Capitolo 40

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Sfortunatamente l'intromissione della sua ex, mi diede fastidio.
Abbastanza tanto, soprattutto, sommandola all'amore reciproco tra me ed i suoi parenti.

Sono ironica, credo che non servi ricordare la visita del fratello o delle frecciatine dei genitori sulla mia vita lavorativa.

Avevamo quasi tutti contro e temevo, tutt'ora continuo a farlo, che prima poi, Adrian si stancherà di lottare e girerà i tacchi lontano da me.

Le labbra del mio ragazzo mi richiamano.

Ci troviamo ad Olbia, dista due ore dalla nostra casa che si è trasformata in un nido d'amore e passione.
Diciamo che diverse volte faccio la pervertita.
È più forte di me, non riesco a non ridere di fronte alle espressioni di shock o imbarazzo di Adrian.

Credo che lui sia abituato a farlo alla vecchia maniera, a me piace spaziare.
È anche vero che faccio queste battute perché penso che possano piacere anche al partner, altrimenti non mi permetterei.

Inoltre, la comunicazione è sempre un'ottima scelta.
Anche parlare di sesso è la via più giusta in una coppia, non c'è nulla di cui vergognarsi.

"Vediamo se riusciamo a vedere qualche delfino"
Dice, baciandomi la spalla sinistra.

L'organizzatore di questa vacanza strepitosa, ha dedicato questa giornata alla visita e scoperta della costa e del mare.
Grazie a questa gita, potremmo vedere dei delfini.

Nel pomeriggio, a seguito di una lunga ed appagante pausa pranzo, sperimenteremo lo snorkeling.

Indovinate chi ha già esperienza in questo sport?
Non io, ovviamente.
Si, proprio così.
Adrian.

Anni fa, in una vacanza con i suoi, in California, prese delle lezioni per apprendere questo sport.

Devo dire altro?
Credo di no.

"Un guarda.
La tua ex!"
Ironizzo.
Quella pur di infastidirmi e vedere questo maschione accanto a me, farebbe di tutto.
Anche travestirsi da delfino.

Adrian mi pizzica il fianco, vorrebbe farmi ridere, ma non ci riesce.

Un leggero venticello mi scompiglia i capelli, che avevo lasciati sciolti.
La mano del mio ragazzo li sistema dietro il mio orecchio.
Mi stringe a sé, tenendo il mio fianco destro ben saldo, imprimendo le sue dita sulla mia carne.

Vogliosa, sento il mio battito accelerare.

Voglio le sue dita ovunque.
Voglio sentirlo ovunque.
Lo voglio.

"Rilassati, non ci sarà nessun blitz qui"
Appunto, qui.

Una volta tornati a casa, ci ritroveremo la sua famiglia più la settima generazione ad attenderci.

D'altronde, le ottanta chiamate al giorno non sono sufficienti.
Alt.
Sua madre, suo padre ed i fratelli hanno il pieno diritto di sapere dove sia e come sta.
Sarebbe triste se fosse il contrario.

Ma, per quanto Adrian non sappia o non abbia captato delle dinamiche, ciò non toglie che lui non abbia capito.
Io non sono la benvenuta e sua mamma non mi accoglierà a braccia aperte.

"Sai che entro quest'anno mi laureo"
Dice, accarezzandomi la mano, con lo sguardo sognante perso nel vuoto.

Starà immaginando qualcosa di bello, lo percepisco dal sorriso e dalla luce che brilla nei suoi occhi.

Certo che lo so, non perché si vanta o usa le applicazioni del countdown, ma è una grandissima fonte di orgoglio.
E poi, ovviamente, sono felice per lui.

So quante energie impiega per raggiungere questo obbiettivo.
So quanto ci tiene.
Sarà un giorno indimenticabile.

Il secchione con la corona di alloro.
Sarà bellissimo.

"Una volta laureato voglio lavorare"
Continua.

Non abbiamo mai parlato del futuro.
Non per mancanza di idee, progetti o ambizioni, ma siamo stati talmente tanto presi dal presente, da non farci particolare caso.

Io non ci vedo nulla di male, è normale che alla sua età voglia la sua indipendenza.
La cosa più importante è che faccia ciò che sente.

Dall'altro lato, mi sembra anche strano, con il corso di studi che segue e secchione per com'è, trovo alquanto curioso che non voglia proseguire con un master o la magistrale.

"È una splendida notizia"
Rispondo, ricambiando il sorriso.

Voglio fargli capire quello che penso di lui.

Adrian è un ragazzo brillante, qualsiasi cosa voglia fare, avrà successo.
Io lo appoggerò sempre.

"Poi potrei continuare con gli studi, ma intanto ho bisogno di un lavoretto"
Continua.
Alzando lo sguardo verso di me.

"Io voglio andare a vivere con te, insieme.
Io, te ed una casa"
Ecco cosa pensava.
Ecco cosa vedevano i suoi occhi.
Ecco cosa lo rendeva così felice.

Noi.
Io e lui, insieme, ancora.

La mia mente viaggia.
Nascono proiezioni di un nostro futuro.
Noi abbracciati mentre dormiamo, cosa che accade già adesso.
Io che lo disturbo in bagno, consapevole che perde la pazienza facilmente.
Io che gli faccio qualsiasi tipo di scherzi.
Io che lo osservo mentre studia.
Adrian che mi coccola appena ne ha la possibilità.

Un sogno.

Si, con due stipendi potremmo farcela.
A prescindere, nella vita si dice volere è potere, ce la faremo comunque.

Mi dispiace solo per i gentori di Adrian, quei poveretti avranno un infarto.
Rovinato dalla fidanzata, che sicuramente, non vede l'ora di restare incinta per spennare il pollo per bene.

Ma si, chissene.
Alla fine, solo per loro sarà un problema.
Io ed Adrian siamo belli grandi e vaccinati, siamo consapevoli di ciò che facciamo.

E soprattutto, di cosa proviamo l'uno per l'altra.

Buonanotte 😙
A quanto pare le cose iniziano a farsi serie!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 26 ⏰

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