Netflix & Chill?

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Angolo autrice

Buonasera, amici. Eccoci con un nuovo capitolo della saga dei piecuri londinesi.

Tre cose prima di cominciare:

1) Per chi non sapesse, "shitshow" significa una cosa tipo "circo" ma anche "c tarantell",

2) "Regards" è il modo più formale di chiudere un'email. Significa "saluti".

3) Questo capitolo ho cercato di farlo un po' più lungo perchè da domani sto busy come la merda e quindi credo che aggiornerò un po' più lentamente.

Come sempre, enjoy e facit'm sapè  <3

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Non è che Carmine si aspettasse che lei gli rispondesse. Anzi. Che lei lo avrebbe lasciato sul visualizzato lui lo sapeva benissimo. Però non si aspettava il suo fastidio alla mancata risposta né che avrebbe trascorso tre giorni a fissare spunte blu e ultimi accessi, come se fosse un adolescente alla prima cotta.

A lui Rosa Ricci non piace e di questo ne è sicuro. Certo, è bella come la vista di Saint Paul al tramonto in un giorno senza nuvole. Certo, a volte si è persino chiesto come sarebbe sfiorarle con le labbra quella fossetta in prossimità del suo zigomo destro - che lui reputava essere il suo inferno personale per ragioni a lui ignote e su cui preferiva non interrogarsi. Ma come potrebbe mai piacergli una che ha dedicato la sua carriera a lasciare a piede libero delinquenti e criminali? Proprio a lui che invece ha dedicato la sua di carriera a fare l'esatto opposto? Per non parlare delle implicazioni da complesso di Edipo se si soffermasse a pensare che a tratti Rosa gli ricorda sua madre, con quella sua convinzione che fare cose cattive in nome di un bene superiore è anch'essa una forma di amore. Un amore tossico e malato da cui Carmine ha messo 1822 km di distanza aerea.

Perciò adesso si ritrova in questa situazione paradossale in cui è infastidito dal suo fastidio. Però forse è una cosa positiva perché oggi c'è l'udienza preliminare del caso Garswood ed esiste la concreta possibilità che un numero imprecisato di ore passate ad urlarsi contro possano sciogliere la tensione e risolversi in una chat archiviata. O nell'esaurimento nervoso del giudice Miller. Una mezza vittoria in entrambi i casi.

Non c'è fila da Starbucks stamattina, osserva mentre saluta il barista. Pino è un ragazzo napoletano di vent'anni, emigrato da due, che ancora non sa una parola di inglese ma - non si sa bene come - riesce a servire tutti ed è amato da tutti.

"Ue avvocà, buongiorno! V'aggia astipat 'o blond rost. Da mangiare invece il solito?", chiede indicando l'ultimo muffin al cioccolato in vetrina.

"Dipende, Pinù. È già passato l'avvocato Ricci?", gli risponde guardando l'ora.

Sono le 8:45 AM e il loro rito preprocessuale è sempre quello di arrivare esattamente nello stesso momento e fare esattamente lo stesso ordine, per poi litigarselo circa tre minuti, guardarsi male e cederselo in base a chi ha vinto l'ultimo caso. È una regola non scritta di cui non ricorda precisamente l'origine. Devono averlo stabilito la quinta o sesta volta che lo store manager minacciò di non servirli più se non avessero trovato un accordo. Le parole, però, se le ricorda bene perché le associa alla prima e ultima volta in cui ha sentito la risata melodica di Rosa, un evento che si è sforzato di dimenticare ma che ogni tanto torna a rivisitare perché in fondo un po' di sano masochismo non ha mai ucciso nessuno.

You're lawyers, correct? Then make a deal or find another coffee shop.

(Siete avvocati, giusto? Allora trovate un accordo o trovatevi un altro bar.)

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