d i c i a s s e t t e

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Avvertimento: questo capitolo contiene temi sessuali, se non è di vostro gradimento, sentitevi liberi di saltarlo. Grazie!

Clara

7.53

La luce del sole filtra attraverso le tapparelle della finestra della camera, che ho evidentemente scordato di chiudere ieri sera, e mi impedisce di proseguire il mio meritato riposo. Sospiro infastidita e guardo l'ora sull'orologio digitale sul comodino. Troppo presto. Chiudo gli occhi e mi rigiro nel tentativo di dare le spalle a quel fascio di luce ma sbatto contro una superficie troppo dura per essere il mio cuscino. E ora che—

"Ay," spalanco gli occhi e vedo una schiena nuda e un fascio di capelli neri. Carlos Alcaraz Garfia? Lo fisso per un secondo e poi mi ricordo degli eventi della notte precedente. Oh... L'ho fatto veramente, non ci posso credere. Carlos si muove così da girarsi a pancia in sù. Le sue labbra sono semi aperte, gli occhi chiusi e ha un'espressione di beatitudine sul volto. Le lenzuola gli arrivano alla vita da cui intravedo il logo delle mutande. Almeno è parzialmente vestito.

"È maleducato fissare, lo sai?" Parla con una voce roca e io arrossisco, colta in flagrante. Non so se sentire più imbarazzo per ieri sera o per averlo fissato come una maniaca.
Carlos si stiracchia e apre gli occhi, sono impastati dal sonno e sotto la luce del sole sembrano ancora più chiari.

"Buongiorno," mormora avvicinandosi e lasciandomi un bacio in fronte. Io sento ogni centimetro del mio corpo andare a fuoco.

"Sembra tu abbia appena visto un fantasma, stai bene?" Mi chiede notando il mio sguardo perso e terrificato. Io annuisco e sospiro, è troppo presto per sentirmi come se avessi commesso uno dei peccati capitali. Devo rilassarmi. Dov'è finita la Clara che ieri sera si è portata a letto questo qui? Al solo ricordo mi torna la pelle d'oca, so che dovrei sentirmi in colpa, essere giustiziata in pubblica piazza e messa alla gogna, ma i momenti vissuti ieri sera sono qualcosa che difficilmente si scordano. Il modo in cui mi ha baciata, toccata, venerata.

"Dormito bene?" Finalmente parlo distraendomi dai miei stessi pensieri impuri e lui annuisce sorridendo sornione, fa scivolare una delle sue braccia intorno alla mia vita e mi porta più vicina.

"Ho avuto una buona compagnia durante la notte," dice malizioso e io ridacchio. È proprio un cretino. Allungo il braccio e appoggio la testa sul suo petto nudo per stare più comoda.
Carlos mi accarezza la schiena e restiamo in silenzio per qualche momento, senza dire niente e godendoci la presenza l'una dell'altro.

"Sei carina quando dormi e sbavi, sai?" Dice e io non posso fare a meno di girarmi a guardarlo con occhi sbarrati.

"Non sbavo!" Quasi urlo offesa. Lui ride e annuisce.

"Alcaraz, giuro che ti stacco le gambe," lo minaccio puntandogli un dito contro ma in tutta risposta lo morde e mi costringe a ritirarlo. Carlos sposta la mano dal mio fianco alla mia guancia e sento l'atmosfera cambiare.

"Ieri sera mi volevi staccare qualcos'altro però..." dice malizioso e io quasi sbotto a ridere. Ma fa sul serio? Scuoto il capo, è senza speranze.

"Sei pessimo," lo rimprovero e lui semplicemente si avvicina e mi bacia. Ricambio il bacio portando la mia mano sulla sua guancia.

"Non ero così pessimo ieri sera," continua a stuzzicarmi con allusioni alla sera precedente e io rido per nascondere l'imbarazzo. Un bacio diventano due, poi tre e poi mi ritrovo a cavalcioni con le mani nei suoi capelli e le sue dita che mi accarezzano la schiena. E ci risiamo...
Ma ancora una volta è il telefono a interromperci, il mio questa mattina. Ci stacchiamo e lo prendo, rimanendo seduta su di lui. Carlos mi osserva e accarezza le mie cosce nude.

"Pronto?" Non guardo nemmeno il nome di chi mi ha chiamata.

"Ah ma allora sei viva, eh," il tono seccato ma al contempo divertito di Alicia. È da un po' che non mi faccio sentire e devo ammettere che è colpa mia, troppo presa da questa nuova finta vita.

Fake it [Jannik Sinner]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora