XIX

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No. Che cosa stupida. Anche se per un attimo ci credo... No, no. E se...? Ma cosa vado a pensare? Ovvio che no!
Sono confuso, non so più a cosa credere, se a mia sorella o al mio cervello. Come diceva Julie...? Non fidarti del cuore, fidati della testa? Segui la ragione, non i sentimenti? Non fidarti di nessuno, fidati di te stesso?
Internet! Sicuramente Internet mi potrà aiutare. Sognare denti che cadono...
Secondo la tradizione popolare, la perdita di denti preannuncia la morte di una persona cara al sognatore [...] allora è vero! No, qui dice secondo la tradizione popolare, quindi, forse, non è proprio così. Ma se fosse? Niente "ma" e niente "se": non è vero, punto.
Per il resto della giornata non ci penso più e non ne parlo nemmeno con Zoe. Carico il video un po' più tardi del solito per problemi di rete...

Lunedì, ora di ripartire.
Prima di salire in macchina, ricevo due messaggi: uno da YouTube e uno da Caspar. Il primo mi avvisa del nuovo video di Caspar, sicuramente uscito qualche ora fa, data la lentezza delle notifiche di YouTube. Caspar, invece, mi chiede per che ora dovrei tornare. Potrebbe farmi chissà quale scherzo, quindi gli rispondo che dovrei arrivare alle dieci.
Io e Zoe, dopo aver salutato nostro padre, partiamo allo stesso tempo. Arrivati ad un certo punto, ci dividiamo. Verso le nove di sera sono all'appartamento. Dall'altra parte della porta rumoreggiano... oltre alla voce di Caspar sento anche quella di Oli. Sembra che Caspar sia al piano di sotto e stia urlando per farsi sentire. Non capisco cosa stia dicendo. Oli gli risponde:
- Arrivo! Quanto sei handicappato?
E poi scende le scale.
A questo punto potrei entrare senza farmi sentire e prenderli di sorpresa. O potrei lasciare loro la soddisfazione di avermi giocato.
Vada per la prima opzione.
Silenziosamente, infilo la chiave nella serratura e apro la porta; la richiudo dietro di me prestando attenzione a non far rumore in alcun modo.
Sono dentro e nessuno se n'è ancora accorto. Noto subito una fotocamera davanti a me, e un paio di videocamere più piccole agli angoli della sala. Questo rafforza la mia teoria.
Vediamo... un posto dove nascondermi senza essere visto? Dietro il divano! Ma poi mi si rifletterebbe la figura sullo schermo del televisore... Dietro al bancone della cucina! A meno che non stiano preparandomi da mangiare, non dovrebbero nemmeno avvicinarsi. Decido perciò di nascondermi lì. Intanto, con il mio cellulare, mi riprendo. Al piano di sotto hanno anche messo della musica, quindi non c'è rischio che mi sentano. Parlo comunque a bassa voce, aggiungerò poi i sottotitoli.
Pare che quei due non vogliano proprio salire; e se scendessi? In quale stanza saranno Caspar e Oli? Do per scontato che siano nella mia, dato che mi stanno preparando un bentornato a casa... dopo tre giorni di assenza.
Non ho voglia di stare tutto il tempo qui, devo fare qualcosa.
So che avranno finito prima del mio "arrivo", diciamo dieci minuti prima. Sono sicuro che stanno riprendendo. So che prima o poi dovrò avvisare Caspar, e allora dovranno salire ad accendere la videocamera, se non l'hanno già accesa. Se fosse così, vado a salutare con la mano lì davanti.
Dal rumore dello sciacquone, deduco che qualcuno si debba nascondere per spaventarmi. Lo so per sperienza personale.
Ok, ho deciso: scendo. D'un tratto la musica si ferma, si sentono risolini di bambini - Caspar e Oli - e passi sulle scale. Mi affretto a tornare in cucina; non mi vedono per un pelo.
- Fatto! - la voce di Caspar rimbomba nella sala.
Interrompo il video per mandare un messaggio al mio coinquilino dicendogli che sto arrivando.
Caspar riceve il messaggio.
- Sta arrivando! - urla a Oli.
Riprendo a filmare. Le luci sono tutte spente, per cui non si vede niente dal cellulare.
L'ombra di Caspar sta tirando fuori uno scatolone enorme, a cui non avevo fatto caso entrando. Lo sta mettendo a posto in modo che uno, appena entra dalla porta, lo veda. Poi ci si infila dentro. Mi ricorda qualcosa, ma in questo momento non mi viene in mente cosa... Per mia fortuna non è rimasto fuori, o mi avrebbe visto.
Mi avvicino di soppiatto allo scatolone, con un gesto veloce lo apro e lancio un urlo per spaventarlo, e ci riesco; e rido. Tanto.
- Joe! Ma tu che ci fai qui? - mi chiede uscendo dallo scatolone.
- Sapevo che mi avresti fatto uno scherzo e sono tornato prima! - dico ridendo.
- Brutto...
Accende la luce.
- Vabbé, ormai è saltato. Andiamo sotto, sarai stanco.
È la prima scusa per portarmi in camera mia che gli è venuta in mente. Prende una videocamera e mi segue al piano di sotto. So che lui sa che io so. Nonostante ciò, scendiamo.
No. Sulla mia porta ci sono degli stuzzicadenti e un cartellino con la scritta "Prenderne uno, prego". Guardo Caspar con rassegnazione. Scommetto che mi ritroverò in una camera piena di palloncini.
Apro la porta, accendo la luce, e vedo quello che mi aspettavo: palloncini colorati ovunque, ma anche poster raffiguranti la mia faccia che coprono tutte le pareti.
- Oli? Dove sei? - mi inoltro nella confusione scoppiando i palloncini che si trovano sulla mia strada.
Improvvisamente, spunta fuori Oli, con una maschera da clown assassino e una ennesima videocamera. Invece di urlare dallo spavento, scoppio in una risata.
- Ragazzi! Ma non potete rubarmi le idee!
Ridiamo tutti e tre.
Mi aiutano a scoppiare i palloncini e a buttarli.
- Oli rimane da noi a dormire, oggi. - mi informa Caspar.

