C'era una volta un grande gruppo che però era un po' sparso ovunque. Tutti vivevano in luoghi diversi, ma alcuni vivevano nella stessa città senza saperlo.
Partiamo da lui: un giovane in cerca di lavoro che faceva avanti e indietro per procurarsi da vivere, ma niente. Era un ragazzo dotato di grande simpatia e fu proprio quella simpatia a provvedere.
Poi c'era lei: una giovane che lavorava come baby sitter, ma doveva usare tutta la pazienza del mondo per tenere a bada alcuni bambini e usava tutte le energie per strappare loro un sorriso. Quella caratteristica fu il suo bigliettino da visita per svolgere un altro mestiere che l'avrebbe sempre tenuta vicina ai bambini, ma anche ai genitori in un certo senso.
Poi c'era lui: un giovane venditore che doveva dar fondo a tutte le sue energie per fare il suo mestiere con il calore estivo e le intemperie, ma era un giovane allegro e simpatico e chiunque lo conoscesse gli voleva molto bene. Era un giovane con uno spiccato senso dell'umorismo, ma sapeva anche come usarlo senza prendere in giro nessuno e fu quello il suo bigliettino da visita.
Un giorno il signor Destino si mise a giocare a dadi, ma non erano dadi normali, erano dadi con delle lettere. Uscirono le iniziali dei tre giovani i quali lessero un annuncio che un amico comune aveva fatto girare. Decisero di fare un tentativo a partecipare alle selezioni ed entrarono in una compagnia.
Poi c'era il gruppo dei fortunati, in un altro senso.
Per primo c'era un pastore, uno che con qualsiasi tempo si occupava delle sue pecore e anche lui dava fondo a tutte le sue energie per fare il suo lavoro, ma la sua perseveranza e la sua voglia di vivere giocarono a suo favore.
Poi c'era un altro uomo che faceva un mestiere abbastanza triste: l'impresario delle pompe funebri, ma il suo carattere, non proprio portato per quel lavoro, lo portava spesso a pensare che avrebbe voluto cambiare lavoro. Fuori dal contesto lavorativo tirava avanti a testa alta e con il sorriso sulle labbra e il signor Destino volle premiarlo.
Poi c'era un cuoco, un uomo che metteva il cuore in tutto quello che faceva, anche se questo poteva costargli tanta fatica e fu proprio quella voglia di fare che gli fece ottenere qualcosa che non si sarebbe mai aspettato.
Poi una sarta, una donna che amava il suo lavoro, ma allo stesso tempo quello che faceva le portava molta stanchezza e parecchie punture sulle dita. Nonostante questo lei continuava a fare il suo lavoro nel migliore dei modi e ci metteva sempre il massimo impegno. Quella forza di volontà e quella passione per il suo lavoro le permisero un grande regalo che permise a lei e alla sua famiglia di staccare la spina.
Un po' più in là c'era un uomo che aveva un debole per il gioco d'azzardo, ma aveva anche un cuore enorme e voleva offrire qualcosa di speciale alla sua famiglia.
In una zona né troppo lontana né troppo vicina c'era un uomo che avrebbe dovuto prendere una pistola in mano, ma che l'avrebbe mandata volentieri al diavolo.
Quel suo spiccato senso della non violenza non solo non gli fece prendere la strada sbagliata, ma gli offrì anche un'altra cosa.
C'era anche un altro uomo che aveva un debole per le donne, ma s'innamorò di una di esse in particolare e voleva portarla in un bel posto, divertirsi con lei. Il signor Destino concesse un premio anche a lui, forse per la sua capacità di voler bene a qualcuno.
Poi c'era un lavavetri ambulante che tutti i giorni affrontava gli sguardi della gente e andava avanti e indietro, ma non si avvicinava mai se non erano gli altri a fargli segno. Poi gli fu offerto un lavoro un po' più gratificante, vinse un concorso e ricevette un premio davvero speciale.
Poi c'erano due amiche, una ballerina e una fotografa. Entrambe giravano il mondo portando con sé l'una un paio di scarpette, l'altra una macchina fotografica ed entrambe la loro bravura.
Tutti loro ricevettero un premio da quel concorso: una vacanza in omaggio.
E non furono i soli.
A quel concorso potevano partecipare anche i ragazzi minorenni e i premi erano molti, anche se tutti dello stesso tipo.
Ed è proprio qui che ci fermiamo adesso, sempre che sia rimasto qualcuno!
Nel dubbio mi fermo io nella cameretta di una ragazzina, una piccola scrittrice un po' particolare perchhé era una scrittrice... Segreta! La ragazzina era molto timida e non voleva esporsi, ma qualche volta le dicevano che era simpatica e sapeva scrivere molto bene.
Visto che c'era questa possibilità in quel concorso la ragazzina si fece coraggio e decise di fare un tentativo, dicendosi: "Sai che c'è di nuovo? Non ho niente da perdere quindi mi faccio un giretto in questo concorso e vedremo!"
Avrebbe mai potuto credere che le sarebbe arrivato un premio? No, non ci avrebbe mai creduto se gliel'avessero detto. Per fortuna fu lei a trovare la comunicazione che i genitori avevano sistemato sotto il suo cuscino per farle una sorpresa, altrimenti ci sarebbe voluto il bello e il buono per convincerla che in effetti ce l'aveva fatta!Il signor Destino, volendo fare in modo che tutte queste persone potessero conoscersi e capire quanto erano speciali disse: "Chi dorme non piglia niente, nemmeno la carne o i biglietti da visita, quindi adesso vi do una bella spinta, così potrete incontrarvi!"
E dove si incontrò il secondo gruppo? Proprio nel posto in cui lavorava il primo, ovvero l'amico comune, il giovane senza lavoro, la bambinaia e il venditore, che fu quello che suscitò più simpatia nella timida scrittrice.
Una sera, l'ultima in cui si videro, fu interpretato uno sketch dove ognuno di loro, da quanto si erano detti a livello reciproco, faceva quello che aveva fatto un tempo, ma sotto un altro aspetto. L'unica a non farlo fu la piccola scrittrice che si era autosoprannominata la Rossa per il perenne rossore delle sue guance, ma fu lei a trovarsi da sola ad inventare una frase per sé: "Piglia 'a carta, piglia 'a penna, sfog, sfog, sfog, we!" Tradotto: "Prendi la carta, prendi la penna, sfogo, sfogo, sfogo!"Spazio autrice
Ciao a chi mi segue, chi non mi segue o chi mi vorrebbe mandare al diavolo! Va bene, è ufficiale, sono fuori di testa!
Comunque, anche se le persone esistono, io non ho la più pallida idea di che lavoro facciano, quindi si può dire che questa storia si basi su uno sketch di cabaret, su qualche incontro e su un po' di fantasia! Vi posso chiedere un piacere? Se non vi dispiace, anche per mandarmi al diavolo, mi dite cosa ne pensate?
Gracias!
Un abbraccio da JesceSole2014Fra.
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Storie di una timida folle
HumorIn pratica questa non è una storia singola, ma sono più storielle che si ispirano a sketch comici o comunque a storie divertenti. La piccola folle sono io e a volte mi integro in questa storia con un personaggio che mi rappresenta. Visto che sono un...