La Cenelentola dell'estate

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C'era una volta qualche tempo fa una ragazza che teneva molto ad un Angelo delle Risate, più comunemente detto animatore. La ragazza aveva saputo dove avrebbe potuto incontrare il suo Angelo ma la sua matrigna e le sorellastre, ovvero le spese, erano così accanite da distruggere il suo sogno. La ragazza da quel giorno fu chiamata Cenerentola perché non sarebbe potuta andare a quel ballo, più comunemente detto residence.
Cenerentola si confidò con la sua amica del cuore e le provarono tutte ma non ci fu nulla da fare, era tutto inutile!
Cenerentola, sconfitta, si gettò sul letto e la sorte volle che le salisse la febbre, rivangando un altro ricordo del suo Angelo delle Risate.
"Ma perché, perché?" diceva con tristezza. "E che cavolo, io volevo solo rivedere qualcuno che mi ha fatta stare bene! Non ho chiesto una costellazione! Cavolo, è così difficile realizzare un piccolo sogno?"
Il tempo era quasi scaduto, mancava una settimana e Cenerentola si era arresa.
All'improvviso la ragazza udì un trillo e nel prendere il cellular_e vide un messaggio dalla sua amica del cuore che le diceva: "Ehilà Cenerentola! Sono fuori dalla tua porta! Ehi, mi prometti che non mi farai vedere quegli occhi dolci che hai tutti gonfi e rossi? Ho una bellissima sorpresa per te, amica!"
Cenerentola rispose: "Sei arrivata in tempo amica mia, sono riuscita a non piangere! Vengo subito ad aprirti, okay? E grazie per esserci sempre!"
Subito dopo aver risposto la ragazza andò ad aprire la porta e si ritrovò di fronte la sua dolcissima amica del cuore ma restò molto sorpresa nell'accorgersi che la ragazza aveva un paio di minuscole ali dietro la schiena e una bacchetta in mano.
"Amica.. che parte mi sono persa?" chiese Cenerentola molto più che sorpresa. "Perché sei cambiata in questo modo?"
"Beh amica mia, perché sono io la fata che ti aiuterà visto che sei tanto buona e dolce!" rispose la ragazza-fata dal cuore d'oro.
"Ma abbiamo fatto di tutto, non c'è niente da fare!" disse Cenerentola abbassando la testa e stringendo gli occhi per evitare di scoppiare a piangere a dirotto. "Non c'è più niente da fare, abbiamo già provato tutto e io ho paura che non avrò altre occasioni!"
"E dai tesoro, non dire queste cose!" le disse la ragazza-fata utilizzando un appellativo usato anche dall'Angelo in questione. "Vai a prendere un cestino e vieni con me! Non te ne pentirai! Ah, e se vuoi porta anche il cellulare con te! Credo che dopo invierai un botto di messaggi amica mia, abbi fiducia in me e in te stessa! Va bene?"
Cenerentola pensò che non aveva nulla da perdere e la voce allegra della sua amica del cuore-fata le fece sentire che non avrebbe ricevuto un'altra delusione se avesse sperato ancora in un miracolo quindi seguì la ragazza-fata con il cuore in tumulto.
"Va bene, lo farò" rispose dopo un po' di insicurezza la piccola Cenerentola che aveva gli occhi illuminati dalla luce della speranza "e anche dalla luce verde dell'ENEL!"
Le due ragazze uscirono dalla portafinestra e all',mprovviso la ragazza-fata puntò la bacchetta verso il cielo facendo un movimento per scrivere il numero 100 e disse con voce sicura: "Per me, per te, uno, due e tre!"
Proprio in quel momento iniziarono a piovere dal cielo soldi di carta da 100 tanto che Cenerentola pensò che anche in cielo ci fossero i minatori visto che per quanto ne sapeva i pezzi da 100 venivano nascosti sottoterra! In breve tempo il cestino che aveva in mano si riempì fino all'orlo e Cenerentola ne prese altri e mandò dei messaggi alla comitiva poiché quel prodigio era avvenuto in tutta la città e nei dintorni. "Correte fuori, correte, piovono pezzi da 100, piovono a miglia... tantissimi pezzi da 100, correte, correte!" Poiché i messaggi erano vocali i membri della comitiva all'inizio dovettero credere che Cenerentola fosse impazzita, ma nel sentire la voce allegra che aveva prima che la matrigna e le sorellastre, "le spese", venissero a infastidirla e a rovinarle tutto, tutti uscirono con delle borse che in breve tempo si riempirono fino all'orlo. Cenerentola non credeva ai suoi occhi e se è per questo non credeva neanche alle sue mani che tiravano su cestini pesantissimi.
"Anche le persone che ne hanno bisogno potranno averli, vero?" chiese Cenerentola che sarebbe stata del tutto felice se nessuno avesse più sofferto pene come il freddo, la fame, la sete e le parole malvagie di chi li incrociava.
"Sì, è ovvio che potranno goderne!" disse la ragazza. "Un piccolo desiderio può rendere felice moltissime persone!"
Cenerentola si diede un pizzicotto su un braccio per vedere se fosse un sogno.
Il dolore che provò a causa del pizzico le por!ò la più grande gioia della sua vita e gettò le braccia al collo della sua amica del cuore nonché fata salvatrice del suo più grande desiderio.
"Sei la migliore amica che io possa avere, non so come ringraziarti!" disse.
"Mi hai già ringraziata! Guarda che faccia allegra che hai!" disse la ragazza-fata porgendole uno specchietto.
A Cenerentola non era mai piaciuto ballare ma in quel momento il suo corpo si muoveva da solo tra salti, capriole, grida di gioia e non vi dico che altro!
E le sorprese non finirono lì! Tutta la banda si ritrovò a casa della ragazza e tra loro apparve anche la sagoma di un Angelo delle Risate con l'aureola gialla come la stella più bella di tutte e lei lo riconobbe e per la prima volta in vita sua vinse la timidezza e corse ad abbracciare lui e chiunque fosse in quella casa!
E TUTTI VISSERO FELICI E CONTENTI!
Spazio Autrice
Ciao gente! Sono tornata con questa storia "che però non è uno sketch di cabaret, è solo una mia follia", e vi dico che l'ho scritta perché a volte io mi sento un po' Cenerentola e ho un'amica molto speciale!
Detto questo faccio la stessa cosa di Cenerentola dicendovi: "Un abbraccio da JesceSole2014Fra!"

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