Capitolo 30

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"Quel demente di mio fratello non poteva trovare matta più sgangherata di te"
Non era la solita frase che si dice a due ragazzi che decidono di iniziare una nuova fase insieme.

Ma si sa, Andrea non avrebbe mai potuto scrivere o pensare qualcosa di banale e mi stava bene così.

Io ho percepito il suo solito umorismo, ho avuto la sensazione di aver ricevuto la sua approvazione.

Uno su tre fratelli mi approva, è un buon punto di partenza.

Sarà passato un mese.
Adrian è distrutto.

Vi stareste chiedendo il perché?
Non ho bullizzato nessuno, ci tengo a sottolinearlo.

Semplicemente il genio del male non ha avuto un momento di pausa, tra esami, prove in itinere e le nostre uscite, si sta fondendo il cervello.

Gli detto più volte di poter evitare di uscire qualche sera e di riposarsi, ma è più testardo di un mulo.

"Ce la faccio"
Ripeteva.

Credo che non volesse far passare il messaggio di essere un topo da biblioteca o che comunque, la sua vita mondana sia inesistente.

Peccato, perché quando decisi di mettermi insieme a lui, già sapevo tutto ciò.
Ero consapevole di non poter andare chissà dove o ritirarmi alle prime ore del mattino.

Adrian non è così e mi sta bene.
Quel zuccone cervellone è convinto di dovermi dimostrare sempre qualcosa, di potersi adattare al mio stile di vita.

Si mi piace uscire.
Mi piace bere qualcosa nel mio locale preferito, mangiare qualcosa in compagnia e chissà, qualche volta mi va anche di andare a ballare.
Quest'ultima cosa accade di rado, mi viene difficile parlare con chi mi sta vicino e sgolarmi ogni secondo per quattro ore, non è il massimo.

Detto ciò, ricordo perfettamente quanto ho adorato le nostre serate, quando eravamo a Horn, sul divano, a parlare, a ridere e ancora, a guardare la TV.

Non ha importanza come trascorro il tempo con Adrian, mi basta che sto con lui.

Mi meraviglio di me stessa, ammettere e pensare queste smancerie è una conquista, da una parte.
Finalmente sto ricominciando, finalmente mi sento più leggera, anche se in minima parte, perché questa spensieratezza mi mette paura.
Dentro di me è come se suonasse continuamente un campanello, piccolo o grande che sia, per ricordare, in maniere indelebile e continua, di essere pronta e tenermi pronta al peggio.

Ognuno di noi ha paura di soffrire, soprattutto per amore.
È uno di quei dolori insopportabili, inaspettati e per alcuni, insuperabili.

"Ragazzina, non sono nata l'altro giorno.
È da un po' che esci con Adrian, ogni giorno, per essere precisi"
Mia mamma muore dalla voglia di sentirselo dire.

Mi dispiace per questa curiosità, ma ahimè, io ed il secchione più carino ed intelligente, abbiamo fatto una scelta ed intendo rispettarla.

Insieme sceglieremo quando dirlo al resto del mondo.

"Mamma, pensa quello che vuoi"
Le dico esasperata.
Mi sta seguendo da quando ho messo piede in casa, non mi ha dato tregua nemmeno in bagno.

Comprendo la sua voglia di sapere e di essere partecipe della mia vita, ma è abbastanza intelligente da poterlo capire.

"Signorina vedi che ti osservo.
Non me la racconti giusta!"
Sbraita vedendo la porta di camera mia chiudersi.

"Non te la racconto proprio"
È questo il punto.

Sospiro.
Ah, silenzio, pace.

'Brontolona.
Stasera panino del camion e poi dolcetto'

Adrian non appena ha scoperto la mia passione per la pasticceria, si, sono golosa, non si direbbe, in particolare per i mignon, tenta sempre di tentarmi e ci riesce.

Non so come faccia a conoscere così tanti posti.

Sorrido teneramente, all'idea che provi il più delle volte a coccolarmi e a non farmi mancare niente.

Digito il suo numero e lo chiamo, nonostante non voglia disturbarlo e distrarlo dallo studio, ma gli ruberò solo pochi minuti e poi, lui stesso mi ha inviato un messaggio.

'Secchione'

'Brontolona, tornata a casa?
Giornata pesante?'
Eh, mi coccola a 360°.
Sta attento a tutto e non è da sottovalutare.

'Tutto bene.
Si papino sono sana e salva, per questa volta il lupo non mi ha presa.
Ascoltami bene, tu stasera ti riposi, hai un'esame tra una settimana e non devi stancarti'
Passo dal tono dolce all'ammonire in pochi istanti.

Almeno una sera devo vincere io, anche perché, nessuno crederebbe che sto diventando una mammoletta che non riesce a farsi rispettare.

'Ti fidi di me?'
Domanda serio.

'No'
Rispondo di getto.
Non perché effettivamente non mi fidi, so che farebbe di testa sua e riuscirebbe in un modo o nell'altro ad averla vinta.

'Grosso errore.
Io ho tutto sotto controllo, so come studiare, ho un metodo ben solido.
Sono nato in una famiglia di cervelloni, fammi godere un po' questa vita, sono rimasto rinchiuso per troppo tempo'

Adrian il nuovo raperonzolo ed io Flynn, in un primo momento un mascalzone, che poi salverà la principessa, o in questo caso il principe.

Spero che vi sia piaciuto 💜

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