4.

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"Quindi l'hai cacciato di casa?"

"Sì."

"Definitivamente?"

Io e Mary ci guardiamo. Siamo in pausa sigaretta. O meglio, lei lo è, io sto semplicemente prendendo un po' d'aria. Ne avevo bisogno, dopo due ore ininterrotte di ordinazioni. Questo, però, le consente di farmi praticamente il terzo grado. Da quando le ho detto di Carl, non ha smesso di punzecchiarmi un attimo. Annuisco, stufa di ripetere sempre le stesse cose. Lei fa un tiro.

"Mh. Sai che tornerà alla carica, vero?"

"Non glielo permetterò."

Di Hermes nessuno sa niente. Nessuno sa che qualche notte fa ho salvato la vita di un criminale, e nessuno sa che probabilmente avevo l'intenzione di aiutarlo ad evadere. Chissà se ci è riuscito, poi. C'è una parte di me che lo spera per davvero. Spera tanto che sia in salvo, nascosto da qualche parte. Mary finisce di fumare la sua sigaretta in silenzio. Poi, dopo aver spento la cicca con la scarpa, apre la porta del locale. Siamo proprio qui, nel retro. Accanto a quei bidoni, accanto a quel muro...

"Hey. Ma secondo te questa cos'è?"

Si avvicina alla macchia di sangue ormai secca, che è stata assorbita dal cemento e ora forma una lunga traiettoria nera illuminata da un lampione. Il mio cuore perde un battito.

"Ah. Sarà qualche chiazza di perdita di fogna."

Lei scuote la testa.

"Non credo, sai?"

"Ma che importa! Su, abbiamo del lavoro da fare."

La rimbecco, e lei ride. Poi apre la porta.

"Sì, mamma. Comunque, se Carl dovesse tornare a dare fastidio, questa volta intervengo io."

Quando rientriamo il locale come sempre è nel caos. Questa volta ci si è messo anche un compleanno, che ha riempito ben tre tavoli e generato confusione tra i miei colleghi, che si guardano spaesati.

"La birra per chi era?!"

"Qualcuno ha ordinato altre patatine?!"

Urla, schiamazzi. Io e Mary ci guardiamo. Poi, alla velocità della luce, lei corre dietro al bancone ed io vado ad aiutare Emma, che è alle prese con dei clienti stranieri. Siamo tutti stanchi, e alla fine della serata arranchiamo verso la cassa per spartire il denaro. La televisione è ancora accesa, i tavoli da rassettare, ma tutto ciò che interessa, adesso, è il compenso. Mi infilo le banconote che mi porgono in tasca, poi mi dirigo a pulire il primo tavolo. Le mie colleghe fanno lo stesso. Chiacchieriamo del più e del meno, dei ragazzi, del tempo, del fatto che è uscito il nuovo film di Jennifer Lawrence e "Ommiodio quanto amo quella donna!". Ridiamo, serene, mentre i ragazzi pensano a smontare il palco della band. Ad un tratto la musica proveniente dalla televisione, che abbiamo acceso durante la serata per la partita Manchester - Irlanda, si interrompe bruscamente. Segue la sigla della BBC, accompagnata da un alert. Io e i miei colleghi ci fermiamo, curiosi e intimoriti.

"Edizione straordinaria delle prime ore del mattino ... Proseguono le ricerche di Hermes Franse, il criminale più pericoloso d'Inghilterra. L'uomo è stato ..."

"Alzate!"

Urlo, mentre una foto di Hermes appare sullo schermo. È lui. Proprio lui. Tatuaggi, faccia cupa, sguardo fiero. Lui.

Per amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora