Capitolo 14

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«Balli con me?» chiedo lei.

«Non sono tipa da lento» effettivamente non c'è la vedrei mai a ballare un lento, ma lei può tutto.

«Ma vieni qua scema» la convinco ad alzarsi. Dopo qualche canzone lei si poggia sul mio petto.
«Sonno Ga?»

«Poco, perché?» alza il volto per guardarmi negli occhi.

«Niente, niente» le possibilità sono due, o ha la febbre, o non è Gaia quella che ho tra le braccia. Come mai tutto questo affetto? Stiamo letteralmente ballando da abbracciati.

«Dormiamo Christian?»

«Si Gaia, se non mi chiami Christian si»

«Ti hanno chiamato così»

«Non significa che mi devi chiamare per nome intero»

«Buonanotte» si lancia sul letto senza troppe parole.

«Eieiei» mi metto vicino a lei. Sussurra una parola che non capisco. «Cosa Cenerentola?»

«Buonanotte orco»

«Non avevi detto questo»

«Dormi Christian»

«No» rido.

«Ho resistito 3 giorni senza dormire con te e oggi ti ho a 2 centimetri dal volto» sorride incredula.

«La verità è che non mi sei mai stata distante» sorrido. È bellissima.
«posso? Bacino?» mi fa cenno di si con la testa e le dò un bacio a stampo sulle labbra.
«Notte» finisco.

«A te» risponde lei e si gira di spalle, subito dopo lo faccio anch'io.
Appena apro gli occhi la mattina dopo ho lei tra le braccia, il mio istinto le dice di poggiarle un bacio sulla testa, la mia coscienza dice di stringerla piu forte, e di non lasciarla.

«Orco» si stropiccia un occhio, sembra una bambina.

«Bambolina»

«Perché siamo abbracciati?»

«Già di mattina dai fastidio?» rido. Mi scollo dall'abbraccio.

«No» strilla e si riavvicina a me per ritornare abbracciata a me.

«Sei bellissima» le metto le mani tra i capelli e le faccio i grattini.

«Rispetto ai mostri? Certo» la sua autoironia fa riflettere, le sue insicurezze sono tali da farla ridere su.

«Dai, prepariamo la colazione»

«Ti prego rimaniamo così ancora un po'» chiede con la vocina ancora addormentata.

«Estremamente affettuosa stamattina» continuo a tenerla tra le braccia, è così tranquilla, che quasi mi fa paura.
«Non ti addormentare Cenerentola» sorrido.

«Se continui a coccolarmi così è un po' impossibile non addormentarsi» si stropiccia ancora l'occhio.
«Dai, andiamo a preparare» ci alziamo e cuciniamo i pancake. Senza molte parole mangiamo e mi rimetto sul letto. Non ho molto da fare, voglio ripetere alcuni pezzi, e godermi un po' la pace con Gaia, che oggi è più affettuosa del solito.

«Bambina coccolosa guardiamo un film?»

«Facciamo un'altra volta? Mi porti a danza?» dice mentre raccoglie i capelli in una coda bassa. Quasi dimenticavo, ha una gara a breve.

«Certo, poi ti posso rapire di nuovo?»

«Non penso Chri»

«Uffa, perché?» faccio un po' il bambino, ma io volevo passare il tempo con lei.

«Perché oggi voglio chiudermi in sala, a danza e rimanere lì dentro»

«Vabbè, stasera ti rapisco»

«Dai Chri»

«Va bene, abbraccio?» spalanco le braccia, e non perde tempo a tuffarsi tra le mie braccia. «Se succede qualcosa me lo dici?»

«Si Chri» ha una voce estremamente preoccupata.

«Hai qualcosa da dirmi ora?»

«No» si scolla dall'abbraccio e si irrigidisce.

«Andiamo dai» la prendo in braccio.

«No Christian» si oppone, ovviamente.

«Si Gaietta» la chiamo come lei non vuole essere chiamata. Ci mettiamo in macchina. «Casa?» chiedo lei, è persa nel vuoto. Le ri do il telefono.

«Sisi»

«Tutto bene?»

«Si Chri, stai tranquillo, ti prego»

«Va bene, dai il meglio di te» le dico parcheggiandomi davanti casa sua.

«Ciao» quasi freddo, quasi mancato di voglia.

«Ciao Gaia» saluto lei. Vado in studio, se lei non c'è, io ripeto e registro in studio. I suoi comportamenti mi fanno arrabbiare, fa la fredda, mi abbraccia, prova a nascondere qualcosa.

«Ei Chri» arriva Chiara nel bel mezzo delle mie registrazioni.

«Ei Chia» saluto lei.

«Gaietta ti ha mollato?» chiede più sfrontata del solito.

«È andata a danza, non mi ha mollato» rispondo freddo. Sussurra qualche parola, non la capisco.

«Dai, continua a registrare»

«Come mai qui?» chiedo lei.

«Boh, mi hanno detto che eri qui» dice mentre esce il telefono alla tasca, chissà chi sarà stato quel genio.

«Chiara mi stai già irritando, se sei venuta a dare fastidio, lascia perdere, sono già infastidito di mio» la sua sfrontatezza mi sta facendo arrabbiare.

«Madonna Christian, che aggressività oggi, Gaia non ti fa del bene»

«Non sei tu a dirmi ciò che mi fa bene e ciò che non lo fa» mi prevale la rabbia.

«Nessun problema, che tra qualche giorno...» sussurra altre parole, che non capisco.

«Cosa tra qualche giorno Chiara?»

«Niente» dice, poi continua, «vabbè, vado, ci sentiamo»

«Sarà meglio, ciao» la saluto con meno dolcezza del mondo.

«Christian pacati, ciao» saluta ed esce. Continuo a registrare e nel mentre ci ripenso, ho trattato Chiara male, e la colpa è il mio stato d'animo.
"Scusami Chia, sono nervoso e ti ho risposto così" scrivo lei.

"Non ti preoccupare" risponde lei. Ricomincio a registrare, sono abbastanza tranquillo, la musica mi fa felice, e cerco di essere sempre la parte migliore di me stesso.

«Chri» chiama il mio produttore, Gianmarco.

«Dimmi» rispondo io.

«Sei un studio e nemmeno mi chiami?» tutti sanno che sono in studio e non si sa come.

«Ma chi ha detto che sono in studio, non capisco» mi giro intorno... le telecamere...

«Le telecamere, se ti ricordi spegnile» ride.

«Vabbè, comunque sto solo ripetendo, mi sto svagando, per questo non ti ho chiamato»

«Svagando dalla ballerina?» ride.

«Si»

«Ti ha mollato nel niente?»

«Non proprio, doveva andare a danza»

«Ti ha mollato, capito»

«Ma...» mi blocca.

«Ciao Chri» saluta.

«Ciao» ricambio e chiudo la chiamata.
Provo il nuovo inedito, "il sole dentro".

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Eiei, capitolo scioccante, un po' di caos tra i due. Vi sta piacendo?

Fragile come ghiaccio// Mida E GaiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora