Remus Lupin × Reader
Bollino: 🟡
Rapporto: Amore
"«È spaventoso a leggersi», disse. «Temo che la loro fine sia stata crudele. Ascoltate! Non possiamo più uscire. Non possiamo più uscire. Hanno preso il ponte e il secondo salone. Frár e Lóni e Náli caddero ivi. Poi vi sono quattro righe sbiadite e riesco soltanto a leggere andarono cinque giorni fa. Le ultime righe dicono: l'acqua dello stagno sale al muro del Cancello Ovest. L'Osservatore nell'acqua ha preso Óin. Non possiamo più uscire. Giunge la fine, infine tamburi, tamburi negli abissi. Chissà cosa significa. L'ultimo tratto di lettere elfiche scarabocchiate è: stanno arrivando. Quindi più nulla»." Trattieni il fiato.
Sorridi con gli occhi spalancati, impaziente di sapere come continua la storia, se non fosse per un sospiro di aria calda che ti solletica i capelli, facendoti balzare sul posto.
«Mi dispiace.» borbotta una voce maschile alle tue spalle, ti giri per osservare il tuo attentatore,
«Lupin. Dannazione! Mi è quasi venuto un infarto!» esclami, maledicendoti subito dopo per aver alzato il tono di voce proprio sotto lo sguardo inquisitore di Madama Pince; ti affretti a farle un cenno del capo dispiaciuto,
«Scusa, T/n. È che...sembravi così...rapita...mi sono incuriosito» farfuglia sottovoce guardandosi imbarazzato le scarpe,
«Potevi chiedere»,
«Hai ragione. Avrei dovuto», incroci il suo sguardo e sorridi,
«Il Signore degli Anelli» dici afferrando il tuo libro e mostrando al ragazzo la copertina,
«Il titolo è davvero accattivante» ride Remus tutto intento a mantenere il contatto visivo, come se fosse la sua unica occasione per guardarti negli occhi,
«Posso prestartelo se ti va. Appena lo avrò finito»,
«Mi piacerebbe» risponde con un tono improvvisamente deciso,
«Bene!».Ti guardi intorno per alcuni istanti avvicinandoti a Remus, gli afferri il polso, lui ti lancia un'occhiata piuttosto sorpresa, da cui sembra trasparire una certa esultanza,
«Magari dovremmo trovarci un posto migliore per questo» gli sussurri all'orecchio,
«Per cosa?», ti guarda sbigottito,
«Per parlare» rispondi divertita della sua espressione: gli occhi sono spalancati, quasi lucidi; aveva le guance piacevolmente arrossate e la bocca semiaperta in una smorfia di confusione.Ci mette circa un minuto intero prima di riprendersi, non senza sbattere più volte velocemente le palpebre,
«Sì, dovremmo allontanarci dallo sguardo di Madama Pince prima che ci lanci addosso qualcosa» dichiara sorridendo distrattamente.Vi avviate in fondo alla biblioteca, dove, di tanto in tanto, tra le alte librerie, si può trovare qualche poltrona vuota, immersa nel silenzio. Il posto perfetto per leggere. Remus è poco dietro di te, ti osserva camminare puntando la tua mano libera con sguardo insistente.
Ti fermi di colpo voltandoti nella sua direzione,
«Penso ci tocchi dividerla» dici facendo un cenno della mano alle poltrone già occupate e indicando poi l'unica vuota davanti a voi,
«Di-viderla?» domanda insicuro Remus,
«Io prendo il bracciolo, tu mettiti pure comodo» ghigni dandogli un buffetto sulla spalla con il libro.
Ti siedi, lo sguardo interrogativo puntato sul ragazzo che è rimasto in piedi a pochi passi dalla poltrona, «Allora? Vieni o no?» chiedi riaprendo il libro per ricominciare a leggere; Remus si avvicina svelto e si siede senza staccare gli occhi da te,
"È adorabile quando legge" pensa, «Sei adorabile quando leggi» ripete dando voce ai suoi pensieri, tu sorridi imbarazzata,
«Sei molto dolce» riesci a rispondere poco prima che Remus afferri il tuo libro e lo appoggi sull'altro bracciolo della poltrona, «Lupin, cosa fai?».All'ombra della lampada e sotto l'indifferenza più totale dei vostri compagni tutti intenti a leggere, Remus ti strattona il fianco facendoti sedere – la tua schiena contro il suo petto – sulle sue ginocchia, ti cinge la vita con le braccia e appoggia il mento sulla tua spalla,
«Remus.» mormori quando il suo respiro ti accarezza il collo,
«Continua a leggere» sussurra passandoti il libro,
«È un po' difficile così» ribatti cercando di apparire sicura,
«Per favore, T/n. Mi piace vederti leggere»,
«Come fai a vedermi? Sei dietro di me» dici con fare ovvio sperando di nascondere il tuo imbarazzo,
«Ti vedo benissimo da qui», ti lascia un impercettibile bacio sul collo, rabbrividisci,
«Dove hai lasciato la tua insicurezza?» chiedi con un ghigno divertito e gli occhi semichiusi,
«Che importa? Non mi sarebbe utile» e detto ciò ti accarezza ancora la pelle con le labbra, respirando il tuo profumo,
«Pensavo fossimo amici»,
«Allora alzati dalle mie gambe» dice in tono pungente, un tono che non gli si addice e che non sai spiegarti da dove venga fuori. Tu resti immobile.Di colpo sorridi maligna e ti alzi; il ragazzo dietro di te fa un'espressione delusa, non nasconde una punta di rimorso e continua ad evitare il tuo sguardo. Ridacchi e di scatto ti siedi a cavalcioni sulle sue gambe, le braccia appoggiate intorno al collo di un Remus sconvolto,
«T/n.», lo interrompi poggiando la tua bocca sulla sua,
«Non mi va troppo di essere amici» gli soffi sulle labbra, accarezzi lentamente il suo viso con le dita, scendi dalle cicatrici argentee fino alla gola. Lo afferri per la cravatta,
«Sei perfida, T/n» sussurra lui afferrandoti per la vita e avvicinandoti ancora di più a lui, i vostri corpi si scontrano, le sue mani scendono fino al tuo sedere che spinge contro di sé con inaspettata ferocia,
«Non sembra dispiacerti, Remus», mormori il suo nome con una certa enfasi, il ragazzo si avventa bramoso sul tuo collo con morsi che si fanno via via più voraci. Sorridi con la guancia poggiata alla sua tempia mentre lo senti accarezzarti la schiena graffiandoti, di tanto in tanto, quando ti sente rabbrividire.«Lupin! T/c! Questo non è il posto per amoreggiare!», la voce di Madama Pince vi scuote ed entrambi vi alzate di scatto dalla poltrona. Remus continua a stringerti la mano,
«Sono costernato» dice lui in tono esageratamente dispiaciuto. Ovviamente non era affatto vero.
«Siamo mortificati, Madama Pince» ti scusi abbassando lo sguardo,
«Se ricapita riceverete entrambi un castigo!», detto questo se ne va bofonchiando indispettita.
Remus ti guarda,
«Magari dovremmo trovarci un posto migliore per questo» sussurra allegramente.