q u a t t r o

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"Posta quella foto e vediamo di sistemare tutto," Isabela mi aveva spiegato al telefono. Osservo l'immagine scattata qualche giorno prima della partenza per Madrid e sospiro, non è niente di sconcertante: è una foto di uno dei campi di allenamento di Indian Wells e al centro si trova Jannik. Dopo quell'articolo Isabela ha fatto in modo e maniera che si mettesse tutto a tacere.

"Clara, metti via quel telefono e vieni a mangiare la torta," mia sorella Laura mi rimprovera giustamente. Decido di non pensarci troppo e postare questa dannata foto prima di lasciare il telefono in cucina. Oggi è il giorno di mia mamma, non devo pensare altro se non alla mia famiglia.

"Nena, ¿qué pasa con esta carita que tienes?" Ovviamente mia nonna mi conosce meglio di chiunque altro. Le sorrido mentre le cingo le spalle amorevolmente.

"Lavoro, ma come sta la mia abuelita preferita?" Le chiedo scherzando. Nonna Juanita ha quasi ottanta anni e io sono cresciuta con lei e nonno Pablo che purtroppo è venuto a mancare tre anni fa. Quando mia madre e mio padre hanno iniziato a frequentarsi da giovani era mia nonna a coprirli con mio nonno che non voleva che sua figlia frequentasse un inglese.

"Vida mía, sto bene, qui si sente sempre la tua mancanza," mi dà un bacio in fronte. Non sono spesso a casa, ma quando mi è possibile cerco di stare con la mia famiglia il più possibile. Un giorno saranno ricordi molto cari.

"Lo siento, abuelita, ma ora sono qui. Andiamo a rubare un altro pezzo di torta?" La corrompo facilmente e, senza farci vedere da mia madre, ci tagliamo altre fette della sua torta di compleanno.

"Clara, ma quindi che ci dici di questo Jannik Sinner?" Mia madre apre la questione. Fortunatamente siamo solo noi cinque e quindi posso dire la verità.

"Sapete com'è Isabela... Però è un bravo ragazzo, sento che potremmo diventare amici," spiego mentre mi avvento su un boccone di torta. Non passa inosservato come lo sguardo di mia nonna si accende al sentire il nome di un ragazzo.

"Jannik?" Sorrido a come il suo accento spagnolo finisce per storpiare il nome dell'italiano ma non la correggo, suona anche meglio.

"Sì, gioca a tennis. Isabela vuole che ci frequentiamo per qualche mese per motivi di immagine pubblica," cerco di spiegare il più brevemente e semplicemente possibile. Non credo sia necessario raccontare a mia nonna tutte le mie avventure amorose dell'ultimo mese.

"E com'è? Fammelo vedere," insiste curiosa. Laura tira fuori il suo telefono e le fa guardare un paio di foto tra shooting con Gucci e interviste post partita.

"Tiene unos ojitos puros... Este es un buen chico, no deje que escape," mi sorride contenta. Non è molto esigente con i ragazzi, ma ha un ottimo intuito con le persone e per qualche motivo le credo: Jannik sembra avere l'animo puro.

"Mamá, ¿quién te dio más torta?" Mia madre cambia argomento ammonendola con lo sguardo. Mia nonna scrolla le spalle facendo finta di nulla e io ridacchio sotto i baffi.

Janniksin ha re-postato la tua storia

Osservo l'immagine come se non l'avessi postata io per prima. Sembra tutto così veloce e surreale. Spero vivamente che tutto questo funzioni.
Osservo la luna illuminare la mia vecchia stanza di infanzia. Non riesco a dormire. Mille pensieri mi inondano e non so come calmarli. A volte mi fermo a pensare a quanto la mia vita sia assurda, a quanto fino a due anni fa fossi solamente una ragazzina con un gran sogno e ora io mi sia trasformata in una donna con grandi responsabilità. Laura direbbe che sono la solita bambina che le ruba l'ultimo pancake dal piatto solo per darle fastidio e, ad essere sinceri, sono d'accordo con lei.
La coperta intorno alle mie spalle mi scalda dal freddo madrileno di marzo. Forse dovrei chiudere la finestra. Mentre mi lascio trasportare dal percorso dei miei pensieri sento il telefono vibrare sul davanzale.

Fake it [Jannik Sinner]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora