Capitolo 17

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«Vi lascio soli» dice Chiara e si allontana da noi.

«Cenerentola» ha il body rosso addosso e una gonna lunga nera.

«Vuoi abbracciarmi o devo aspettare ancora?» ride.

«Qui siamo particolarmente pretenziosi» mi abbasso per abbracciarla.

«Andiamo a scattare le copertine di Rossofuoco?» dice prendendomi la mano, non posso dirle di no.

«Andiamo»

«Desy, facciamo altre foto» dice Gaia a Desirée, con molta confidenza.

«Vi conoscete già?» chiedo loro.

«È la mia migliore amica» rispondono all'unisono. Rido. Iniziamo a scattare alcune foto, tra noi c'è chimica, tra le foto ci divertiremo, lei sorride e io con lei.

«Posso prenderti in braccio?» le sussurro, sono consapevole che molto probabilmente sarà un no.

«Chri» lamenta, continua «si» e sorride. Scattiamo altre foto finché non mi chiede di scendere. Finiamo gli scatti e ci andiamo a cambiare.

«Gaia, hai bisogno del camerino?» chiedo lei, beh, si deve cambiare.

«Non posso venire a cena così?» so che è sarcastica.

«Tanto sei bellissima anche così» dopo questa mia frase spalanca le braccia e io la abbraccio. Subito dopo va in camerino a cambiarsi.

«Sono pronta» esce dal camerino e ha un tubino nero e gli stivali dello stesso medesimo colore. È stupenda. Mi cambio anch'io e usciamo. Andiamo a cena fuori con i ragazzi, Lele, Desy, Ga e Chia. Mangiamo e con estrema meraviglia vedo Gaia mangiare qualcosa che non sia insalata, e le poso un bacio sulla testa.

«Qui i fidanzatini fanno le scintille» dice Lele ridendo, accompagnato da Desy, Chiara ha la faccia disgustata.

«Non sono fidanzati» afferma la faccia schifata. Vorrei urlare, ma non lo faccio, si, è vero, non siamo fidanzati, ma tutto ciò non le riguarda.

«Muta la sanguisuga prima che le tiro uno schiaffo» mi sussurra Gaia, innervosita dalla situazione. Finiamo la cena.

«Ti porti Gaia?» chiede la sanguisuga, e vorrei non aver sentito.

«Si, problemi?» risponde Gaia al posto mio e mi rivolge un sorrisino.

«Beh raga, buonanotte» dico ai ragazzi, ovviamente accompagno Gaia a casa.

«Ciao» saluta schifata Chiara, mentre Lele e Desy salutano con un «Buonanotte». E ora siamo in macchina, solo io e lei.

«Ti accompagno a casa?» chiedo lei, sarebbe ovvio il suo si.

«Non ho sonno»

«Va bene, andiamo al rifugio» ho capito dove vuole arrivare. Prova a mettersi la cintura ma non ci riesce a metterla. Quindi le do una mano.

«Grazie» dice.

«Non mi è ancora chiara una cosa» le dico nel bel mezzo del viaggio e continuo «Non dovevi partire?»

«Lunga storia, mi sono pentita di averti lasciato da solo, e con Luca ci ho litigato» le prendo la mano.

«E ora siamo di nuovo qui» dico guardando la casetta di legno. Scende dalla macchina e si avvicina a me.

«Mi prendi in braccio?» chiede.

«Tu mi stai rimbambendo» perché si, mi sta confondendo, Gaia fino alla settimana scorsa non voleva essere presa in braccio per le sue paure, adesso mi chiede di farlo.

«Eddai» supplica. La prendo in braccio e la porto nella cassetta. Le poso un bacio sulla testa e lei fa un sorrisino stupendo.

«Voglio restare qua tutta la vita» dice da un momento all'altro mentre è seduta sulle mie gambe e gioca con i miei ricci.

«Non è troppo tutta la vita?» le chiedo mentre continuo a tenerle i fianchi e a guardare i suoi stupendi occhi.

«Tu sei tutto ubriaco» ride.

«Quella ubriaca sei te, Gaia» rido.

«Basta Chri, dormiamo» suona come una supplica dato che si stropiccia un occhio.

«Va bene principessa» dico e apro il letto. Mi tolgo la maglia e rimango a petto nudo, nonostante fuori faccia freddo, dentro la casetta si sta bene.
Si mette sul letto e io mi metto affianco a lei.

«Chri» dice con voce roca, stanca mentre guarda il legno del soffitto. «A che pensi?» continua.

«Che ho la principessa al mio fianco, Luca a New York, e un po' di alcol in corpo» dico e subito dopo abbasso lo sguardo su di lei.

«Sono una principessa?» abbassa lo sguardo e mi guarda negli occhi.

«Non una qualunque, la mia principessa» dico e le accarezzo i capelli.
«Nasino» è l'unico modo che abbiamo per avvicinarci, perché si, le chiederei un bacio, ma voglio che tutto sia naturale. Mi scappa una risatina.

«Perché ridi?» chiede ridendo anche lei.
Un secondo dopo si appoggia alla mia spalla e si addormenta, io faccio la stessa cosa. La mattina dopo lei è già sveglia e mi fissa.
«Buongiorno orco» dice sorridendo.

«Buongiorno principessa» dico con voce roca, e continuo con «da quanto mi stai fissando?»

«Poco» si mette seduta.
«Chri, oggi ho danza, come tutti gli altri giorni»

«Va bene, facciamo colazione e poi ti accompagno» dico senza molti impicci, è giusto lasciarle il suo spazio, e giustamente deve allenarsi. Infatti facciamo colazione e usciamo.
«Dai Gaia, metti la musica» esordisco dandole il mio telefono con spoty aperto.

«Va bene» mette ''vita terremoto".
«ma io sbaglio sempre sul finale, a volte penso che ho un talento a farmi male...» canta.

«Basta, non canto più, ai concerti mi porto Gaia De Martino» simpatizzo e lei ride.

«Christian attento» sento quest'ultimo urlo, non ricordo più nulla.

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Eiei, come state? Sto continuando a scrivere, mi sta piacendo un sacco, credo di aver trovato un equilibrio, aggiorno ogni 3/4 giorni. Sono stra felice di come stia venendo.





Fragile come ghiaccio// Mida E GaiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora