XI

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Il pomeriggio passa in fretta, fra giri per negozi, il mio vlog e incontri casuali con fans.
È ora di riportare Mia a casa.
Torniamo a Notting Hill, davanti alla casa rossa, consegnamo la ragazza a sua madre. Veniamo ringraziati per tutto e Sophie rimane con la sua amica.
Mentre ci dirigiamo verso la metropolitana, io e Joe chiacchieriamo.
- Sono stanchissima!
- Bella giornata, però.
- Già.
- E ora?
- E ora cosa?
- Che si fa?
- Ognuno se ne torna a casuccia e fa quel che deve fare. Oggi è domenica, no?
- Carico il video verso le nove.
- Comunque devo incontrare Laurent e Larry. E poi ho il vlog da montare e caricare.
- Ah, già.
- Sembri deluso. - ridacchio.
- È solo che non voglio rivedere Caspar.
- No, Joe, non puoi venire a stare di nuovo da me.
- E chi te l'ha chiesto?
- A volte capisco più di quello che devo.
- Uno ti dice una cosa e tu ne capisci mille.
- Uno ti dice una cosa e tu ne capisci mezza.
Ridiamo.

Io e Julie siamo alla stazione della metropolitana.
- Senti, che ne dici se andiamo a cena?
- Non ce la faccio.
- Pago io.
- Ok!
- Approfittatrice.
- Lo so. - sorride.

Ci fermiamo davanti all'entrata di un ristorante francese.
- Perché ti sei fermato?
- Mangiamo qui.
- Stai scherzando?
- No. Questa mattina, mentre eravamo da Harrods, ho prenotato un tavolo per due a tua insaputa.
- Davvero?! Ma... non posso entrare vestita così! E poi.. - si agita.
- Sono sicuro che faranno un'eccezione.
Ci tiene alla sua reputazione, e se in un posto è richiesto un certo abbigliamento, se non è vestita come si deve, ma è comunque dentro, si sente fuori luogo.
- È uno dei ristoranti più cari di Londra, Joe. Sei pazzo. Perché?
Non sembra molto entusiasta.
- Oggi è il nostro primo mesiversario.
- Ti rendi conto che è solo per finta? Lo stai dicendo con un tono così calmo, come se ci tenessi davvero, il che sarebbe strano. Non devi fare bella figura davanti alla videocamera, non ce n'è bisogno. Non se devi spendere cento sterline.
È arrabbiata, ma non ha alzato la voce per non farsi rimproverare dal personale del ristorante che accoglie gli ospiti.
- Ma a te piace la cucina francese, no?
Le sto offrendo una cena in uno dei ristoranti migliori di Londra e lei si lamenta? Quale ragazza normale si lamenterebbe? Comincio a perdere le staffe.

- Cosa c'entra?
Capisco che con il lavoro da youtuber guadagna abbastanza da potersi permettere cose come queste, ma io, anche se, modestamente, guadagno più del suo doppio, non sono abituata ad una vita da riccona, a mangiare dove mi pare, quanto mi pare e quando mi pare.
- Doveva essere un gesto carino, ma sei capace di rovinare tutto. Peccato, la giornata cominciava a diventare interessante. - si allontana.
Dopo due minuti torna da me.
- Ho cancellato la prenotazione.
- Potevi anche andarci con qualcun altro. Io vado all'hotel.

Salgo al quinto piano, entro in camera e mi butto sul letto.
La giornata stava andando così bene... poi arriva lui con questa geniale idea di andare a spendere centocinquanta euro per una maledetta cena. I soldi non cadono dal cielo.
Mi vibra il cellulare: una notifica. Joe ha twittato che il suo video sarebbe uscito un po' prima, per la gioia dei suoi fans.
Mi do una rinfrescata e vado nella sala ristorante dell'hotel. Ceno in tranquillità.
Dopodiché torno in camera e riprendo il cellulare in mano.
Ehi, e se venissimo noi a prenderti?
Un messaggio da Laurent.
Va bene.
Allora ci vediamo fra dieci minuti.
Infatti, dopo dieci minuti precisi, sento qualcuno bussare alla porta.
Vado ad aprire e vedo un uomo scuro di pelle, alto quasi due metri: Larry.
- Ehi! - lo abbraccio.
- Laurent? - domando.
Lo vedo sbucare da dietro le spalle di suo fratello con un sorriso a trentadue denti.
- Laurent!!
Gli corro incontro, nonostante la distanza fra noi due sia abbastanza ridotta.
Gli salto addosso, abbracciandolo.
Loro sono come due fratelli maggiori. Abbiamo nove anni di differenza, ma tanto cosa può importare? Il mio fratello naturale è più piccolo di me di dodici anni.

Nel corridoio, poco prima di svoltare per venire nella mia camera, ci sono due guardie del corpo. Scendiamo ed entriamo nell'auto dei Bourgeois. Il loro autista ci porta quindi nello stesso locale di ieri.
Veniamo annunciati, perciò richiamiamo un po' di attenzione.
Ovviamente anche questa volta abbiamo una nostra sala VIP.
Prima di tutto poso il cellulare. Ho la videocamera con me. Mentre ci parlo, qualcuno mi prende per la vita e mi solleva, per poi posarmi sulla sua spalla come fossi un sacco di patate.
- Lasciami, Laurent!
- Ti stiamo aspettando di là! E poi non è colpa mia se pesi poco.
La serata prosegue alla grande. Balliamo, cantiamo con il karaoke e balliamo ancora. Per tutto questo tempo dimentico ciò che è successo oggi, della "litigata" con Joe e della stanchezza che mi aveva assalita. Conosco anche alcune persone nuove, ballerini come me, e nei momenti di pausa parliamo.
Ripongo la videocamera e la lascio nella sala VIP; guardo l'ora sul cellulare: è l'una. Il tempo è volato! Chissà cosa starà facendo Joe...

Jolie || a Joe Sugg fanfiction (Italian)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora