~Tra le ombre dell'Inferno ~

165 12 0
                                    

Dopo quel confronto teso, passò un mese di relativa calma all'Hazbin Hotel. Le tensioni tra me, Alastor e Angel Dust sembravano essersi placate, almeno superficialmente. Tuttavia, sotto la superficie, il mio cuore era ancora tormentato dalle emozioni contrastanti che avevo provato dopo quel misterioso sogno con Alastor.

Decisi di concentrarmi sul lavoro e sulla gestione dell'hotel, cercando di distrarmi dalle complesse questioni personali che mi assillavano. Ma non importava quanto mi sforzassi di ignorare i miei sentimenti, essi continuavano a bruciare dentro di me, alimentando una fiamma che non riuscivo a spegnere.

Una sera, mentre ero immerso nei miei pensieri nella sala principale dell'hotel, Angel Dust si avvicinò a me con un sorriso giocoso sulle labbra. "Ehi, Luci, come stai?" chiese con il suo solito tono scherzoso.

Alzai lo sguardo e gli rivolsi un sorriso teso. "Sto bene, grazie," risposi brevemente, cercando di nascondere la mia agitazione dietro una facciata di normalità.

Angel Dust mi osservò per un attimo, come se sapesse esattamente cosa stavo pensando. "Senti, Luci, se c'è qualcosa che ti sta tormentando, sai che puoi parlarmene, giusto?" disse con gentilezza, posando una mano di incoraggiamento sulla mia spalla.

Riconobbi il suo gesto di solidarietà e mi sentii grato per la sua preoccupazione sincera. "Grazie, Angel, lo apprezzo," risposi sinceramente. "Ma è solo... sono solo un po' stanco, niente di cui preoccuparsi."

Angel Dust annuì comprensivo, ma continuò a fissarmi con occhi penetranti. "Va bene, se lo dici tu," disse con un sorriso enigmatico. "Ma non dimenticare che siamo qui per te, sempre."

Guardai Angel Dust con gratitudine, riconoscendo il suo sostegno silenzioso. Anche se non potevo condividere i miei veri tormenti con lui, sapevo che potevo contare sulla sua presenza amichevole e incoraggiante.

Con un cenno del capo, Angel Dust si allontanò, lasciandomi solo con i miei pensieri. Ero grato per il suo gesto di preoccupazione, ma sapevo che dovevo affrontare i miei demoni interiori da solo, senza dipendere dagli altri per trovare la pace interiore che tanto desideravo.

~Flashback: Inferno,1944~

Era stato durante un'assemblea dell'Inferno, dove tutti i signori dell'oscurità erano riuniti per discutere di questioni di importanza vitale per il regno demoniaco. Ero seduto al mio posto, circondato da altri demoni potenti, quando un nuovo arrivato fece la sua apparizione.Era Alastor, il demone dalle mille facce, il cui nome era già diventato leggenda tra gli abitanti dell'Inferno. La sua presenza emanava un'aura di potere e mistero, e non potei fare a meno di essere attratto dalla sua figura imponente.Ci scambiammo uno sguardo furtivo, e in quell'istante sentii qualcosa scuotersi dentro di me. Era come se il destino avesse deciso di metterci sulla stessa strada, destinati a incontrarci e scontrarci in un duello di volontà e potere.Tuttavia, non sapevo ancora quanto quel primo incontro avrebbe influenzato il corso del mio destino e delle mie emozioni. Era solo l'inizio di una lunga e tormentata relazione che avrebbe messo alla prova la mia forza e la mia determinazione in modi che non avrei mai potuto immaginare.

~Fine flashback ~

Ripensai al flashback che si era insinuato nella mia mente mentre in quel momento, nell'Hazbin Hotel, una radio trasmetteva la voce familiare di Alastor durante il suo podcast giornaliero. Era ironico come il destino giocasse con i miei pensieri, portandomi continuamente a riflettere su di lui, anche quando cercavo di distogliere la mente dalle complesse emozioni che mi tormentavano.

La voce di Alastor risuonava nella stanza, carica di quel fascino inquietante che lo rendeva così affascinante e inquietante allo stesso tempo. Mentre ascoltavo le sue parole, non potevo fare a meno di chiedermi cosa nascondesse dietro quella maschera di allegria e spensieratezza, e se ci fosse veramente qualcosa di più profondo tra di noi.

~Nemici Opposti~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora