capitolo 42

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Siattle.

In questo albergo , ricordo , ci ero già stata.
Si.
Ricordo bene quella notte.
Da poco avevo conosciuto Cameron.
Obbligo o verità ci spinse a rubare delle accappatoio da questo albergo per poi usarle dopo aver fatto il bagno giù al lago..
Lo facemmo.

" tutto bene ?" era una settimana che non sentivo la sua voce.
Anche in aereo è stato silenzioso

" si tu?" questo hotel a tre stelle , dista poco dalla mia vecchia abitazione e ancora meno dal cimitero.
Credo ci andró.
Forse.

" scusa per l'altra volta " abbassa lo sguardo e mi fa segno di andare fra le sue braccia.
È qualcosa che mi viene natuarle.
Rifugiarmi.
Rifugiarmi con lui..

" andiamo in camera mia ? Domattina abbiamo gli allenamenti " propongo.
Abbiamo una giornata a disposizione prima di tutto.

E se non ce la facessi?

" solo il tempo di posare il borsone in camera " annuisco

***

" mio padre era un figlio di puttana.
Ma davvero.
Tipo che tornava alle due di notte e dormiva anche sul divano.
Diceva che non teneva più a mamma... " mi duole vederlo così.
Ma che posso fare?

" guerrraaa " urlo e inizio a fargli il solletico.
Non ho mai visto una persona ridere così tanto.
Ma tanto sul serio.
Tanto davvero.

Mi metto a cavalcioni su di lui ma , inaspettatente , trova la forza di ribaltare il tutto.

" molto bene " si regge meglio sulle sue braccia
" che guerra sia "
E lo guardo estasiata.
Come un bambino guarda per la prima volta il mondo.
Lui non è il mio mondo.
Lui non è nulla.
Vero?
Perché io non posso affezionarmi.
Perché io non devo.
Non voglio.

Inizia a baciarmi lievemente il collo spingendosi , talvolta , a mordere o succhiare.

Non facevo cose del genere da un anno , se escludiamo zayn.

So che non dovrei escluderlo.
Ma lo vedo sempre come un amico.
Un amico e basta.

"Miaa" sussurra sulla mia pelle
Il suo respiro è caldo.
Ma io non Reggo..

" andiamo a fare un giro ?" chiedo e lui alza la testa

" non ora " risponde secco e quasi rido

"Ti pregooo" faccio una faccia da pandacorno extra coccoloso .
Si.
Quella faccia.
Quella alla quale no one , never , può resistere.

" stronza " assottiglia lo sguardo ma si alza lo stesso.
Sorrido.
Sorride.
Mi bacia.

" andiamooo" gli prendo la mano

"Mia " sussurra

" okayy" mi cinge la vita e lasciamo la mia stanza.
Usciamo dall' albergo e una valanga di ricordi mi annebbia la mente.
Chissà come staranno tutti.
Non che mi manchino.
Ma vabbè .

" bella siattle " si.
Siattle vista così è davvero mozzafiato.
Ma , vederla alle due di notte nelle viuzze più disperse.
Non è uno spettacolo piacevole.

"Già" Mi stringe di più a lui e non sento più il freddo di questo inverno gelido.

" dove andiamooo?" indica la strada dinnanzi a noi

" al parco " mi trema la voce.
Iniziamo a camminare con lui che sussegue i miei passi , verso il mio passato.
Perché è li che ho fumato , bevuto , pomiciato per la prima volta.
È qui che , tre anni fa , quasi , conobbi cameron mentre fumava su una panchina.

" quando arriviamo ?" chiede scocciato Harry come un bimbo di tre anni.
E sembra quasi tenero.
Anzi , lo è.

" eccolooo" indico , ridendo , il parco.
Come lo ricordavo.
Alberi ad alto fusto , non molto grande , un piccolo chiosco e quel lago che mi ha fatto compagnia durante le mie sbroze.

" carinooo" amo trascinare le parole.
Ma odio quando lo fa il resto del mondo.

" sediamoci li " indico la panchina più appartata.
Quella infondo.

" ma sembreremmo a socializzati" si lamenta sbuffando

" andiamo e basta " gli prendo la mano

" vinci sempre tu' mette il broncioned è tenerissimo.

" qui ci venivo sempre a fumare " ammetto mentre ci sediamo

" ora non fumerai perchè domani devi vincere la gara " fa una faccia ovvia.

" sei così sicuro che vincerò domani ?" chiedo seria e lui annuisce.
Non so.
Domani ,.poi , sarà una sorta di amichevole.
Non influenzerà la prima gara.

" sei un mostro quando combattii" mi imita premdomi a pugni , scherzosamente
" senza offesa" alzo gli occhi al cielo e mi sdraio poggiando la testa sulle sue gambe e con lui che mi accarezza la fronte come si fa ai bambini quando sono stanchi

" mi annoiooo " ammetto

" sei bellissima " quasi rido

" che c'azzecca ora ?" scoppio in una risata rumorosa

" tu sei bella sempre " mi bacia dolcemente

" voi , carini Bellini " qualcuno afferra la mia mano e mi tira via da Harry
" ciccini " mi spinge ancora..
Questa voce..
" questa panchina è di proprietà mia "
" se vabbè , vai a cagare " lo risponde a modo Harry.

" Luke " mi volto verso il biondo e , istintivamente , una lacrima mi riga il volto

" vic?" chiede stranito.
Trovarsi colei che ha ammazzato il suo migliore amico , un anno dopo e con i capelli rossi , non dovrebbe essere stupendamente stupendo

" chi è ?" chiede cuorioso e , scommetto geloso , Harry

" ma chi sei te?" Luke prende ad abbracciarmi.
Infondo ci siamo voluti sempre bene.

" basta" Harry ci stacca

Si .
Stacca è il termine giusto.

" che ci fai qui ?" chiede ancora il biondo

" nazionali di box " faccio spallucce

" già.. "Si gratta il cuoio capelluto velocemente
" vattene vic , c'è marghe " le parole mi rimbombano nella testa.
Non ho voglia di rivederla.
E lei non deve rivedere me

Così scappo.

***

" ora mi spieghi che cazzo succede " sbraita Harry entrando in stanza.

" io.." tento ma mi stoppa

" prima quel coso biondo , poi scappi vic.. " Mi guarda debolmente e io non reggo il suo sguardo

" ho ammazzato il mio ragazzo " ammetto.
Inutile mentire.
Stanca , ormai.

" cosa?"si regge al tavolino da caffè.

" l'anno scorso.." lacrime..
" io non volevo " raggiungo il divano fra i singhiozzi

" spiegati" mi raggiunge pallido

" lui aveva smesso.. Ma io , io ne avevo bisogno.. Tanto , troppo bisogno " non reggo davvero lo sguardo

' bisogno di cosa ?" chiede ignaro

" droga , harry" Mi aspetto che scappi.
Ma no.

" overdose.
Mi lasciò dormiente a casa sua per la sua ultima dose , quella notte " in parte è verità.

" oh.." mi prende la mano incapace di parlare

" e io Marghe era sua sorella " spiegò

" ecco perché scappavi " deduce e annuisco
" piccola mia " mi tira forte a se.
E , quasi , mi addormento.

**

Scalcio.
Forte.
Ancora.

Stop.


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