15

19 0 0
                                    


Seguendo le indicazioni di Meg, al quinto piano trovo una porta aperta ed un cartello con su scritto "estetica libera". Il suddetto centro estetico è in realtà un centro fai da te casalingo. Ottimo. Davvero ottimo. Busso allo stipite, come per avvisare della mia presenza, poi mi faccio avanti. Lungo uno stretto corridoio dalle luci sfarfallanti, tante sedie vuote. In lontananza, una scrivania, presumo la reception.

"Ehm... buongiorno!"

Saluto, ma nessuno risponde. Sento delle risate in sottofondo, un rumore di phon e carta stagnola. Alla mia destra una lunga fila di porte.

"C'è nessuno?"

Chiedo a gran voce. Le risate continuano. Certo che c'è qualcuno, penso, è solo che non mi sentono. Allora prendo a bussare alle varie porte, spazientita.
Alla quinta porta busso forte, quasi a voler spaccare il legno. Una ragazza bassa e dai folti capelli ricci mi apre.

"E allora?! Ti sembra normale bussare in questo modo?! Poi me li ripaghi tu i danni!"

"Scusami, ma non ho trovato nessuno! Perché non assumi, tipo, una segretaria? Magari eviteresti questo tipo di inconvenienti!"

Rispondo con tono saccente, e lei mi guarda come un gufo. Occhi spalancati, gomma da masticare che rumina rumorosamente.

"Ma si può sapere chi cazzo sei?"

Sbianco. Volevo fare tanto la dura, ma qui non si scherza. Mi ricordo che ho la pistola di Hermes nella borsa. Potrei bluffare. Potrei minacciarla. Ma la voce pacata di un'altra donna frena ogni mio pensiero impuro.

"Violet, che succede?"

Una ragazza dai tratti orientali si affaccia alla porta. Mi guarda. Il suo viso è bianco come la porcellana, gli occhi eleganti e a mandorla. Probabilmente è coreana.

"Lascia perdere, Trace... una stronza che non sa quello che vuole."

"Ehm... tu... tu sei Tracy, vero?"

Lei annuisce. La collega, di nome Violet, sembra non capire.

"Mi manda Hermes."

A quel nome le donne impallidiscono. Poi, in un attimo, l'atmosfera si fa tesa.

"Violet! Che figure mi fai fare?! — Prego, cara. Hai un trattamento prenotato."

Mi prende per mano, squadrando male Violet, che arrossisce e rientra in silenzio nella stanza. Con la coda dell'occhio noto alcune donne con le mani impegnate sotto a dei fornetti da manicure.

"Mi è stato detto che dovresti uscire da qui come un'altra persona, perciò partiremo dai capelli. Possiamo ravvivare questo nero con delle ciocche bionde, o forse cambiare completamente colore e farti rossa... tu che ne pensi?"

"Il rosso può andare."

Sento che ho voglia di cambiare. E sento anche che, se facessi un colore così forte, probabilmente attirerei l'attenzione di Hermes. Così mi accomodo, mentre Tracy comincia a smanettare con il materiale per la tinta.

***

Mi guardo allo specchio. C'è una ragazza dagli occhi chiari ed i capelli rosso cenere, che risaltano con la carnagione fin troppo chiara. Avrei bisogno di un po' di sole, ma mi accontenterò del bianco cadaverico della mia pelle, causa anche le troppe nubi parigine. Tracy mi guarda estasiata, ultimando i ritocchi finali.

Per amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora