Capitolo 40

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Sono sempre stata dell'idea che non dovrei e non devo mai essere gelosa del passato.
Il passato, appunto, è qualcosa che si lascia alle spalle.
Qualcosa che, di solito, non ritorna, fa parte di un qualcosa che non fa parte del presente.

Capita che il passato lasci qualche segno.

Qualche segno, non sei chiamate...
Nell'arco di venti minuti.

Ognuno di noi ha degli ex, chi di più, chi di meno.
Alcuni sono più pacifici, altri sono fastidiosi quanto la mutanda che si infila in mezzo alle chiappe e non puoi sistemarle perché sei fuori casa.

Bene, la ex di Adrian era molto più che fastidiosa.
Speravo e pensavo che il nostro primo ed ultimo incontro avesse reso le cose chiare, a quanto pare la ragazze è molto intelligente, ma anche masochista, voleva dei problemi con me?
Va bene, sarà lei a pagarne le conseguenze.

"Non me ne frega un bel niente.
Sono qui, con te delle ottime lasagne di pane carasau ad un passo dalla costa"
Non mi ero lamentata, sia chiaro.
Semplicemente, se continuava a chiamare, lui doveva rispondere.

Così avrei capito perché chiamasse tutto il tempo.
Ad Adrian, non importava un fico secco, aveva ignorato i messaggi dei fratelli e dei genitori.
Andrea faceva eccezione, lui era l'unico di quella banda di fighetti col naso all'insù a sapere, con largo anticipo, della vacanza e del mio compleanno.

'Vedi di non affogare in Sardegna.
Buon compleanno'
Sicuramente non è il solito messaggio di auguri che ci si aspetta da un ragazzino.
Andrea ed io abbiamo questo rapporto e questa ironia, mi sta bene così.
Ci capiamo, ci siamo capiti dal primo sguardo, potrebbe fare credere di non sopportarmi, in realtà, io e lui, potremmo mettere a soqquadro il mondo.

"Io sono curiosa, magari ti vuole dare degli appunti"
Dico ironica, alquanto stizzita.

Mi zittisco sorseggiando del vino rosato, secondo il ragazzo stupendo di fronte a me, questa marca è tra i migliori.

Adrian stringe la mia mano alla sua, lasciandole in bella vista sul tavolo.

"Gelosia, gelosia canaglia"
Canticchia soddisfatto nel vedermi ridotta così, con il fumo che esce dalle orecchie.

Mi astengo dal ribattere, è la verità, sono gelosa.
Dall'altro lato, non è solo questo.

Sta tizia che sbuca come il prezzemolo era già presente a Bonn, facendomi tornare a casa in anticipo, di seguito sono subentrati i parenti del mio fidanzato, nello specifico il fratello e ancora questa che rompe le scatole.

Abbiamo passato due giorni meravigliosi.
Qui i colori visibili all'alba, sono qualcosa di unico.

Io e lui, abbracciati, mentre guardiamo il sorgere del sole.
Io e lui, che ci amiamo in ogni momento, non per forza facendo l'amore, ma con degli abbracci, delle attenzioni particolari.
Dai baci, all'ordinare il piatto preferito del partner.

Adrian ed io.

Questo ragazzo ha tante ha qualità, quella che preferisco è stata la sua capacità nel farmi capire che l'amore non è solo il contatto tra due labbra, due lingue che si intrecciano o due corpi che si fondono.
L'amore è tanto altro, qualcosa che va ben oltre.

Con Adrian ho rivalutato tutto.

"Che pensi?"
La sua voce mi riporta qui, al ristorante dell'hotel dove abbiamo seguito un percorso di benessere personale.
Questo itinerario includeva una seduta di yoga, anche di coppia e per quanto divertente sia stato notare la mia mancata flessibilità e dono nell'adattarsi/accettare i propri limiti, non accadrà mai più.
Adrian mi ha preso in giro abbastanza stamattina.
Il secondo step era godersi della vasca idromassaggio, forse tra i miei momenti preferiti.

Lo scoprirò dopo il pranzo, mi aspetta un bel massaggio ed una head spa.
Adrian ha preferito usufruire del massaggio e poi rilassarsi in piscina, leggendo, quello che secondo lui, sia un bel manuale universitario.
Ebbene sì, non lascia lo studio nemmeno un secondo.

"Che sono fortunata"
Mormoro sfuggendo al suo sguardo, riesce a mettermi in imbarazzo.

"Oh, la mia cucciolotta"
Dice, allungando la mano verso il mio viso, con un sorriso da ebete.
Mi vuole sfottere, sa che non mi piacciono questi nomignoli.

Soprattutto sa, che la me del passato, non avrebbe mai ammesso la verità.

"No!"
Sussurro, ridendo tra l'incredula, l'isterica ed il sorpresa"
Ancora, una chiamata, una stramaledetta chiamata.

Sempre da lei, dalla principessa sul pisello.
E sappiamo perfettamente a quale pisello lei sia interessata.

"Ignorala"
La fa facile lui.

"Senti Adrian, o le rispondi tu, o le rispondo io"
Dico minacciosa, lo faccio per davvero.

Senza il minimo dubbio, accetta la chiamata.

Con un cenno della testa, incazzata nera, gli faccio capire che voglio sentire.
Lui mette il vivavoce, lasciando il telefono fra me e se stesso.

"Adrian finalmente.
Ero preoccupata, dove sei?
Tuo fratello mi ha detto che neanche lui ha tue notizie"
Poverina!
Era preoccupata!
Anche il fratello di Adrian non scherza eh, pure lui sbuca sempre come il prezzemolo.
Il mio sesto senso si indirizza verso Samuele, anche se, potrebbe riferirsi ad Edoardo.
Quest'ultimo mi parlò, seppur indirettamente, per la prima volta di questa ragazza.

Alzo gli occhi al cielo, questo tono smielato mi da la nausea.

"Va tutto bene.
Non dovete preoccuparvi, sono in vacanza con la mia ragazza.
Ci sentiamo"
Qua si che ci vorrebbe un applauso.

"Aspetta.
Tu mi avevi detto che avrei potuto chiamarti, nel momento del bisogno"
La ragazza lo ha fregato, hai visto alla santarellina.

Si, Adrian le aveva detto, fuori dall'ateneo che comunque, nel momento del bisogno ci sarebbe stato.
Noi donne siamo astute e diversi uomini sono troppo ingenui, come il mio ragazzo.

Non penserebbe mai che sia uno stratagemma.

"Certo, se posso darti una mano da remoto, con piacere...
Altrimenti ti conviene aspettare"
Adrian è sempre molto educato, gentile e non si altera mai.
Invidio tutto ciò.

Io avrei già lanciato il telefono a mare, ma non posso.
Siamo nel ventunesimo secolo, le donne sono per la maggior parte emancipate ed io sono in grado di controllarmi.

"Adrian...
Ho parlato con Edoardo, lei non è la ragazza giusta"
Questa Clara merita un oscar.
Il tono affranto.
L'imbarazzo nel dire una cosa così fuori luogo ed indelicata tramite telefono.
Ha programma ogni singola mossa, e poi, il supporto ed il sostegno di un membro di quella famiglia, le farà sicuramente riempire la testa di immaginari idilliaci.

Lei è quella giusta.
Io no.
Questo è il succo.

Lei fa parte della famiglia.
Io no.
Beh, non mi serviva lei per capirlo.

"Clara, te ed Edoardo siete pregati di stare fuori dalla mia vita privata.
Buona giornata"

Dunque, al tête à tête tra me e Samuele, ora si aggiunge anche Edoardo.
Fantastico direi.

Buonanotte 😽

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