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Clara
Essere stata svegliata con una buona colazione è sempre il modo giusto per iniziare la giornata. Oggi ho visto un nuovo lato di Jannik che non avevo mai visto prima, un lato dolce, meno freddo e timido, più sciolto. Ho apprezzato il suo gesto di prepararmi la colazione e ho anche apprezzato lo scambio di effusioni. Ieri sera non abbiamo chiarito bene come ci dovremmo comportare l'una con l'altro ma per oggi va bene così, voglio solo godermi il momento e poi capiremo cosa fare.
Anche perché in tutto questo ci stiamo scordando di un elemento chiave dell'equazione: Carlos. Questa mattina, prima che Jannik se ne andasse, quando ci siamo baciati sul divano ho avuto un terribile flashback di qualche giorno fa e mi sono staccata bruscamente. Sarò così ogni volta che lo bacerò su quel divano? Diamine.
Non so quanto sia stata saggia la decisione di non dire nulla a Jannik ma non mi sono sentita nella posizione di dire la verità considerando come si è espresso su Carlos."Non ti voglio vedere nemmeno nella stessa stanza con Carlos, figuriamoci insieme,"
Perfetto. E ora come faccio? Potrei sperare che Carlos si dimentichi di me e non mi cerchi più però se continuerò a incontrarlo durante i tornei sarà difficile ignorarlo. E poi, a dirla tutta, non voglio ignorarlo. Sì, lo so, mi sto comportando da ingorda, non si può avere tutto ma io non voglio tutto, io voglio solo capire cosa provo veramente.
Con questi pensieri in testa vado a farmi una doccia e a sistemarmi. Questo primo pomeriggio Jannik gioca e ho promesso di esserci. Mentre l'acqua mi riscalda il corpo non posso fare a meno di pensare a ieri sera, al nostro bacio sotto la pioggia e a quanto naturale e giusto mi sia sembrato il tutto. Le sue labbra contro le mie, i suoi occhi verdi che mi guardavano come se fossi l'unica ragazza al mondo, le sue mani nei miei capelli e sulla mia pelle. E poi—
Il flusso dei miei pensieri viene interrotto dalla suoneria del mio cellulare. Chiudo l'acqua ed esco dalla doccia. È Isabela."Buongiorno,"
"Clara mia, come stai?"
"Tutto bene, tu?"
"Alla meraviglia. Sono veramente fiera di te, all'inizio di questa storia non pensavo ce l'avremmo fatta e invece guardati: tutti pazzi per te e Jannik e non posso che essere più contenta,"
"Grazie?"
"Non c'è di che. Ti chiamavo per dirti che ha chiamato Gucci e vogliono assolutamente fotografarvi insieme, pensano che possiate essere un'ottima rappresentazione per il brand, non è fantastico?"
Gucci? Wow. Questa sì che è una bella novità. Ho già posato per Gucci ma non con Jannik. Già mi immagino l'impatto mediatico che avranno le nostre foto insieme.
"Sono contenta, quando sarebbe tutto questo?"
"Tra un mese, ho chiesto ad Andrea la disponibilità di Jannik e anche tu ora ti devi concentrare sull'album,"
"Giusto. Beh, mi sembra un'ottima notizia. Grazie, Isa,"
"Mi raccomando, continua così!"
E attacca. Beh, per una volta non odio la sua idea. Un servizio fotografico con Jannik? Proposta interessante. Non vedo l'ora di sentire cosa ne pensa lui di questo.
Finisco di vestirmi e prepararmi e mangio un boccone al volo per poi dirigermi verso dove si terrà il torneo. È ancora presto ma magari riesco a incontrare Jannik e scambiarci due parole prima della partita. Questa volta i giornalisti sono troppo impegnati ad assalire Taylor Fritz e la sua fidanzata per prestare attenzione a me e quindi ne approfitto per sgattaiolare via. Ora devo solo ricordarmi dove devo andare.
Cammino per i bianchi corridoi del club che mi ricordano più un ospedale e, dopo dieci minuti, mi sembra di star girando in tondo. Diamine. Forse dovrei chiamare Jannik? O Simone? Mentre decido sul da farsi con il telefono in mano sento una mano stringersi intorno al mio polso e prima che io possa tirare un urlo di spavento riconosco dal fisico chi mi sta trascinando dentro una stanza vuota: Carlos.
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Fake it [Jannik Sinner]
FanfictionDue sogni diversi, due stili di vita opposti, due mondi lontani, ma un destino intrecciato. Cosa accade quando due ragazzi lontani anni luce sono portati a una forzata convivenza?