Sunday Bloody Sunday

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Angolo autrice

Salve amici, alla fine quelli di Tech mi hanno appesa un'altra volta, perciò eccoci qui.

Nessuna lunga promessa, solo due cose:

- "Oilloc" in napoletano significa una cosa tipo "ecco qua" o "ecco fatto".

- Io lo so che alcuni di voi vorrebbero che si andasse al dunque, ma in questo capitolo mi interessava che i due imbecilli riflettessero un po'. Lui sul perchè gli piace così tanto rompere il cazzo a Rosa Ricci e lei sul suo rapporto con l'attività preferita della cliente del suo cuore👀

Spero vi piaccia e, comm 'e semp, facit'm sapè.

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I giorni di sole a Londra sono rari anche in primavera e perciò, tutto sommato, a Carmine non dispiace che alle 8:30 AM di una domenica di maggio sia stato buttato giù dal letto da una telefonata di Pino per una questione intima e personale, avvocà! da risolversi, evidentemente, – per ragioni ancora ignote – nel parco più visitato dai turisti in questo periodo dell'anno.

Carmine, però, non osa sfidare le logiche di Pino perché ha il sospetto che siano comunque più sensate delle sue che, ad esempio, continua ad inviare email e messaggi che restano spesso senza risposta. Come in questo momento, che sta fotografando i pavoni annoiati di Holland Park per mandarli a Rosa Ricci con la didascalia "blu come la giacca che ti metti sempre quando si' sicura 'e vincere".

E non è che lui non colga l'anormalità di certi suoi atteggiamenti. È che probabilmente non saprebbe dire se è più allarmante riconoscere i mood di Rosa dai suoi outfit o vagare per Kyoto Garden cercando motivi per scriverle. Allora lui certe domande preferisce non porsele proprio. Magari è per paura delle risposte che si darebbe se ci pensasse davvero o magari è perché negli anni ha imparato a non prendersi troppo sul serio.

Quando era piccolo, era ossessionato dai perché della vita. Si chiedeva cose come perché stesse crescendo senza un padre o perché sua madre sembrasse sempre la donna più indaffarata del mondo, nonostante fosse a tutti gli effetti una casalinga. Si chiedeva anche perché suo fratello Ezio sembrasse disprezzarlo o perché sua nonna gli dicesse sempre che non sarebbe stato mai apprezzato se non avesse smesso di essere così sensibile, così buono, così diverso. Soprattutto si chiedeva perché quelle domande potesse farle solo a se stesso e perché non ci fosse mai nessuno a spiegargli le cose.
Così- crescendo – Carmine aveva capito che certe risposte forse è meglio non cercarle, che le cose sono come sono e che, se non ti piacciono, devi semplicemente trovare un modo per cambiarle.

Il fatto, però, è che a lui questa situazione con Rosa piace. Gli piace sapere che, anche se lo ignora nove volte su dieci, lei non è indifferente ai suoi tentativi di approccio e lo sa perché lo nota dalle sue difficoltà crescenti di restare seria quando le dice qualcosa di stupido, se si incrociano nei corridoi del tribunale, o dal fatto che a volte, anche se non si rivolge direttamente a lui, lei risponde casualmente a domande che magari le aveva fatto lui qualche giorno prima, come quando l'ha sentita dire al giudice Miller che in una settimana è capace di spendere £100 di delivery anche se il giudice, invece, si stava soltanto lamentando dell'aumento dei prezzi al supermercato. 

Gli piace pensare che forse un giorno certe cose se le diranno in faccia.

"Ue avvocà, finalmente! Vi sto aspettando da un'ora.", gli dice Pino andandogli incontro.

"E basta cu stu' avvocà e stu vuje! Allora? Questa questione intima e personale? C'avimma reoccupà?", gli risponde Carmine, facendogli cenno di seguirlo in direzione di una panchina più appartata.

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