Friday I'm In Love

1K 40 62
                                    

Angolo autrice

Salve, amici. Più in ritardo che mai, eccoci col tanto atteso "courtroom day".

Per farmi perdonare, questo è il capitolo più lungo di tutta la tarantella. Quasi 5000 parole e altrettante bestemmie.

Un paio di premesse:

- La prima parte è un po' più introspettiva, perchè mio figlio CDS sta chin 'e problemi.
- La seconda parte è quella del processo: non potevo non scrivere in inglese certe parti per i termini specifici, ma ho comunque provato a tradurre in modo meno ridicolo possibile. PS: non sono un avvocato, per cui cierti cose m'aggia inventato.
- La terza parte...diciamo soltanto che l'ho fatto solo per amore di cronaca e dovere morale.

Enjoy (spero) e, come sempre, facit'm sapè.

Ah, fun fact: il titolo è quello di una canzone dei The Cure: https://www.youtube.com/watch?v=mGgMZpGYiy8

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

♪♪ I don't care if Monday's blue
Tuesday's grey and Wednesday too
Thursday, I don't care about you
It's Friday, I'm in love

Monday you can fall apart
Tuesday, Wednesday break my heart
Oh, Thursday doesn't even start
It's Friday, I'm in love♪♪

[Non mi importa che il lunedì sia triste, che il martedì sia grigio e anche il mercoledì. Il giovedì non m'importa di te. È il venerdì che sono innamorato. Il lunedì cadi a pezzi, il martedì e il mercoledì mi spezzi il cuore. Il giovedì nemmeno inizia. È il venerdì che sono innamorato.]

Tra le innumerevoli cose che Carmine Di Salvo non sa spiegarsi sul genere umano c'è l'accanimento della maggior parte dei maschi etero di rifiutarsi di guardare commedie romantiche, come pure la difficoltà di alcuni di ammettere di averne mai guardate. Lui, ad esempio, è un grande fan e non avrebbe problemi a rivendicarlo, casomai gli venisse chiesto. Anzi, non si nasconderebbe neppure dietro la scusa del "guilty pleasure". Direbbe proprio con estrema convinzione che guardare romcom è catartico, specialmente se accompagnate da un kg di gelato, una leggera malinconia da cuore potenzialmente spezzato e sentimenti forse non ricambiati oppure – peggio ancora – ricambiati ma rinnegati per ragioni incomprensibili ed ignote.

Così era trascorsa e quasi giunta al termine la sua ultima settimana. La mattina in tribunale a cercare di decifrare il mistero glorioso che era ormai diventata per lui l'avvocato Ricci, la sera a guardare film che riflettessero le conclusioni a cui era giunto del tutto arbitrariamente nel corso della giornata. Era partito dal grande classico Harry ti presento Sally, passando per Notting Hill e Come farsi lasciare in 10 giorni, fino ad arrivare a giovedì sera, saturo e in pieno mood per 10 cose che odio di te. Non la scelta più saggia, considerando l'imminente udienza finale del caso Garswood l'indomani, ma sicuramente la più sensata, dato il drammatico e ridicolo atteggiamento da adolescenti in piena crisi ormonale che avevano ormai assunto entrambi.

A ripensarci, era stata una rapida escalation verso la strada del non ritorno. Lunedì si erano ignorati, martedì si erano cimentati nell'arte puramente British della finta diplomazia sul posto di lavoro, mercoledì avevano iniziato a vacillare e a guardarsi come quando si ha voglia di scannarsi ma si è troppo orgogliosi per cominciare la lite, giovedì avevano ormai ceduto alle loro origini evidentemente napoletane presentandosi in aula con aria apertamente belligerante, salvati nella dignità solo dalla lungimiranza del giudice Miller, che aveva deciso di rinviare l'udienza al giorno dopo per – citazione testuale – "consentire alle parti di rivedere la propria strategia processuale e assumere una condotta più pacata e consona ad un'aula di tribunale".

Faccia a faccia? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora