Tutti si sono innamorati almeno una volta, tranne me, il demone della radio. Le emozioni non fanno parte di lui, almeno così sembra.
Stavo meditando sui miei soliti affari quando fui interrotto dal demone della radio in persona, che si materializzò dietro di me.
Mi girai con una faccia irritata. "Cosa vuoi, Alastor?"
"Beh, sinceramente, nulla," rispose Alastor con un sorriso sardonico, "ma mi annoiavo, quindi sono venuto a darti fastidio."
"Oh, fantastico," replicai con sarcasmo, "per favore, vedi di andartene."
In risposta, Alastor afferrò la paperella che stavo tenendo in mano. Mi arrabbiò immediatamente. "Dammi quella paperella,subito!"
"Altrimenti?" chiese Alastor, con un tono di sfida.
Mi sentii momentaneamente senza parole, non sapendo cosa rispondere. "Fottiti, Alastor," dissi infine.
"Se è tutto ciò che hai da dirmi, allora terrò questa paperella," disse Alastor con un sorriso maligno, "non ti dispiace, vero?"
"Ok, tienila pure," gli risposi, con un tono di rassegnazione. Alastor mi guardò sorpreso, sollevando un sopracciglio in alto.
"Cosa? Non ti aspettavi che me ne andassi così facilmente?" chiesi, cercando di mantenere la calma nonostante la mia irritazione crescente.
"Beh, devo ammettere che mi hai sorpreso," disse Alastor con un sorriso enigmatico, stringendo la paperella tra le mani. "Ma non preoccuparti, Lucifero, non sarà per molto. Tornerò a trovarti prima o poi."
Guardai Alastor con sospetto, chiedendomi cosa avesse in mente. Era sempre così imprevedibile e astuto, e non potevo mai essere sicuro delle sue vere intenzioni.
Con un gesto di sfida, Alastor si girò e si allontanò, lasciandomi solo con i miei pensieri confusi. Era un altro gioco per lui, un altro modo per tenermi sulle spine e mettermi alla prova.
Rimasi lì, guardando la sua figura scomparendo nell'oscurità, chiedendomi cosa avrebbe portato il futuro e come avrei affrontato le sfide che mi aspettavano. Ma una cosa era certa: non avrei mai lasciato che Alastor avesse l'ultima parola.
Mentre Alastor si allontanava, lasciandomi con la mia irritazione e la mia confusione, mi resi conto che non potevo permettergli di avere l'ultima parola in questa situazione. Dovevo trovare un modo per riprendermi la mia dignità e dimostrare che non poteva giocare con me a suo piacimento.
Con determinazione, mi alzai e mi diressi verso la porta, deciso a seguire Alastor e a chiarire le cose una volta per tutte. Non avrei potuto tollerare il suo comportamento provocatorio e arrogante, e dovevo farlo capire chiaramente.
"Alastor, aspetta!" chiamai, cercando di raggiungerlo prima che fosse troppo tardi. Sentivo l'adrenalina pulsare nelle mie vene mentre mi avventuravo nell'oscurità, deciso a non lasciare che mi trattasse con disprezzo e superiorità.
Alastor si voltò lentamente quando sentì la mia voce, il suo sorriso sornione dipinto sul volto. "Ah, maestà, sei tornato. Cosa posso fare per te?" chiese con un tono beffardo, sapendo bene che aveva il controllo della situazione.
Mi fermai di fronte a lui, cercando di mantenere la calma nonostante la mia crescente frustrazione. "Voglio che mi restituisci quella paperella," dissi con fermezza, fissandolo dritto negli occhi.
Alastor alzò un sopracciglio, come se fosse divertito dalla mia richiesta. "Oh, ma perché dovrei farlo?" chiese con un sorriso compiaciuto. "Mi sembrava che tu fossi così ansioso di lasciarmela."
La mia pazienza raggiunse il limite e sentii la rabbia ribollire dentro di me. "Basta con i giochi, Alastor," dissi con voce bassa, ma carica di autorità. "Dammi quella paperella ora, o te ne pentirai."
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~Nemici Opposti~
Roman d'amourLe dinamiche tra Lucifero e Alastor,da quando si sono incontrati per la prima volta, sono rimaste invariate. Tuttavia, dopo lo sterminio, non avrebbero dovuto vedersi più, giusto? Eppure non è affatto così. La principessa dell'inferno ha invitato su...