Spiderman

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Peter Parker × Reader.

Bollino: 🟢

Rapporto: Amore

Richiesto da: ops_parker

Sono passate due settimane da quando non vedi più Peter.
Le cuffie ostacolano tutti i suoni del mondo esterno, sommergendo le tue orecchie con le note di Vampires Will Never Hurt You. Guardi il soffitto e ti ritorna in mente il litigio tra te, tuo padre e Peter.

*Flashback*

Passi una mano tra i capelli del tuo ragazzo sorridendo sulla sua guancia. Siete stesi sul tuo letto e Peter dorme stringendoti di tanto in tanto il fianco, affondando il viso nell'incavo del tuo collo,
«T/n» mormora ancora un po' assonnato,
«Sei già sveglio?» chiedi mettendo su un broncio tenero, che lui bacia immediatamente.

Di colpo qualcuno bussa alla porta. Ti alzi per aprire, ma le braccia di Peter ti bloccano,
«Resta qui» borbotta teneramente, sorridi girandoti per baciarlo, ma una voce che ti terrorizza vi interrompe.
Merda. Tuo padre!
«T/n Stark, fammi entrare o sfondo la porta sui denti del Bimbo ragno!» tuona Tony arrabbiatissimo, tu e Peter vi alzate in fretta e lentamente vai ad aprire.
Tuo padre entra rosso di rabbia stringendo i pugni talmente forte da far sbiancare le nocche,
«Allora voi due state insieme?» domanda stringendo gli occhi,
«Papà.»,
«Non devi più vedere mia figlia» dice Tony a denti stretti afferrandoti il polso,
«Signor Stark.»,
«Fuori da casa mia»,
«Papà, adesso smettila!» urli con gli occhi lucidi mettendoti davanti al tuo ragazzo,
«Lui non è in grado di proteggerti. Nè tanto meno di essere una persona responsabile! Ti metterebbe solo nei guai! Quindi vattene», non avevi mai sentito parlare tuo padre in un tono così severo,
«Posso proteggerla! Mi dia una possibilità!» esclama Peter con la voce rotta, gli stringi la mano sull'orlo delle lacrime,
«Non sei in grado, ragazzo. Esci dalla stanza» conclude Tony. Ti lanci su Peter piangendo sulla sua spalla. Appena vi separate il ragazzo lascia la stanza,
«È il male minore, T/n» dice tuo padre tentando di abbracciarti,
«Lo fai solo per te stesso». Corri fuori dalla tua camera con le lacrime agli occhi.

Scendi ai piani inferiori dove Steve è seduto sul divano. Non appena ti vede in lacrime si alza e viene verso di te,
«Non è un genitore modello, questo è certo» borbotta in un sospiro prima di tirarti a sé per abbracciarti.

*Fine Flashback*

Sopiri e afferri il tuo zaino.
Decidi di uscire per un'oretta a prendere una boccata d'aria.
Saluti frettolosamente Steven sotto lo sguardo avvilito di tuo padre.
Percorri la strada ormai buia verso il centro della città. Ti sei fermata per toglierti le cuffie e metterle nello zaino quando, nel gesto di chiudere la cerniera, un ragazzo che non conosci si blocca davanti a te,
«Wow!» esclama,
«Salve» borbotti forzando un sorriso,
«Una bella ragazza come te non dovrebbe aggirarsi da sola a quest'ora» dice mentre tu ti incammini e lui ti segue,
«So cavarmela» rispondi aspramente,
«Non ne dubito» continua il ragazzo, ti giri innervosita verso di lui. Lo sconosciuto si lecca le labbra,
«Buona serata» lo saluti con un tono di voce seccato,
«Lo sarà, vero?» ti sorride facendoti un occhiolino. Riprendi a camminare frettolosamente cercando di seminarlo quando senti un urlo soffocato dietro di te.
Decidi di ignorarlo e prosegui la tua passeggiata. Il ragazzo che ti seguiva è sparito.
A pochi metri di distanza un palazzo esplode di colpo. Vieni scaraventata dall'altro lato della strada, cerchi di rialzarti, ma hai una nausea improvvisa e ti fischiano le orecchie.
Ti giri verso il luogo dove è avvenuta l'esplosione: parecchie persone corrono fuori dalla clinica psichiatrica che è saltata in aria.
«C'è qualcuno ancora dentro!» esclama in lacrime qualcuno, provi più volte a chiamare Peter al telefono, ma non risponde.
Ti rialzi a fatica e ti getti tra le fiamme del palazzo alla ricerca di chi resta da soccorrere. Il fuoco ti oscura la vista e ti brucia braccia e gambe. Tossisci per l'alta dose di fumo che stai respirando.
Finalmente vedi una donna rannicchiata in un angolo, la afferri per un braccio e ti guarda spaventata prima di seguirti fuori dall'edificio. Ti avvii verso l'uscita, ma prima di raggiungerla un pezzo del soffitto crolla davanti ad essa, sbarrandoti la strada. Cerchi di scorgere tra le fiamme un'altra via di fuga.
C'è una finestra.
La vista inizia ad annebbiarsi appena arrivi vicino; aiuti la donna ad uscire mentre tu ti accasci al suolo ormai intossicata dal fumo. Un tonfo scuote debolmente i tuoi sensi e su di te si para la figura di Spiderman.

«T/n! Resisti, ti porto fuori da qui!» esclama spaventato,
«Pe-ter» mormori mentre inizi a vedere di nuovo tutto nero. Una fiammata espolode dietro di voi e per proteggerti Spiderman si stende su di te lasciandosi investire da essa. Gli accarezzi la guancia. Peter ti afferra saldamente e salta fuori dalla finestra con te stretta fra le braccia.

Nel frattempo i pompieri, la polizia e diverse ambulanze stanno assistendo i feriti. Il tuo ragazzo va verso il furgone dell'ambulanza, un paio di medici vi si avvicinano,
«Sei al sicuro» ti dice Peter,
«E tu che ci fai qui?» urla una voce indignata, quella di tuo padre,
«La proteggo, signor Stark!» esclama il ragazzo guardandoti, ti stringi a lui,
«Mandalo a farsi fottere» gracchi tossendo,
«Non serve, tesoro. Forse mi ero sbagliato» dice Tony accarezzandoti il viso.

Tuo padre sta compilando le ultime carte per dimetterti dall'ospedale. Sei seduta sulla panca del corridoio assieme a Peter che continua a baciarti la guancia,
«Peter» lo chiami sorridendo sospettosa,
«Tu mi hai seguita ieri sera, vero? Il ragazzo.»,
«Quale ragazzo?» ti interrompe con lo sguardo colpevole,
«Peter»,
«Potrei averlo appeso a testa in giù» confessa ridendo,
«Mi piace quando sei geloso» dici maliziosa,
«A me piace quando fate le vostre smancerie in camera» commenta annoiato tuo padre superandovi.

Immagina (...puoi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora