Seaside

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Angolo autrice

Buonasera amici 🚶🏻 Eccoci qua.

Nessuna lunga premessa questa volta. C'è chi resterà deluso e chi mentirà. E se avrete voglia di mandarmi affanculo, ricordatevi che - come disse un saggio - "bisogna seguire l'arco narrativo dei personaggi". Che nel mio caso significa che mi mancano le mie scene preferite della terza stagione e quindi ve le beccare pure nell'universo alternativo 👀

Il POV è di tutto di Rusella nostra perchè i picchi di clownaggine che può toccare lei nessuno mai ✨

Come sempre, se vi va, Facit'm sapè. Enjoy!

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Nella lista delle circostanze improbabili in cui ritrovarsi con Carmine Di Salvo, non aveva mai contemplato l'ascensore bloccato.
Dopo le sfortunate coincidenze aree e ferroviarie del mese precedente e, soprattutto, dopo l'accurata sintesi della sua attività sessuale inesistente - gentilmente offerta da Silvia in sua presenza- , Rosa credeva di essere ormai caduta così in basso con lui da poter solo risalire. Certo, immaginava che ci sarebbero state altre situazioni spiacevoli, ma non credeva che si sarebbero verificate così presto né che avrebbero previsto incontri ravvicinati in uno spazio ristretto per un tempo indefinito.

Una situazione talmente paradossale che l'unica luce in fondo al tunnel è, ironicamente, il buio totale in cui sono immersi in questo momento. Se, infatti, è sicura di poter vincere al gioco del silenzio, è dolorosamente consapevole di non avere alcuna chance a quello degli sguardi. Ma Di Salvo– come spesso accade- ha altri piani e perciò Rosa non può che accettare passivamente il fatto che il pulsante di soccorso che l'ha appena sentito premere, impiegherà circa trenta secondi per attivare la luce d'emergenza e lei si ritroverà con lui di fronte, che la guarda in quel suo modo assurdo che sembra sempre volerle scavare dentro fino a rubarle i pensieri più nascosti.

"Faccia a faccia?" le chiede, guardandola dritto negli occhi.

Rosa riesce a sostenere lo sguardo solo una frazione di secondo, prima che la sensazione di potercisi perdere in quegli occhi diventi reale abbastanza da farle paura.

"E ja, aiut'm nu poco. Questo è il momento in cui tu dovresti rispondere 'na cosa tipo 'finalmente' e po' o ci scanniamo o ci baciamo. Nun te mai visto 'na commedia romantica, RosaRí?"

Lo vede indietreggiare e appoggiarsi alla parete dietro di lui portandosi le mani in tasca, come se stesse rinunciando del tutto all'idea di uscire da là in tempi rapidi, per nulla turbato dal pensiero di loro due forzati a parlarsi o ignorarsi ma senza poter smettere di percepire la presenza l'uno dell'altra nemmeno un secondo.

È in quel preciso istante, quando lui rilassa le spalle contro il muro, che Rosa realizza con orrore che a lui, infatti, non dispiace neanche un po'. E l'orrore deve essersi riflesso sul suo viso in modi eloquenti perché finalmente non sente più il rumore del suo battito accelerato, sovrastato da quello ritmico della risata di Carmine che ora la osserva divertito.

"Rilassati, Ricci. Sto' pazziann e po' io non mi concedo mai prima del terzo appuntamento.", dice facendole l'occhiolino.

No, Rosa non ha mai visto una commedia romantica. Perché se l'avesse vista, saprebbe che la sua prossima mossa - affidarsi alla sorte - è quella più sbagliata quando sembra che l'universo voglia necessariamente mettere i due protagonisti, di cui uno chiaramente conosce le regole del gioco e l'altro no, in situazioni scomode e imbarazzanti per testare fino a che punto il loro spirito di auto-conservazione li salverà da un destino già scritto.

Perciò Rosa, in uno slancio di immaturità e incoscienza, decide che se il piecuro è capatosta, lei sa esserlo più di lui e se ignorarlo è l'unico modo che conosce di provocargli almeno la metà dell' irritazione che lui provoca a lei, allora lei lo farà in gran stile, sbattendoglielo in faccia.

Faccia a faccia? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora