Apollo × Reader.
Bollino: 🟡
Rapporto: Amore
Richiesto da: DarElizabeth
Sei una delle cacciatrici di Artemide.
Tra le più grandi, infatti hai 16 anni, anche se, ovviamente, sei immortale. Servi la Dea da quasi settant'anni e non ti sei mai fatta abbindolare da un uomo. Nessuno, tranne...ahimé...il divino Apollo.
A quanto pare tra te e lui c'è stata dal primo momento una certa intesa. Naturalmente non hai osato proferirne parola alcuna e la tua fama di ottima bugiarda ti aiuta in questo.All'Olimpo non si festeggiano i compleanni degli Dei, tuttavia, in onore del loro giorno di nascita si tiene un banchetto e si fa loro un dono. Tra un paio di giorni sarà il compleanno di Apollo e Artemide.
Ultimamente per tutto l'Olimpo si parla solo del dono che chiederà quest'anno il Dio del Sole. Tutte supposizioni di supposizioni.Mentre le altre cacciatrici riposano nel tempio della divina Artemide - ovvero la vostra casa - tu esci chiedendo il permesso alla Dea per fare una passeggiata.
Acconsente purché tu sia di ritorno non troppo tardi.Passeggi per i giardini fermandoti di tanto in tanto ad ammirare i fiori, c'è ne sono tantissimi: rose, tulipani, orchidee, fiori di cera, camelie, fiori di loto, calle e il tuo fiore preferito in assoluto...il girasole. I suoi colori vivaci ti riportano alla mente il Dio che tanto ti piace.
Appena ti sporgi per ammirarli meglio senti una mano poggiarsi delicata sul tuo braccio. Ti giri di scatto trovandoti faccia a faccia con un giovane: capelli biondo lucente, occhi di un blu luminoso quasi quanto il suo sorriso...
Apollo.
«Credevo che le cacciatrici riposassero nel tempio a quest'ora» dice con un sorriso abbagliante,
«Infatti. Ma io volevo passeggiare» spieghi brevemente,
«Secondo me non sei qui per questo» suppone avvicinandosi, tu lo guardi con aria interrogativa, «Forse volevi vedere me»,
«I-o.» resti senza parole, non sai cosa dire,
«È tanto sconveniente quanto dolce, T/n» dice incastrando la sua mano nella tua, non osi muoverti,
«È molto sconveniente»,
«È solo una passeggiata, no?» domanda facendoti un occhiolino,
«Devo tornare al tempio» mormori cercando di sgusciare via dalla presa del Dio, ma lui aumenta la stretta sulla tua mano,
«Abbandona le cacciatrici» ti sussurra serio, il suo sorriso si spegne e i suoi occhi ti fissano attentamente,
«Cosa? No. Non posso», appena pronunci queste parole il cielo comincia a scurirsi diventando sempre più grigio,
«Aspetta!» esclama Apollo stringendoti quasi fino a farti male, nell'atto di scattare in avanti per andartene cadi addosso a lui. Resti a pochi centimetri dalle sue labbra, il suo sorriso si riaccende e gli occhi blu brillano più di prima. Il sole scalda di nuovo tutto l'Olimpo,
«Mi dispiace» ti scusi frettolosamente tentando di alzarti, ma la presa del Dio passa dalla tua mano ai tuoi fianchi,
«Non aspettavo altro» dice allegramente sfiorando le vostre labbra,
«Ma Artemide.»,
«Adesso ci sono io» sussurra baciandoti. Tenti di trattenerti dal ricambiare, ma alla fine ti lasci andare reggendoti alle sue spalle. Sposta le labbra sul collo sfiorandoti la pelle con i denti, ma senza lasciarti segni. Ansimi quando senti le sue mani esplorare il profilo del tuo corpo; ti sfiora la pelle sotto la maglia,
«Ci vedranno» mormori appoggiando la tua fronte contro la sua,
«Allora fa silenzio». Resta seduto con le tue gambe strette attorno al suo bacino; il sole si fa improvvisamente bollente, si potrebbero benissimo cuocere delle uova sul terreno. Il Dio si stende sopra di te restando sollevato con i gomiti e ti poggia le labbra sulla clavicola cominciando a scendere fino al seno.
Dopo mille dubbi ti decidi a stuzzicarlo tra le gambe con il ginocchio. Apollo emette un gemito roco prima di accarezzare la tua intimità con lentezza snervante.In lontananza un grido vi interrompe,
«T/n!» ti chiama la Dea Artemide. Con un balzo felino ti separi dal Dio e scatti in piedi correndo via.Il sole è più caldo che mai.
Quando arrivi all'Olimpo il fresco vi circonda.
Tutti gli Dei sono seduti sui propri troni, compresa Artemide. Zeus prende la parola,
«In onore del tuo giorno di nascita, Apollo, secondo la tradizione, ti faremo dono del tuo più bramato desiderio» dice con voce tuonante,
«Sarò lieto se mia sorella sarà d'accordo» dice il Dio del Sole,
«Parla» intima Artemide,
«Voglio la tua cacciatrice» spiega indicandoti,
«No. Questo no. Padre, le mie cacciatrici hanno rinunciato al mondo degli uomini, hanno stretto un patto!» esclama indispettita Artemide,
«E osi tu non tenere fede alla tradizione, figlia? Anche a te è stato fatto un dono» comnenta Zeus, Artemide si zittisce mentre Apollo ti fa segno di fare qualche passo in avanti. Tu ti avvicini timidamente,
«Così sia, dunque. La cacciatrice è tua» dichiara Zeus.