Alla fine ho ceduto.
Ho permesso, un'altra volta, ad Adrian di averla vinta.
Effettivamente il suo discorso non fece una piega, averla ragione, era rimasto chiuso per troppo tempo.
Non oso immaginare come possa essere vivere in un'ambiente così rigido e con una personalità già prestabilita.
Chissà come deve aver passato la sua adolescenza, che solitamente è l'età della ribellione.
Che punizioni adottavano?
Fare venti espressioni?
Ripetere un canto della divina commedia?Attraverso Adrian e la sua esperienza ho compreso il così detto 'studio matto e disperatissimo'.
"Andrea non fa altro che chiedere di te, ovviamente indirettamente.
Figurati se si espone"
Dice mentre mi osserva addentare i miei dolci.Il ragazzo di fronte a me conosce diverse pasticcerie e gelaterie.
Oggi abbiamo fatto tappa in questa sorta di pasticceria, un po' diversa da quella tradizionale.Perché è come un pub fusion, non solo dai tavoli si vede perfettamente il lavoro dei pasticceri, ma creano diversi tipi di dolci.
Dai più innovativi, ai grandi classi, da quelli italiani a quelli stranieri.Addirittura danno la possibilità di creare delle box per l'asporto, ma cosa ancora più bella, offrono diversi tipi di aperitivi dolci... Una goduria.
Soprattutto per una che, come me, è in pre-ciclo ed ha bisogno di tante coccole.
"Testone.
Gli farò una bella sorpresa, vedrai"Notai che Adrian non prendeva più niente dal nostro piatto rettangolare e ben decorato.
Anche l'occhio vuole la sua parte.
"Smettila di guardarmi e mangia.
Mi metti in imbarazzo"
Era vero, non è meraviglioso che qualcuno ti guardi, sebbene con sguardo dolce come quello del ragazzo di fronte a me, mentre tu ti strafoghi di cibo."Sono pieno e poi vedo che stai apprezzando"
Sbadiglia appena, ma prova a celare la sua stanchezza passando la mano sinistra sul suo volto.Poggio il baklava.
"Quanto hai studiato oggi?"
Chiedo seria, preoccupando leggermente per lui.Non si ferma un attimo, da sempre il massimo e per giunta vuole uscire.
Lodevole, per carità, fa sempre piacere rivere attenzioni di questo genere, ma non voglio causargli altro stress."Poco"
Faccio una smorfia, se pensa che possa prendermi per il culo, ha sbagliato persona."Andiamo, non ti preoccupare.
Fra una settimana ho l'esame e finisce tutto"
Errato, si toglie uno dei tre esami che ha intenzione di dare e che sicuramente riuscirà a togliersi di mezzo.Adrian tenta di farmi cambiare idea e di focalizzare la nostra attenzione su qualcos'altro.
"Come sta mia suocera?
È tornata all'attacco?"
Domanda poggiando la schiena sullo schiena e tirando un sospiro.Il secchione sa che mia mamma mi da il tormento e si diverte a prendermi in giro.
Gli diverte l'idea che mia madre possa mettermi con le spalle al muro."Simpatico...
Oggi ha iniziato con il suo lavaggio del cervello non appena sono entrata in casa"
Dico frustrata all'idea che sarà così per un bel po'."Dille ciò che vuole sentirsi dire, a me sta bene se i tuoi lo sanno"
Adrian è troppo buono."Non se ne parla, abbiamo preso una decisione e quella rimane"
Paradossalmente Adrian mi ripete spesso che vorrebbe avere a che fare con dei genitori come i miei e che avrebbe più rapporto con i miei che con i suoi genitori.Per arrivare a dire è a pensare una roba del genere, sono più che sicura, che deve averne viste tante e soprattutto, lui sa che non esistono i genitori perfetti, ma sa riconoscere la differenza tra adulti che tentano di far crescere al meglio il proprio figlio e coloro che riversarono il proprio rancore ed ambizioni sii più deboli.
Dalla descrizione fatta dal mio ragazzo, i miei "suoceri" appartengono a quest'ultima categoria.Avrei tentato la fuga già a 12 anni.