Stiamo in salotto a giocare a Fifa per una quarantina di minuti.
- Ora lasciatemi solo, il viaggio mi ha stancato, e non vedo l'ora di mettermi sotto le coperte.
- D'accordo. Buonanotte!
- 'Notte!
- A domani, ragazzi. - li saluto.
Vado in camera mia. Finalmente posso riposarmi.
Sto dormendo, ma ad un certo punto, suona una sveglia. Guardo l'ora e vedo che sono solo le due di notte. Ora, se la memoria non mi inganna, ce ne dovrebbero essere delle altre nascoste per la camera. Avevo fatto lo stesso scherzo qualche anno fa a Caspar. Vado ad accendere la luce e cerco le sveglie. Le trovo e le spengo una per una, ma appena tocco il letto, dall'armadio esce Julie, urlando, con una... un'altra. Maledetta. Videocamera.
Grido per lo spavento, cado sul letto e mi ritiro indietro, rimango sconvolto, non capisco più niente, Caspar e Oli corrono nella mia stanza e ridono, Julie anche, ride, si divertono.
Le prime parole che riesco a pronunciare sono - Tu, qui?
- Mi serviva un bel vlog e ora ce l'ho! - mi risponde lei, soddisfatta.
- Te l'abbiamo fatta, Joe! Julie è un genio!! - si agita Caspar.
- Ed è tutto documentato! Potrai vederlo domani al pomeriggio su Youuu Tuuuube! - canticchia Oli.
- Manco di originalità, ma quando copio il risultato viene meglio dell'originale! - si vanta Julie.
Sono ancora scosso dallo spavento. Il mio cuore sta battendo
- Ti hanno rubato la corona, re dei prank! - esclama Oli.

Caspar è in camera sua, molto probabilmente addormentato; Oli è nel mio letto, anche lui dorme. Io, invece, sono ancora sveglio. Non sapendo cosa fare, salgo al piano di sopra per vedere a che punto è Julie con il montaggio del vlog. Le luci sono accese.
Lei è sdraiata sul divano, con il suo portatile sulle gambe e gli auricolari nelle orecchie. Coglierla di sorpresa mi sembra troppo cattivo in questo momento. Quindi mi avvicino e le tocco la spalla. Julie si accorge della mia presenza e mi guarda; poi si toglie gli auricolari.
- Che fai? - le chiedo a bassa voce.
- Secondo te? - mi risponde tranquillamente.
Ormai le nostre conversazioni sono tutte così.
- E a che punto sei?
- Ho quasi finito. Devo solo rivederlo.
- Posso guardare?
- Pensavo di tenertelo per domani, ma se vuoi...
Si mette a sedere sul divano e la raggiungo, accomodandomi accanto a lei.
- Tieni. - dice, passandomi un auricolare, che metto nell'orecchio.
In seguito, sposta il portatile in modo che possa vedere anch'io.
Il video parte. All'inizio c'è Julie che dice che sta per farmi uno scherzo; descrive il suo piano, sottolineando il fatto che io avrei sicuramente capito da subito l'inganno, ma aggiungendo che secondo lei non mi sarei mai aspettato l'ultimo spavento. Che dire, aveva ragione.
Allora incontra Caspar e Oli. I tre preparano gli scherzi, le loro voci si sovrappongono a un sottofondo musicale.
Arriva il momento in cui entro di nascosto. Julie mi dà un'occhiata veloce per vedere la mia espressione: ho un sorrisino stampato in faccia dall'inizio del video.
Ci sono io che saluto ad una delle videocamere, lo scherzo dello scatolone, Caspar che mi porta di sotto, la camera piena di palloncini, Oli che prova a spaventarmi e noi che ridiamo. C'erano parecchie videocamere, sparse in giro per la casa. Alcune non le avevo nemmeno viste.
Julie è nascosta nel mio armadio da un quarto d'ora, e sta aspettando che io vada a dormire. Entro in camera e mi butto subito sul letto. Suona la prima sveglia. Mi alzo e spengo quella e tutte le atre dopo averle trovate, poi lei esce dal nascondiglio e mi spaventa. Quest'ultima scena viene ripetuta un paio di volte, da diverse angolazioni, e anche a rallentatore. In effetti è divertente, e rivedendola, rido. Anche Julie sorride. Sembra felice...
Alla fine, mi congratulo con Julie dell'idea e della riuscita del video.
Saranno quasi le quattro di notte, e siamo entrambi stanchissimi. Tolgo l'auricolare, sposto il computer e mi alzo dal divano per lasciarla riposare.
- Buonanotte, Julie. - le dico mentre si sdraia.
- 'Notte, Joe. Sogni d'oro.
Spengo la luce, scendo le scale - e per miracolo non cado - e vado in camera mia. Lì mi metto nel letto, in quel piccolo spazio che mi ha lasciato Oli, e chiudo gli occhi.
Dopo queste giornate, vorrei proprio fare un bel sogno, uno di quelli tranquilli, senza nessun dente che cade, o incidenti stradali.
Sembra che anche Londra si sia addormentata, c'è più silenzio del solito. È un silenzio rilassante, un silenzio che porta pace. Voglio godermelo per più tempo possibile.

Jolie || a Joe Sugg fanfiction (Italian)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora