cominciare a discuterne, ma si limita ad un sorriso rivolto più a me che a Emily.
La giornalista, invece, ride.
- Come siete carini insieme! Come vi siete conosciuti?
Mentre Joe inizia a raccontare la prima volta che ci siamo visti, appoggia la sua mano sul mio ginocchio. Sento un leggero brivido appena sfiora la mia pelle; dentro il mio organismo mi sta dicendo: "Ti stanno toccando!". Non si limita a questo: comincia anche a passarla avanti e indietro, verso la coscia, nuda per la gonna, troppo indietro... Cosa sta facendo? Non ha afferrato il concetto di "minimo indispensabile"??
Accavallo le gambe e, di conseguenza, lui toglie la mano e la rimette a posto. Ha capito.
Joe porta il suo braccio dietro di me, appoggiandolo sulla spalliera del divano. Mentre parlo, sento che ogni tanto mi guarda.
Con l'altra mano mi accarezza i capelli. Perché certa gente ha due mani?
La giornalista ha notato i suoi movimenti, e parlando sorride. E io mi sento a disagio.
- È stato amore a prima vista o vi ci è voluto un po' di tempo per familiarizzare? In entrambi i casi non posso fare a meno di notare la tenerezza che c'è fra di voi!
Tenerezza? In questo momento vorrei tirargli un pugno in faccia, non so se rendo l'idea di quanto gli voglia bene.
Ora tocca a me torturarlo. Prima di tutto mi avvicino a lui; poi gli porto il braccio sulla mia spalla. Vedo le sue guance arrossire.
Emily non nota i miei movimenti: sono assolutamente un'attrice migliore di Joe. Lui, però, non collabora: mentre risponde si distrae. Ma io riprendo la sua risposta e la giornalista non si accorge di nulla, anzi: secondo lei, quando due persone finiscono a vicenda le frasi dell'altro, sono in perfetta armonia.Dopo un altro paio di domande ci salutiamo e usciamo dal palazzo.
- Che ti è saltato in mente? Quale parte di "solo lo stretto necessario, il minimo indispensabile" non capisci?
- E sentiamo, chi ha iniziato?
- Direi tu con il contatto fisico!
- Rispondevo solo a quel discorsetto sul ritardo, potevi anche risparmiartelo.
- Quindi hai fatto tutto per vendetta, giusto? E non potevi farlo sembrare amore normale, non straordinario? Perché ti sei distratto?
- Ormai quel che è fatto è fatto.
- Ok. Tanto non vale la pena parlarne.
- Vieni, ti offro un passaggio.
- No, grazie. Prendo la metropolitana.Ora che sono sola riesco a concentrarmi meglio. Joe non aveva risposto alla domanda "Perché ti sei distratto". Che problemi aveva? Lasciamo stare. È meglio non pensarci più.
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Jolie || a Joe Sugg fanfiction (Italian)
FanficAU Joe Sugg, anche conosciuto come ThatcherJoe su YouTube, incontra una youtuber ad un evento. I suoi fans, dopo averli visti insieme, perdono la testa e parte la ship Jolie. Per gioco, Joe e la ragazza decidono di far finta di stare insieme. Lei, p...