Con il caratteraccio che mi ritrovo, non sarei sopravvissuta."Agli ordini capo"
"E comunque furbetto, ritornando al discorso di prima.
Tre giorni prima dell'esame devi solo pensare a riposare"
Dobbiamo, anzi, devo trovare un compromesso."A studiare"
Ribadisce lui.
Sisi, proprio quello.
Come se non lo facesse già abbastanza."Adrian abbiamo tanto tempo a disposizione.
Non gettare i risultati ottenuti solo per una ragazza"
Da come si comporta questo ragazzo è come se non ne avesse mai abbastanza, come se temesse che il tempo possa finire da un momento all'altro.Non accadrà, ne sono certa e soprattutto è quello che ci siamo promessi.
Vogliamo tentare di creare e dare vita a qualcosa di bello e ce la metteremo tutta.Adrian ha un futuro brillante ed ha una vita al di fuori di me, i suoi piani non devono cambiare a causa della mia presenza.
"Ma tu non sei una ragazza, non sei una qualsiasi"
Il ragazzo di fronte a me si infastidisce e parecchio.Sicuramente devo essermi espressa male.
"Non intendevo questo.
Voglio dirti che, io e te abbiamo dei progetti, alcuni che si intrecciano perché riguardano noi, altri che fanno parte del nostro percorso personale.
L'università ed il lavoro, dobbiamo gestirli come abbiamo sempre fatto"Gli afferro la mano sinistra, sperando di addolcirlo.
Nei giorni seguenti, gli accordi cambiarono, ovvero, no uscite serali, si chiamate e videochiamate.
Adrian aspettava che finissi di lavorare, dopodiché ci sentivamo e vedevamo tramite la videochiamata di WhatsApp.
Quando sentite dire che l'amore vi rincretinisce, fidatevi, è vero.
Il mio cervello e le mie orecchie non ne possono più di sentire Adrian ripetere cose alquanto indecifrabili ed incomprensibili.
Attenzione, lui è bravissimo, ha anche tentato di spiegarmi qualche nozione, ma sono argomenti troppo distanti dalla mia persona.
"Finalmente domani ti togli questo pensiero"
Sospirai.Avevo spento la telecamera dicendo che mi stavo cambiando.
Bugia.
In realtà mi stavo massaggiando le tempie...
Non ne potevo più."Finalmente domani possiamo uscire, mamma cattiva"
Dice ridendo.
Si, un altro nomignolo.Mi definisce così perché sono stata abbastanza rigida con lui.
Da un lato mi dispiace, dall'altro non mi pento di nulla.Una volta messo il pigiama, ammirai quel ragazzo troppo bello per essere vero.
Adrian aveva poggiato il suo cellulare in qualche punto della sua scrivania ed avevo una visuale del volto del mio ragazzo... Mozzafiato.
Continuava a controllare di avere tutto pronto per il giorno dopo ed io tentavo di farlo ragionare.
Se hai posato il libro e gli appunti nello zaino cinque secondi fa, non possono sparire o tornare sulla scrivania, come per magia.
Lo stress gli fa brutti scherzi, si dimentica persino dove ha la testa a momenti.
"Amore ascoltami, hai studiato, sei bravo e te lo dice una che non ne capisce niente di sta roba e ti sei impegnato.
Respira e vedrai che andrà tutto bene"
Adrian smette di controllare il materiale e mi fissa.
Che ho detto?"Che hai detto?"
Eh appunto.
Oh no, pure la sordità."Tutta quest'ansia, ci sta, ma anche meno, non ti aiuta"
"Nono, come mi hai chiamato.
Hai detto 'amore' ?"
Mi blocco anche io.È vero, ma non ci avevo fatto caso.
Quella parola era uscita in maniera talmente naturale dalla mia bocca, come se io e lui stessimo insieme da sempre."Ora si che sono sereno.
Domani l'esame andrà bene"
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Girl Power.
Teen FictionI soliti cliché ci rendono delle principesse da salvare, il che non è affatto male, ma chi dice che non potremmo essere noi le nostre eroine? Anche noi abbiamo una forza ed una potenza fuori dal comune e non per forza si basa su quanti kili o quant...