Capitolo 11

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POV CHRISTIAN:

«Chia, ma Gaia che fine ha fatto?» chiedo lei quando tutti tornano nella propria casetta.

«Boh, è uscita con Luca» dice più tranquilla del previsto, come fa ad esserlo? È con un irresponsabile.

«Dove sono andati?»

«Ma Chri, pensi di starmi facendo l'interrogatorio, non so dove sono andati, non mi interessa saperlo, Gaia non è una bambina, sa gestirsi da sola» dice, e non ho mai detto questo, so che Gaia è matura, e sa comunque cosa fare e quando farlo. Ma non mi preoccupa lei, mi preoccupa Luca, che è un ragazzo immaturo, so che Chiara mi dirà sempre il contrario, alla fin fine è suo fratello, e lo protegge.

«Prima si è arrabbiata perché ti ho baciata con "passione"» imito le virgolette nell'aria.

«Quella ragazza è strana» dice piegando delle sue robe in valigia in vista della ripartenza di domattina.

«Io vado a fumare» esco con il giubbotto da casa e mi poggio sull'altalena. Non ho la minima idea di dove possano essere andati, siamo in montagna, e non c'è molto intorno a noi, alberi, foreste e infinita neve. Aspiro un po' di fumo e inizio a camminare, anche se è piena sera ci sono alcuni lampioni accesi e tantissima calma.

«Chri, vieni dentro, fa freddo» mi urla Chiara dalla finestra.

«Sisi» è inutile nasconderlo, sto pensando solo a Gaia.

«Chri, sei perso nei pensieri»

«È per Gaia» ammetto, Chiara mi capisce al volo, sa quando sono preoccupato e ho bisogno di svagare la testa.

«Vieni qua» indica lo spazio vicino a lei sul letto. Mi metto al suo fianco. «Non capisco perché ti preoccupi così tanto di una ballerina, alla fine sta lavorando con noi sotto un contratto, si comporta male nei tuoi confronti ed è gelosa»

«Chiara, tanto non capisci, non spreco parole» mi alzo dal letto e preparo la valigia. Mi butto sul letto di Gaia e in un batter d'occhio mi addormento.

«Buongiorno» mi sveglia la voce di Chiara.

«Buongiorno» mi giro e continuo a sentire il profumo di Gaia. «Ma Luca e i ragazzi che fine hanno fatto?» dico, e il mio unico pensiero è Gaia. Guardo dalle finestre le casette semivuote.

«Luca dovrebbe essere tornato a Milano con Gaia, gli altri anche, credo»

«Boh, quella ragazza non la capisco» sussurro mentre finisco le valigie e mi metto il giubbotto.

"Gaia, ma tutto ok?" È il messaggio che le rivolgo su wathsapp.
Torniamo a casa e la risposta di Gaia tarda ad arrivare, tanto che mi risponde dopo 3 giorni, non credo non abbia utilizzato il telefono, la verità è che non vuole rispondermi.

"Boh, si"

"No, ok, abbiamo un rapporto di lavoro, ma non puoi scappare a caso"

"Christian, non devi farmi da babysitter, so gestirmi da sola"

"Gaia, ma puoi fare ciò che vuoi, comunque lavoriamo insieme, e se permetti non dovresti scappare, stiamo lavorando"

"Il videoclip lo abbiamo finito ieri mattina, quindi no, non stavamo lavorando"

"Dopo ti chiamo"

"Sono con Luca, e dopo sono impegnata, mettiti in lista" questa sua frase mi fa venire un colpo al cuore.

"Hahahaha, vabbè, chiamami tu" finisco.

"Se mi ricordo'' ribatte.

"A che gioco stai giocando?" sembra si stia prendendo gioco di me.

"Non sto giocando."

"Dove sei?" chiedo lei.

"A casa di Luca" risponde.

"A casa di Chiara, ok" Luca e Chiara nonostante ormai grandi vivono con i genitori, e Gaia non ne è a conoscenza. Mi dirigo a casa loro.

«Ei» saluto, e guardo gli occhi di Gaia che più che imbarazzo non provano nient'altro.

«Ciao» saluta Luca. Gaia non si degna nemmeno di salutarmi, quella ragazza è strana.

«Posso rubarti Cenerentola?» la guardo e fa cenno di disapprovazione a Luca.

«Vai Ga» rassicura Luca e le accarezza un braccio. Le prendo il giubbotto e usciamo fuori.

«Chris...»

«Shh, non voglio parole, vieni con me» le prendo la mano.

«Chri, cosa stai facendo?» libera la presa.

«Gaia, per una volta fidati di me, ti prego» dico con voce bassa. Fa un si con la testa e mi segue. «Sali in macchina» le apro la porta.

«Dove andiamo?» chiede.

«Niente domande, chiaro?» la vedo sbuffare ma non ribatto. Vedo uscire il telefono dalla tasca del giubbotto.
«No» le tolgo il telefono dalle mani.

«Christian, ma che hai?» chiede rimanendo scioccata dopo la scenata del telefono.

«Gaia, ti prego...» non mi fa finire di parlare.

«Va bene» mi zittisce. Arriviamo in quella che chiamo "casa" anche se non ci vengo spesso. Il mio rifugio. Dove c'è la casetta di legno, le lucine che cadono da un albero, e un tavolino con i cuscini.
«Chri, ma dove mi hai portato!!!»

«Non ti piace?» chiedo dispiaciuto.

«Ma no, è bellissimo» si avvicina alle lucine e le guarda con meraviglia. Non ho mai portato nessuno qui dentro, è una cassetta nel bosco, che utilizzo per stare solo. «Perché mi hai portata qui?» si gira verso di me con fare minaccioso, o almeno, così fa vedere, so che dentro di lei è felicissima.

«Vieni qui scema, che non riesci a fare la cattiva con me» mi avvicino a lei e la abbraccio. «Perchè fai la fredda?»

«Non lo so»

«Hai paura di innamorarti?» mi scollo dall'abbraccio e le accarezzo la testa.

«Non lo so»

«Cosa non sai Gaia, guardami» le accarezzo il viso.

«Chri, davvero, non c'è la faccio» le cade una lacrima.

«Di cosa hai paura? Non lo capisco» la prendo in braccio e mi siedo sui cuscini.

«Lo so, sono altalenante, non ci posso fare niente» dopo questa frase la stringo in un abbraccio.

«Io ti aspetto, però dai» le dò un bacio sulla guancia. «Hai fame?» chiedo cambiando argomento.

«Chriiii» ride singhiozzando.

«Eieiei, cosa sono queste lacrime» le sposto le goccioline via dal viso. E le stampo un bacio sulla guancia.
«Non si piange» sussurro e le accarezzo una coscia.

«Complicato» sorride e mi guarda negli occhi, è tenerissima.

«Non è complicato» le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Mi prende la mano e gioca con le dita, è il suo modo per scacciare via l'ansia, e lo vedo perché fa i respironi. «Comunque ero serio, hai fame?»

«Indovina?» chiede sorridendo.

«No ma...» mi blocca.

«Ma mi devi rompere le palle» sussurra e ride.

«Brava» rido.

«Perchè mi hai portata qui?» scende dalle mie gambe per mettersi al mio fianco.

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Cambio del punto di vista, rapimento della Princi, caos. Sta diventando divertentissimo scriverla, e spero diverta anche voi lettori.







Fragile come ghiaccio// Mida E GaiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora