Hola chicoooos, hola a todooos, holaaaa!
Sono tornata da quelle vacanze di cui parlavo due capitoli fa, (e sto ancora piangendo per il distacco!)
Va beh, comunque...
La sera prima della partenza, cercando qualche sketch, (perché io sono così), mi sono imbattuta in questo che più che uno sketch è una cattiveria, almeno a mio giudizio!
Giustamente chi legge, (sempre che a qualcuno interessi qualcosa), si starà chiedendo: "Perché?" Okay, procediamo andando un passo alla volta!
Tre... Due... Uno... GO!
Dopo una brevissima intro musicale molto allettante troviamo una dolce e amorevole madre che spiega con gentilezza al suo adorabile bambino come comportarsi in sua assenza e nel frattempo va a fare compere.
"Allora Alessio, ascoltami bene: ora io ti lascio qua nel parco e vado a fare la spesa. Fai il bravo, non disturbare nessuno e soprattutto non dare confidenza agli sconosciuti."
Il bimbo, con molta nonchalance: "Sto buono."
"E non mi disturbare!"
Ehm... neanche se gli cadesse un meteorite in testa potrebbe entrare?
Oooooookaaaaay!
Il bimbo gioca con il pallone, quando...
"Oh... ciao..."
"A ragazzì, viè qua!"
E chi è questo gentleman?
"Vuoi giocare?"
"Sì, voglio giocare!"
E poi penso che gli abbia dato una pallonata in testa dall'urlo stridulo del bimbo!
E adesso? Chi sei, un bulletto di quartiere? Che fai?
"Viè qua!"
No piccolo, non ti avvicinare, non ti avvicinare, no!
"Hai visto Marcello?"
Non gli rispondere, non gli rispondere.
"Marcello chi?"
"Quello che ti prende, ti attacca al cancello e ti riempie di mazzate!"
Bum, bum, bum, bum!
Ecco! Ti avevo avvertito però!
"Stai zitto stai, non piangere!"
Io mo te rong 'na cosa 'n faccia! [Io adesso colpisco la tua faccia con un oggetto qualsiasi!]
"Il pallone..."
Piccolo, però anche tu, eh! Il tizio qua ti prende a botte e ti preoccupi per il pallone?
Oddio, ecco la mamma!
"Ma cosa c'è? Ma ti ho detto di fare il bravo e non disturbarmi, non mi puoi chiamare così! Mi hai fatto perdere la fila!"
Ma che cosa...?
No, va beh, ti prego! Questo è troppo!
Cioè, hanno appena preso a botte tuo figlio e ti preoccupi della spesa, della fila alla cassa... ma insomma, oh! Stiamo scherzando?
"Che è successo che piangi sempre?"
"Niente..."
"Fai il bravo!"
"Scusa..."
E se ne va. Ma è meglio andare avanti, altrimenti m'innervosisco e Marcello vicino al cancello ce lo attacco io!
Oddio, rieccolo!
"Ciao... ti ho visto, ahahah. Sai, assomigli a uno di prima."
"A ragazzì, viè qua!"
"Giochi?"
Tesò, ma sei recidivo!
"Sì, gioco! Mettite 'n porta!"
No, no, no, no!
"AAAAAAAAAAH!"
Ecco, appunto! Come non detto!
"Viè qua! Hai visto Marcello?"
Non gli dire niente... Non gli dire niente!
"Marcello chi?"
Nooo! *si copre la bocca con le mani*
"Quello che ti prende, ti attacca al cancello e ti riempie di mazzate!"
Bum. Bum. Bum. Bum...
"Stai zitto stai, non piangere! Ecco, bravo, chiama tua madre e chiama anche tuo padre!"
E io lo sapevo!
Riecco la mamma, incavolata come non mai, che ripete al figlio la storia della fila alla cassa che ha perso, di fare il bravo eccetera...
"A ragazzì! Mi hai riconosciuto?"
"Assomigli a uno di prima..."
"Viè qua!"
"Giochi?"
"Sì, gioco!"
No, allora non sei recidivo!
*parte il coro*
"MA ALLORA SI SCEEEEMO! MA ALLORA SI SCEEEMO!"
Ecco! Quell'intercalare del villaggio in cui sono stata ora come ora... mi serviva proprio!
"Tira la palla in alto e io la calcio!"
Ehm... attento che ti fai male!
"AAAHIAAAAAA!"
"Viè qua!"
Marcè, ti giuro che ti tiro una cosa sui denti!
"Hai visto Marcello?"
Sì, digli di sì!
"Marcello chi?"
"Quello che ti prende, ti attacca al cancello e ti riempie di mazzate!"
ANCORA?
Meglio non dire che questo tizio non sta molto bene!
Ecco la mamma!
"ANCORA? MA COS'È? Ma BASTA!"
Lui continua (giustamente) a gridare.
"C'è uno... piccolo, nero e con i denti grandi. Io gli chiedo: "Vuoi giocare?", perché son bravo, e lui mi picchia!"
"E cosa ti dice quando ti picchia?"
"Lui mi dice: "Hai visto Marcello?", e io non so chi è e gli chiedo: "Marcello chi?" e bam, bam, bam, bam!"
Tralasciamo la parte in cui la madre gli dice che è come il padre, non sa difendepsi e blablabla.
"Allora, quando questo tizio si avvicina, tu prima che dice qualsiasi cosa, prima che dice anche A, gli dici: "Ehi tu"!"
"Ehi tu!"
"Più cattivo."
Più che un: "Ehi tu!", semra uno starnuto o un: "Wattàà!", delle arti marziali giapponesi.
"Lo conosci Faustino?"
"Lo conosci Faustino?"
"E lui ti dirà: "Faustino chi"?"
"Faustino chi?"
"E tu gli dirai: "Quello che ti prende e ti butta nel tombino!", e..."
Per farla breve gliele suoni di santa ragione!
Poi lui si mette a fare le prove e alla fine la mamma gli dice: "Va bene, però ci devi credere!"
Passiamo avanti tanto poi c'è il bimbo che fa le prove!
"A ragazzì..."
"Sei quello di prima, eh? Ci ho una sorpresa!"
"Viè qua!"
"Ehi tu! Lo conosci Faustino?"
Riflessione...
"EH? LO CONOSCI?"
Non enfatizzare in questo modo, sennò è chiaro!
"Faustino? L'amico di Marcello?"
Ecco, lo sapevo!
Non dire quello che sto pensando, ti pregooooooo!
"Marcello chi?"
Eh no! EH NO!
Allora non sei neanche scemo... sei masochista!
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Storie di una timida folle
HumorIn pratica questa non è una storia singola, ma sono più storielle che si ispirano a sketch comici o comunque a storie divertenti. La piccola folle sono io e a volte mi integro in questa storia con un personaggio che mi rappresenta. Visto che sono un...