- First date -

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Steve Rogers: Durante uno dei tuoi giorni feriali avevi deciso di andare al parco per leggere. Mentre eri presa dal tuo libro sentisti dei passi di qualcuno che correva. Non ci facesti molto caso e continuasti a leggere fino a quando la luce del sole non venne oscurata da qualcuno che ti si mise davanti. Chiudesti il libro alzando lo sguardo. Steve.
«Corsetta mattutina?» domandasti sorridendo,
«Sì. Vedo che tu preferisci leggere» disse ricambiando il sorriso,
«Esatto» dicesti arrogantemente,
«Ti va un caffè tra un paio d'ore?» chiese vago prima di allontanarsi,
«Certo» rispondesti arrossendo,
«Caffè Amouri. 7:30. Ci vediamo lì».

~

Tony Stark: Stark non aveva assolutamente perso tempo con te.
Dopo averti assunta come sua assistente, circa una settimana dopo ti aveva richiamata nel suo ufficio,
«T/n» ti aveva salutato raggiante,
«Signor Stark. Le serve qualcosa?» domandasti tesa,
«Mi chiedevo...ho una conferenza tra un paio di giorni...che ne dici di accompagnarmi?» ti chiese sedendosi sul bordo della scrivania, tu abbassasti lo sguardo imbarazzata,
«Mi farebbe piacere» dicesti sorridendogli.

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Bucky Barnes: Mentre riposavi nelle tue stanze all'alloggio dell'H.Y.D.R.A, una notte, cominciasti a sentire dei rumori fuori dalla tua porta. Afferrasti la pistola avvicinandoti con molta calma e poi qualcuno piombò nella tua stanza dalla finestra. Ti girasti di scatto verso l'intruso: Bucky.
«Che succede? Un'emergenza?» domandasti posando la pistola,
«No»,
«Perché sei qui?»,
«Faccio un giro di perlustrazione fuori dal perimetro dell'H.Y.D.R.A. Vieni?» ti chiese con uno sguardo più umano del solito,
«Non ci è stato chiesto» precisasti confusa,
«Vieni o no?» insistette lui avvicinandosi alla finestra,
«Va bene» borbottasti.

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Thor: Spesso non vi presentavate agli allenamenti visto che lui era impegnato a combinare casini e tu a coprirlo scappando insieme a lui.
«Non sei così inutile» rise il biondo,
«Piantala. Non fai altro che combinare guai! Perché mi ostino ad aiutarti?» domandò una giovane te al ragazzo,
«Perché sono il futuro Re di Asgard?» ghignò Thor,
«Idiota» mormorasti.

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Loki: Praticamente ogni notte, il Dio delle Malefatte creava illusioni di sé mentre dormiva tranquillamente nel suo letto solo e unicamente per sgusciare via dal palazzo e venire a trovarti.
Restavi sempre sveglia fino a tardi e quando sentivi due colpi di seguito alla finestra correvi subito ad aprirla per far entrare Loki.
Leggevate. E basta.
«Leggi questa riga!» esclamò il ragazzo corvino sedendosi alle tue spalle, tu, con la schiena appoggiata al suo petto, leggesti velocemente la riga in questione evitando di arrossire: "Per poter attrarre a te ciò che desideri, devi sentirlo già tuo al punto che il sentimento sia identico a quello che proveresti se il tuo desiderio si fosse realizzato."
«È adorabile» ridacchiasti,
«Mi fa pensare a te» rispose con gli occhi sgranati.

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Bruce Banner: Ti aveva invitata a passare un pomeriggio con lui in laboratorio.
«Qualcosa di interessante?» chiedesti chiudendo la porta dietro di te,
«Guarda» disse Bruce trafficando con diverse provette. Ne prese una con un liquido fosforescente e ti fece gesto di avvicinarti. Ti mettesti al suo fianco osservando un vasetto d'acqua con una rosa nella quale Banner aveva versato il liquido nella fialetta.
La rosa cominciò a brillare per poi diventare di uno spettacolare rosso luminescente. Nel frattempo Bruce aveva spento la luce.
«Wow!» esclamasti sorpresa,
«È il mio nuovo esperimento» disse tirando la rosa fuori dal vaso «Tieni. Per te. La sostanza è del tutto innoqua» spiegò sorridendoti,
«Sono senza parole» dicesti guardando il fiore che adesso si trovava tra le tue mani.

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Stephen Strange: Senza troppi giri di parole, non c'era mai stato il primo appuntamento. Stavate sempre insieme. Tranne per quel giorno in cui la vostra uscita divenne più intima del solito...
Il ristorante dove ti portò Strange era un troppo romantico per i soliti standard e infatti questo particolare lo facesti notare,
«Di solito non veniamo in questi posti» chiedesti guardandoti intorno imbarazzata,
«Di solito non sono appuntamenti» disse lui sorridendoti.

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Peter Parker: Ovviamente non te ne rendesti neppure conto quando ti chiese un appuntamento.
Eravate grandi amici e uscivate spesso con Ned e Michelle. Raramente eravate soli. La serate si svolgevano normalmente, come le solite tra amici.
Poi arrivò quel giorno,
«T-/n»,
«Dimmi Peter» dicesti per poi staccare lo sguardo dal libro di Fisica per osservare il ragazzo,
«Ti va...di...di uscire s-tasera?» ti chiese insicuro,
«Certo! Chiedo anche.»,
«Ho già chiesto io...e...non ci s-aranno» balbettò interrompendoti,
«Oh. Allora saremo solo noi due immagino» dicesti sorridendogli e vedendolo arrossire,
«Sì» mormorò con un sorriso da...da ebete?
Solamente quella sera ti rendesti conto che era un appuntamento. Da cosa? Cinema all'aperto. Peter una volta aveva detto che era il posto perfetto per un appuntamento.
Ti aveva portato proprio lì.
«Non ti facevo un tipo romantico» dichiarasti sorridendogli scherzosa,
«È Avatar! È un film da nerd» precisò subito Peter tentando di non arrossire,
«Alieni che fanno l'amore con la coda» commentasti ridendo.

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Peter Quill: Appuntamento? Con Peter Quill? Ma dai. Non esiste.
«Esci con me».
Cosa?
«Come prego?» chiedesti sorpresa,
«Sei sexy»,
«E con questo?» e ridesti avvicinandoti alla porta,
«Vuoi o no?»,
«Devo essere fuori di testa...accetto. Dove mi porterai, di grazia?» domandasti guardandolo,
«Nella mia camera» rispose in tono malizioso, tu scoppiasti a ridere,
«Mi avevi quasi fottuto, Quill» dicesti chiudendogli la porta in faccia.
«Quasi? Hai accettato! Torna qui! ...stronza».

Immagina (...puoi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora